INVADIAMO LA REGIONE DI ONESTÀ, CAPACITÀ,TRASPARENZA, LEGALITÀ.



NUCLEARE NO GRAZIE. SI ALLE ENERGIE RINNOVABILI

Sono contro il nucleare. E non per motivi ideologici ma per motivi economici.
Dal punto di vista costi/benefici, il nucleare conviene? Risolve? La risposta è no.
Voglio una politica di efficienza e di risparmio energetico: l’Enea stima che con un programma serio si possono raggiungere gli stessi obiettivi di quanto produrrebbero otto centrali atomiche (4,5% dell’utilizzo finale di energia), senza spendere 25/30 miliardi e aspettare dieci anni! Nel frattempo si creerebbero posti di lavoro, in particolar modo per le piccole e medie imprese. Le tecnologie per produrre energia rinnovabile stanno cambiando rapidamente, lì passa il treno dell’innovazione, occorre salirci adesso.
Un esempio: a metà febbraio scorso l’Italia ha raggiunto il traguardo di 1000 MW di potenza elettrica da impianti fotovoltaici. Sia pure con grande ritardo nello sviluppo di questa tecnologia il nostro Paese si colloca ora al quinto posto per potenza installata dopo Germania, Spagna, Stati Uniti e Cina. L’energia fotovoltaica è tra le più apprezzate fonti rinnovabili, perché trasforma direttamente i raggi solari in elettricità. La produzione di elettricità da fotovoltaico è più costosa delle fonti energetiche tradizionali come carbone, petrolio e gas, però questo costo scende man mano che i pannelli vengono installati e anche la resa degli impianti migliora continuamente. Chi installa il proprio impianto sopporta un costo iniziale che recupera nei tempo fino a guadagnarci, perché avrà una parte dell’elettricità che consuma gratis. Inoltre gli impianti fotovoltaici non inquinano l’aria né emettono anidride carbonica accusata di modificare il clima del pianeta. il maggior costo che tutti noi pagheremo ancora per qualche anno per sostenere la produzione fotovoltaica va quindi messo in relazione con i valore che attribuiamo alla tutela dell’ambiente e della salute, L’aspetto più interessante dello sviluppo italiano del fotovoltaico è che da noi prevalgono gli impianti piccoli e medi, rispetto a quelli degli altri Paesi citati, che dispongono di grandi pianure poco abitate. In Italia le pianure disponibili, non occupate da agricoltura di qualità, sono poche, molto abitate e spesso con vincoli paesaggistici. Più che a terra prevale quindi l’impianto collocato sui tetti, sui capannoni, sulle pensiline, piuttosto che quelli a terra. Il mini fotovoltaico, integrato architettonicamente negli edifici, è più facilmente accettato anche dal punto di vista estetico. Anche il territorio della Regione Lazio può quindi cogliere l’opportunità delle installazioni fotovoltaiche. Questa tecnologia genera molta occupazione qualificata. Si calcola che oggi siano impegnati nel settore 15.000 addetti e con investimenti per circa 3 miliardi di euro in pochi anni.

“Le tecnologie fotovoltaiche sono ormai una realtà e le incentivazioni stanno funzionando. Quella che manca è l’informazione. Manca la funzione del mediatore, chi si colloca tra i cittadini e la burocrazia. Le regole sono complesse e le procedure autorizzative defatiganti Le piccole e medie imprese, gli esercizi commerciali, le realtà agricole che sentono parlare del fotovoltaico, ma lo stesso problema si pone anche per l’energia eolica, e vogliono saperne di più non sanno a chi rivolgersi per avere informazioni qualificate. La mia proposta è istituire un centro di informazione regionale permanente, usando i numeri verdi, internet e tutti negli altri canali di comunicazione a larghissima diffusione, composto da giovani neo laureati formati e assistiti dagli enti dl ricerca energetica che nel Lazio non mancano. Questa sarebbe una giusta destinazione per i tanti fondi europei a disposizione delle Regioni di cui si perdono sempre le tracce.”

Giuseppe Rossodivita