E’ lo specchio del modo di pensare di una magistratura da riformare. Questi irresponsabili funzionari pubblici anziché far votare i cittadini del Lazio, anziché favorire la partecipazione democratica si trincerano in bizantinismi che non hanno alcun appiglio normativo.
Esclusi per troppe donne hanno detto, bene abbiamo regolarizzato. Potevano mandarci a votare secondo quanto loro stessi hanno detto e invece no.
Tardiva la rinuncia scrivono,
priva di effetti giuridici per meno di 24 ore e, in assenza di norme
sul punto, lo giustificano con un ‘ne verrebbe meno la certezza del
procedimento elettorale’.
Ma di cosa parlano? Da rabbrividire, l’unica
certezza che viene meno, come accade ogni giorno in milioni di casi, è
quella del diritto.
L’ufficio elettorale di Roma, due anni
fa regalò tre consiglieri alla Polverini che poi dopo un mese il Tar
fece decadere, ma che grazie a quel regalo oggi passano a riscuotere
vitalizi pagati con le nostre tasse. Mica glieli pagano loro!
Faremo ricorso, saremo alle elezioni e con la Lista Amnistia Giustizia Libertà,
presente a livello nazionale e regionale, riformeremo questa giustizia
italiana e riformeremo pure il Lazio. Con tutte le donne Italiane!