INVADIAMO LA REGIONE DI ONESTÀ, CAPACITÀ,TRASPARENZA, LEGALITÀ.



venerdì 24 giugno 2011

Casciani, Lista Polverini: “Pannella, uno degli ultimi Padri della Patria, Senatore a Vita”

ROMA 21 giugno - “Ancora una volta, Marco Pannella dà una lezione di democrazia all’Italia intera”. Gilberto Casciani, Presidente della Commissione Affari Comunitari ed Internazionali della Regione Lazio, commenta così la battaglia che vede il leader storico dei radicali italiani contro la crisi della giustizia e l’emergenza sovraffollamento delle carceri.

“Quest’uomo – prosegue il consigliere regionale della Lista Polverini – ha messo mille volte in gioco la propria vita in difesa dei diritti civili e merita innanzitutto il rispetto di ognuno di noi”.

“Le sue battaglie, alcune assolutamente condivisibili altre che non condivido affatto - prosegue Casciani – sono battaglie di libertà e per la libertà, condotte da un uomo che può essere definito, senza timore di essere smentito da alcuno, uno degli ultimi Padri della Patria ancora in vita”.

“Per questa ragione – continua il consigliere regionale che è anche consigliere comunale di Amore per Roma nell’Assemblea Capitolina – in qualità di presidente dell’associazione Italia Viva, ho convocato per lunedì un direttivo nel quale individueremo la strategia per inviare dapprima una lettera al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e eventualmente riprendere, già dalla prossima settimana, una raccolta di firme in favore della nomina di Marco Pannella a Senatore a Vita”.

“La scorsa volta – ricorda Casciani riferendosi al precedente tentativo di portare Pannella su uno scranno a vita in Senato – c’erano condizioni politiche diverse e un Presidente della Repubblica diverso. Oggi non dispero di trovare la giusta sintonia politica e lo stesso sentimento comune per portare questo grande uomo politico tra i banchi di Palazzo Madama”.

Già 32 consiglieri regionali, quasi la metà dell’intero Consiglio, hanno aderito all’appello lanciato a sostegno dell’iniziativa nonviolenta di Marco Pannella per riportare l’Italia nella legalità umanitaria e del diritto

Dichiarazione di consiglieri Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo della Lista Bonino Pannella Federalisti Europei al Consiglio Regionale del Lazio

I consiglieri regionali radicali Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo, della Lista Bonino Pannella – Federalisti Europei, rendono note le adesioni all'appello, lanciato a sostegno dell'iniziativa nonviolenta di Marco Pannella, che in queste ore stanno giungendo anche dal Consiglio regionale del Lazio.

L'appello richiama l'attenzione sulla necessità e l'urgenza di affrontare la crisi della giustizia e l'emergenza del sovraffollamento delle carceri, nonché sulla necessità di porre fine al silenzio dell'informazione che impedisce un confronto democratico su questi, come su altri, grandi temi che impongono importanti decisioni politiche e legislative.

L’appello sottolinea la necessità di interrompere questa inerzia e questa censura, affinché le massime istituzioni della Repubblica facciano sentire la propria voce, affinché Governo, Parlamento e ciascuna Istituzione nell’ambito delle proprie competenze, aprano un dibattito per accogliere o respingere le proposte di Pannella o per trovare altre soluzioni che siano tuttavia in grado di risolvere i problemi e non di rinviarli e aggravarli.

Hanno finora aderito, oltre ai consiglieri Radicali: Mario Abbruzzese Presidente del Consiglio regionale del Lazio; l’intero gruppo consiliare dell’UDC con Francesco Carducci Artenisio Capogruppo, Raffaele D'Ambrosio Vicepresidente del Consiglio, Roberto Carlino, Rodolfo Gigli e Pietro Sbardella; il gruppo consiliare di SeL Luigi Nieri Capogruppo e Filiberto Zaratti; il gruppo consiliare della FdS Ivano Peduzzi Capogruppo e Fabio Nobile; i capigruppo del PD Esterino Montino, dell’IdV Vincenzo Maruccio, del PdL Franco Fiorito, di FLI Francesco Pasquali, dei Verdi Angelo Bonelli, del PSI Luciano Romanzi e del gruppo MPA Rocco Pascucci; i consiglieri regionali Andrea Bernaudo PdL, Isabella Rauti PdL, Giuseppe Melpignamo Lista Polverini, Giuseppe Celli Lista Civica di Cittadine/i, Carlo De Romanis Pdl, Bruno Astorre PD Vicepresidente del Consiglio, Enzo Foschi PD, Pino Palmieri Lista Polverini, Mario Perilli PD, Chiara Colosimo PdL, Gilberto Casciani Lista Polverini, Umberto Ponzo PD e Francesco Scalia PD.

mercoledì 22 giugno 2011

Iniziativa nonviolenta di Marco Pannella: in Consiglio regionale richiesta da radicali, SeL, FDS e Lista civica Bonino una seduta straordinaria sulla alla grave situazioni delle carceri

In apertura dei lavori del Consiglio Regionale del Lazio, i Consiglieri Radicali Rocco Berardo e Giuseppe Rossodivita, seguiti dai Consiglieri Luigi Nieri del Gruppo di Sel, Fabio Nobili e Ivano Peduzzi del Gruppo Fds, Giuseppe Celli della Lista Civica Bonino, hanno proposto che il Consiglio Regionale del Lazio dedichi al più presto una giornata di lavori sul tema del grave sovraffollamento delle carceri. I consiglieri hanno espresso la loro solidarietà e vicinanza all’azione politica nonviolenta di Marco Pannella, in sciopero della fame e della sete per denunciare il grado di inciviltà del paese e per chiedere una immediata amnistia per i detenuti.

Durante gli interventi è stato chiesto alla Presidente del Lazio Renata Polverini, presente in aula, di partecipare con la Giunta, a tutte le possibili azioni volte a risolvere la grave situazione del sovraffollamento delle carceri

venerdì 17 giugno 2011

Malagrotta, procedura U.E. monito alla giunta Polverini

Dichiarazione dei consiglieri regionali Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo, Lista Bonino Pannella, Federalisti Europei

La Commissione Europea ha aperto una procedura di infrazione nei confronti di Malagrotta, Bruxelles contesta alle autorità italiane la violazione della direttiva europea 1999/31 sul trattamento dei rifiuti prima dello stoccaggio, più specificatamente il fatto che la spazzatura prima di finire in discarica non viene sottoposta ad un processo di trattamento a norma.

Non possiamo che plaudire e sostenere la decisione presa dalla Commissione Europea. Infatti , il 4 febbraio 2010 avevamo inviato alla Commissione un dettagliato rapporto in merito al piano rifiuti della Regione Lazio, nel quale, tra l’altro denunciavamo l’illegalità del conferimento dei rifiuti solidi urbani (RSU) a Malagrotta. Va ricordato che Roma non si trova in una situazione di emergenza rifiuti solo perché ogni anno, viene inserito nella legge finanziaria nazionale un comma che consente di conferire il “talquale” in discarica contro le direttive europee e le leggi nazionali, altro che ciclo virtuoso!

Vogliamo sottolineare che tale problema non verrà superato solamente con la chiusura di Malagrotta. Infatti, anche se verrà attivato un eventuale sito alternativo, in mancanza di impianti adeguati, si continuerà a conferirvi materiale non trattato. Speriamo infine, che tale procedura di infrazione sia di monito per la Giunta Polverini e la solleciti ad investire le risorse adeguate sia per la raccolta differenziata e sia per gli impianti per chiudere il ciclo. Con l’auspicio che tali provvedimenti non diventino carta straccia come accaduto nel 2005 quando Bruxelles fermò l’analoga procedura sulla base di un fantomatico piano di adeguamento di Malagrotta.

Casa di Cura Colle Cesarano: in tre anni un morto ogni cinquanta giorni. Commissario Polverini, cosa aspetta a fermare la conta?

Depositata un’interrogazione urgente dei Consiglieri Radicali Rossodivita e Berardo

La Casa di Cura Colle Cesarano, struttura neuropsichiatrica sanitaria privata accreditata provvisoriamente dalla Regione Lazio per 200 posti letto, gestita dalla Geress S.r.l. dal 2004, è divenuta il terrifico esempio di cosa produce la mala gestione se abbinata al torpore degli enti preposti al controllo. L’aggravarsi di una realtà agghiacciante, già denunciata nel 2009, risulta essere direttamente proporzionato alla latitanza delle istituzioni.

Delle innumerevoli mancanze della struttura elencate in una interrogazione depositata dai Consiglieri regionali della Lista Bonino Pannella – Federalisti Europei, Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo, il solo dato delle morti dei degenti, pari a circa uno ogni cinquanta giorni negli ultimi tre anni, dovrebbe esser fonte di un immediato intervento della Regione per verificare lo stato della assistenza ai pazienti psichiatrici ricoverati.

I pazienti, i loro familiari e i dipendenti attendono ormai da mesi l’intervento del Presidente della Giunta regionale Renata Polverini, del responsabile della Segreteria Assessorato alla Salute Alessandro Moretti, dell’ASL e della Procura, ma nulla è stato fatto per porre fine ad una situazione di assoluta illegalità.

Nell’interrogazione i Consiglieri radicali chiedono alla presidente Polverini quali iniziative voglia prendere per verificare le notizie riportate, tutelare la salute e garantire un’assistenza adeguata dei pazienti attualmente in carico alla struttura. Chiedono, inoltre, se non ritenga opportuno sospendere qualsiasi procedura volta ad un accreditamento definitivo della struttura, se non ritenga adoperarsi per salvaguardare i livelli occupazionali dei dipendenti che operano nel centro e di coloro posti in CIG in deroga, garantendo sia la continuità terapeutica dei pazienti secondo la migliore pratica clinica sia il rispetto dei dettami in materia di diritto del lavoro. E, infine, se la Polverini non intenda a costituirsi parte civile in tutti quei procedimenti che si dovessero istaurare all’esito di eventuali indagini dell’Autorità Giudiziaria.

Una giornata di Consiglio regionale secondo la maggioranza

Dichiarazione dei consiglieri regionali Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo della Lista Bonino Pannella, Federalisti Europei.

“Ore 10.00 Presidio di manifestanti davanti al Consiglio

Ore 11.00 orario fissato per l’inizio della seduta d’Aula.

Ore 11.00 la maggioranza noncurante del Consiglio e dei Consiglieri si riunisce con la Presidente Polverini per discutere della legge epocale sulle cave e torbiere

Ore 11.30 Aula deserta – Riunione della maggioranza con la Polverini ancora in corso

Ore 12.00 Aula deserta – Riunione della maggioranza con la Polverini ancora in corso

Ore 12.15 Inizia la seduta in Aula

Ore 12.20 L’Aula è sospesa ed è convocata una riunione di capigruppo per discutere come andare avanti sulla legge epocale su cave e torbiere

Ore 12.30 La Capigruppo è terminata perché il problema è nella maggioranza

Ore 12.35 Inizia una capigruppo di maggioranza per risolvere il problema della legge epocale su cave e torbiere

Ore 13.00 Alla bouvette non c’è più posto

Ore 13.00 Aula deserta – alla bouvette non c’è più posto

Ore 13.30 Aula deserta – alla bouvette non c’è più posto

Ore 14.00 Aula deserta – continua la riunione di maggioranza per risolvere il problema della legge epocale su cave e torbiere

Ore 14.30 Aula deserta– continua la riunione di maggioranza per risolvere il problema della legge epocale su cave e torbiere

Ore 15.00 Aula deserta– continua la riunione di maggioranza per risolvere il problema della legge epocale su cave e torbiere

Ore 15.30 Aula deserta– continua la riunione di maggioranza per risolvere il problema della legge epocale su cave e torbiere

Ore 15.45 Il Presidente Abbruzzese annuncia la chiusura di una seduta che non è mai iniziata.

Grazie a questo centrodestra coeso e compatto abbiamo perso inutilmente un’altra giornata. Per la legge epocale su cave e torbiere si troverà l’accordo nella maggioranza solo se la discussione verrà abbinata ad una mozione di sfiducia. Per tutto il resto ci sono ancora quattro anni di tempo da perdere."

La Presidente Polverini all'Europride gesto istituzionale molto importante, i consiglieri radicali esprimono solidarietà per le contestazioni ricevute. Ora si passi però ai fatti

Comunicato Stampa dei Consiglieri Regionali Radicali Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo:

"La Presidente della Regione Lazio Renata Polverini, partecipando all'Euro Roma Pride, ha fatto un bel gesto politico-istituzionale. Non possiamo che ringraziarla per aver accompagnato la sua partecipazione a parole di sostegno alla rivendicazione di diritti della comunità lgbt.

Esprimiamo alla Presidente della Regione Lazio la nostra più sincera solidarietà per le contestazioni che le sono state rivolte da alcuni partecipanti all'Europride.

Non riteniamo che tali comportamenti siano di aiuto per chi combatte per i propri diritti.

Occorre ora passare dai gesti simbolici ai fatti. Per questo chiediamo alla Presidente Renata Polverini di promuovere azioni politiche sul tema dei diritti civili verso le persone lesbiche, gay e transessuali, ad esempio dando un sostegno concreto alla Proposta di Legge regionale contro l'omofobia che abbiamo depositato un anno fa, di riconoscere le coppie conviventi nel territorio della Regione, che oggi non possono accedere ai più elementari diritti e di garantire maggiori tutele alle persone transessuali così come previsto dalla stessa Legge Regionale n. 59 del 1990".

venerdì 10 giugno 2011

Il Consiglio di Stato ha messo definitivamente la parola fine alla vicenda relativa alla presentazione della lista PDL a Roma

DICHIARAZIONE DEGLI AVVOCATI GIUSEPPE ROSSODIVITA E GIOVANNI PESCE, DIFENSORI DELLA LISTA BONINO PANNELLA IN RELAZIONE ALLA DECISIONE DEL CONSIGLIO DI STATO RELATIVA ALLA MANCATA PRESENTAZIONE DELLA LISTA DEL PDL PROVINCIA DI ROMA ALLE ELEZIONI REGIONALI 2010.

Venerdì 10 giugno 2011



Il Consiglio di Stato ha messo definitivamente la parola fine alla vicenda relativa alla presentazione della lista PDL della Provincia di Roma in occasione delle ultime elezioni regionali nel Lazio. Lo rendono noto i difensori della lista Bonino-Pannella in Consiglio di Stato, gli avvocati Giovanni Pesce e Giuseppe Rossodivita. E’ stato respinto infatti il ricorso del dr. Fabio Desideri presentato contro la sentenza del TAR Lazio che a suo tempo aveva confermato anche nel merito l’esclusione della lista PDL. La sentenza, pubblicata il 9 giugno, ripercorre la nota vicenda e chiarisce, ancora un volta, che “gli elementi di prova prodotti e la logica ricostruzione degli avvenimenti conduce a ritenere che prima delle 12.30 del 27 febbraio 2010 non fosse presente all’interno del Tribunale un delegato della lista PDL munito della prescritta documentazione”. Pertanto, nonostante lo sforzo compiuto dal Governo con il varo del decreto legge n. 29/2010 (cd decreto salvaliste) teso a sanare proprio l’irregolarità in questione, la presentazione della lista entro il nuovo termine fissato dal decreto legge non avvenne nei modi e nei tempi previsti. Quello odierno, nel suo complesso, è il 5° stop che viene dal giudice amministrativo ai vari ricorsi presentati dal PDL, anche se va detto che in quest’ultima fase solo il dr. Desideri ha ritenuto di proseguire la causa. Il PDL, infatti, non era presente in quanto tale. La Regione, invece, costituita con la propria avvocatura, si è rimessa alla decisione del Consiglio di Stato senza prendere le parti né del ricorrente, né dei resistenti.

Sulla vicenda ha messo inoltre la parola fine, almeno per la parte relativa alla denuncia avanzata dagli esponenti del PDL contro i Radicali ed il Magistrato dr. Durante, anche il Tribunale di Perugia che dando seguito alla richiesta avanzata dalla Procura – che all’esito di approfondite indagini anche sui tabulati telefonici di Milioni ha accertato che lo stesso si era allontanato di circa 6 km da Piazzale Clodio – ha archiviato definitivamente il fascicolo, in assenza di opposizione da parte del Pdl.

Pertanto rimane in piedi solo il procedimento per calunnia aperto a seguito della denuncia dei Radicali.

Del resto anche la Presidente Polverini, che pure in campagna elettorale disse che c’era stata la violenza dei Radicali che avevano impedito la presentazione della lista del PDL, in questi giorni di crisi della maggioranza ha espressamente riconosciuto che il PDL non riuscì a presentare la propria lista provinciale per una patente incapacità dei suoi rappresentanti.

Mozione sfiducia, dalla Polverini difesa d’ufficio della Giunta ma bacchettate alla sua maggioranza in Consiglio

Dichiarazione di Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo, Consiglieri Lista Bonino Pannella - Federalisti Europei alla Regione Lazio

Il dibattito svoltosi oggi in Consiglio regionale pare assolutamente confermare la sfiducia da parte della presidente Polverini nella sua maggioranza anche se quest’ultima non ha sfiduciato la Polverini.

Il dato rilevante, al di là del prevedibile esito del voto in Aula, è che la Polverini ha rivendicato il lavoro della Giunta a fronte di un’attività del Consiglio ritenuta, invece, inadeguata. Non a caso ha fatto riferimento a provvedimenti importanti quali il Piano Rifiuti, il Piano Casa, la legge sul Cinema, licenziati dalla Giunta ma mai diventati legge per incapacità e inerzia del Consiglio. E il Consiglio è guidato, tanto per l’Aula che per le Commissioni dalla sua maggioranza, tanto che la Polverini ha, reiteratamente, fatto aperture di credito a settori dell’opposizione. Segno evidente che non si fida affatto solamente dei suoi.

ROMA-LATINA, NUOVA INTERROGAZIONE DEI CONSIGLIERI RADICALI

Rossodivita: “Su un affaire che rischia di costare ai cittadini milioni di euro la Giunta Polverini è assente, incapace e irresponsabile”

All’affaire dell’autostrada Roma-Latina, che vede coinvolta la società ARCEA Lazio S.p.A. e la Regione che ne è socia di maggioranza, si sono aggiunte nuove, sconcertanti pagine. E, ancora una volta, solo i consiglieri Radicali, che già hanno portato sulle pagine della stampa nazionale una vicenda rimasta a lungo ‘secretata’ dalla partitocrazia, vogliono andare a fondo degli ultimi sviluppi. I consiglieri regionali della Lista Bonino Pannella Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo hanno, infatti, inviato oggi una nuova (terza) interrogazione urgente alla presidente Polverini e all’Assessore alle Infrastrutture e Lavori Pubblici Malcotti per avere precisi chiarimenti sull’azione (o non-azione) della Giunta. Costituita nel 2003 allo scopo di realizzare e gestire strade e autostrade del Lazio tra cui la Roma-Latina, la ARCEA è controllata dalla Regione per il 51% e da un’Associazione Temporanea d’Impresa per il 49%. La sua creazione infrange almeno tre direttive comunitarie che rendono necessaria la legge regionale n°11 del 2006. Il modificato quadro normativo innesca però da parte di alcuni dei singoli soci privati una procedura arbitrale, discutibile nel metodo e nel merito e che però la precedente Giunta ha sollecitamente accettato.All'inusitata sollecitudine della precedente Giunta nell'accettare il giudizio arbitrale avanzato da singoli soci dell'ATI - dunque non dall'ATI in quanto tale e neppure da ARCEA - fa da contraltare l'incredibilmente lentezza delle procedure che, di solito, vengono scelte dalle parti proprio per la celerità rispetto alle cause davanti ai Tribunali.

I giudizi oggi si avviano verso la conclusione e la Regione è esposta ad una richiesta di risarcimento da record di circa 900 milioni di euro. Tra la fine del 2009 e l’inizio del 2010, intanto, ARCEA conclude la progettazione della Roma-Latina e il CdA invia alla Regione, guidata nel frattempo dalla Presidente Polverini, ben tre lettere con cui si richiede alla Giunta di definire il programma delle attività della Società. Tutte le lettere rimangono prive di risposta.

Nel febbraio 2011, intanto,una Delibera di Giunta autorizza lo scioglimento e la liquidazione di ARCEA S.p.A. che viene pubblicata sul BURL ma mai comunicata alla Società. Tale atto esorbita in maniera evidente dalle competenze della Giunta poiché lo scioglimento spetta al Consiglio regionale e costringe il CdA di ARCEA ad avanzare ricorso al TAR del Lazio, ma soprattutto rafforza la posizione dei soci privati che hanno chiesto il risarcimento dei danni alla Regione. Nel frattempo il socio Regione è perennemente assente ed ARCEA Spa è costretta ad approvare il bilancio con la sola presenza dei soci privati che rappresentano il 49% del capitale sociale.

A seguito del ricorso al TAR , la Presidente Polverini con sua lettera revoca prima della naturale scadenza il mandato del CdA e ne dispone la sostituzione. La revoca, effettuata a' sensi dell'art. 2449 cod. civ. è un fuor d'opera, posto che gli amministratori revocati non erano stati nominati direttamente dalla Regione, ma da questa solo indicati e poi votati dall'assemblea. Anche gli amministratori revocati, ora, avanzano richieste di risarcimento danni alla Regione.

“Il comportamento della Giunta su questa complicata e delicatissima vicenda assomiglia a quella di un’auto senza controllo che va dritta contro un muro” afferma Giuseppe Rossodivita capogruppo della Lista Bonino Pannella “una miscela letale di atti mancati, irresponsabili e impropri che, però, rischia di ricadere sulle tasche già depredate dei cittadini del Lazio visto che ci sono in ballo richieste di risarcimenti per 900 milioni di euro”. Con questa ennesima interrogazione” precisa Rossodivita “vogliamo sapere, alla luce degli ultimi sviluppi, anzitutto perché la Regione non ha mai risposto alle richieste di ARCEA di definire quale fosse il suo ruolo nella realizzazione del corridoio autostradale Roma-Latina. Inoltre vogliamo sapere, i motivi della mancata partecipazione della Regione all’approvazione del bilancio di ARCEA e le ragioni che hanno portato la Giunta a sciogliere la società con un atto privo di qualsiasi efficacia che ha avuto il solo effetto di giustificare le richieste di risarcimento già avanzate dai soci privati di ARCEA, esponendo, così, la Regione ad esosi esborsi senza che sia stato realizzato anche un solo chilometro della Roma-Latina.” “Vogliamo, infine, sapere” sottolinea Rossodivita “con quali criteri la Polverini ha ritenuto di revocare il vecchio CdA senza indicarne i motivi, e perciò esponendo le casse pubbliche ad ulteriori richieste di risarcimenti, oltre agli emolumenti dei nuovi nominati. Insomma, vogliamo sapere se questa Giunta ha una linea per gestire questi contenziosi e se ha una linea per gestire la Roma-Latina. Se si vorremmo sapere anche quale sia”.

Segue testo integrale dell’interrogazione

Roma-Latina, non soddisfatti dalla risposta – a mezzo stampa - dell’assessore Malcotti alla nostra terza interrogazione sulla vicenda

Dichiarazione dell’Avv. Giuseppe Rossodivita, Capogruppo al Consiglio Regionale del Lazio della Lista Bonino-Pannella, Federalisti Europei

L’Assessore Malcotti ripete come un mantra che il pasticcio della Roma-Latina è colpa della sinistra, facendo finta di non aver compreso che a noi Radicali non interessa affatto se la colpa sia della sinistra o della destra, ma interessa solamente che i soldi dei contribuenti non vengano sperperati e che le grandi opere siano un’occasione di crescita per la Regione e non per l’arricchimento di pochi. E proprio per questo abbiamo ritenuto di dover sollecitare indagini approfondite non solo da parte della Corte dei Conti.

Nel merito evidenzio che su questa vicenda i Governatori in carica hanno sempre e solo coltivato la pratica dell’annuncio, con ciò prendendosi gioco dei cittadini del Lazio. Storace, difatti, nel gennaio 2005, proclamava solennemente “Cantieri entro quest’estate”, Marrazzo, nell’ottobre del 2008, annunciava “Faremo partire il bando di gara nei primi giorni di gennaio 2009” e la Polverini nel Novembre 2010 ha affermato “Da oggi l’autostrada diventerà realtà. Primo bando entro 15 giorni”.

L’Assessore Malcotti saprà giudicare chi l’ha sparata più grossa, anche perché la delibera del CIPE, quella di Novembre, quella per cui la sua Giunta cantava vittoria e annunciava bandi entro 15 giorni, espressamente afferma, stando a quanto riportato da autorevoli testate specialistiche, che lo sblocco dei fondi, 468 milioni di Euro, era ed è condizionato alla soluzione delle controversie per cui sono pendenti gli arbitrati, dei quali, sarà bene sottolinearlo, il CIPE non era stato informato dalla Giunta Polverini (cfr. risposta interr. 225), ma dalla raccomandata di un Consigliere Regionale sicuramente si.

Per cui, per ora, niente soldi, né bandi, solo chiacchiere e proclami.

Per ciò che riguarda invece l’improvvido tentativo di scioglimento di Arcea con delibera di Giunta, che l’Assessore dice essere la manifestazione di una mera intenzione, se per un verso invito l’assessore a rileggersi la delibera – che nel dispositivo, autorizza e conferma la dismissione di Arcea, tramite scioglimento e liquidazione, dando mandato ai Direttori di Dipartimento competenti per materia, di effettuare tutti gli adempimenti necessari e connessi alla delibera, nonché di provvedere alla trasmissione della stessa ai rappresentanti di ARCEA per l’adozione dei provvedimenti di propria competenza (che, nel caso specifico, sarebbe dovuta essere la messa in liquidazione!) - per altro verso rilevo che le sue dichiarazioni saranno certamente preziose per gli Avvocati di ARCEA che ha impugnato la delibera davanti al TAR. Inoltre, quand’anche la Delibera di Giunta si dovesse interpretare come una mera manifestazione dell’intenzione di procedere alla liquidazione di Arcea, non mi risulta che nei 90 giorni successivi alla Delibera sia stata adottata una specifica proposta di Legge di riordino, come invece prescritto – per questi casi – dall’articolo 8, comma 1, lettera b) della Legge Regionale 3 del 10 agosto 2010.

Quanto alla mancata presenza del socio Regione nelle assemblee di ARCEA per l’approvazione del bilancio, qualora si volesse dare credito alla risposta dell’Assessore – pur dovendo rilevare una profonda e inaccettabile non conoscenza delle disposizioni dettate dal Codice Civile in materia societaria – si potrebbe eventualmente giustificare la mancata partecipazione all’assemblea di approvazione del bilancio 2009 (avvenuta a maggio 2010), ma non certo non la mancata partecipazione all’assemblea di approvazione del bilancio 2010 (avvenuta a maggio 2011), esattamente un anno dopo l’insediamento della nuova maggioranza. Sarebbe poi curioso sapere se tale “linea strategica” della Giunta Polverini (a dire dell’Assessore l’assenza della Regione sarebbe dovuta nelle fasi di passaggio: “... come si conviene nelle fasi di passaggio”) sia stata adottata anche nelle altre assemblee di approvazione dei bilanci delle altre società partecipate dalla Regione Lazio o se si sia trattato di uno speciale trattamento riservato ad ARCEA.

Infine dispiace constatare che non corrisponde del tutto al vero quanto affermato dall’Assessore circa i nuovi rappresentanti della Regione nel Cda di Arcea “con personale regionale che avrebbe rinunciato a qualsiasi emolumento all'assunzione della carica”. Se questa difatti è stata l’intenzione solo dichiarata nel corso dell’ultima assemblea dall’Assessore Malcotti, v’è da rilevare che al momento non risulta alcun atto di rinuncia formale da parte di 3 nuovi amministratori su 4.

Il quarto, difatti, l’Avv. Francesco Fratini - che salvo omonimie risulta essere Avvocato del libero Foro di Roma, iscritto all’Ordine di Roma, designato quale nuovo Presidente di Arcea dalla Presidente Polverini - non appartiene affatto alla categoria del ‘personale regionale’ e non ha inoltre rinunciato ad alcun emolumento. Ma forse l’Assessore non lo sapeva ancora.

Risposta di Malcotti a mezzo agenzie:

ROMA-LATINA, MALCOTTI: "CONTENZIOSO ARCEA E' COLPA DELLA SINISTRA"

(OMNIROMA) Roma, 08 GIU - "Il contenzioso sulla vicenda Arcea lo abbiamo ereditato dallo schieramento che ha candidato la Bonino alle ultime regionali e stiamo facendo tutto quanto in nostro potere per difendere la Regione".

Lo dichiara, in una nota, Luca Malcotti, assessore alle Infrastrutture e Lavori Pubblici della regione Lazio in merito all'interrogazione annunciata dai consiglieri Radicali sulla Roma-Latina. "Sul ruolo di Arcea – spiega Malcotti - non possiamo non dire che la coalizione della quale fanno parte i Radicali ci ha lasciato due società (Arcea e Autostrade per il Lazio) che dovrebbero fare la stessa cosa ed è su questo che indaga la corte dei conti.

Anche l'accusa di avere sciolto Arcea con un atto insensato e' infondata: la società non e' stata sciolta ma la Giunta ha approvato, a fine 2010, una delibera manifestando questa intenzione perché imposto dalla recente normativa nazionale. La Regione - continua l'assessore - non ha partecipato all'approvazione del bilancio come si conviene nelle fasi di passaggio per distinguere le responsabilità. Infine, informo volentieri i radicali e i cittadini che la Regione ha ritenuto di sostituire i propri rappresentanti nel Cda di Arcea con personale regionale che ha rinunciato a qualsiasi emolumento all'assunzione della carica".

Roma-Latina, nuova interrogazione dei consiglieri radicali

Rossodivita: “Su un affaire che rischia di costare ai cittadini milioni di euro la Giunta Polverini è assente, incapace e irresponsabile”

All’affaire dell’autostrada Roma-Latina, che vede coinvolta la società ARCEA Lazio S.p.A. e la Regione che ne è socia di maggioranza, si sono aggiunte nuove, sconcertanti pagine. E, ancora una volta, solo i consiglieri Radicali, che già hanno portato sulle pagine della stampa nazionale una vicenda rimasta a lungo ‘secretata’ dalla partitocrazia, vogliono andare a fondo degli ultimi sviluppi. I consiglieri regionali della Lista Bonino Pannella Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo hanno, infatti, inviato oggi una nuova (terza) interrogazione urgente alla presidente Polverini e all’Assessore alle Infrastrutture e Lavori Pubblici Malcotti per avere precisi chiarimenti sull’azione (o non-azione) della Giunta.

Costituita nel 2003 allo scopo di realizzare e gestire strade e autostrade del Lazio tra cui la Roma-Latina, la ARCEA è controllata dalla Regione per il 51% e da un’Associazione Temporanea d’Impresa per il 49%. La sua creazione infrange almeno tre direttive comunitarie che rendono necessaria la legge regionale n°11 del 2006. Il modificato quadro normativo innesca però da parte di alcuni dei singoli soci privati una procedura arbitrale, discutibile nel metodo e nel merito e che però la precedente Giunta ha sollecitamente accettato.All'inusitata sollecitudine della precedente Giunta nell'accettare il giudizio arbitrale avanzato da singoli soci dell'ATI - dunque non dall'ATI in quanto tale e neppure da ARCEA - fa da contraltare l'incredibilmente lentezza delle procedure che, di solito, vengono scelte dalle parti proprio per la celerità rispetto alle cause davanti ai Tribunali.

I giudizi oggi si avviano verso la conclusione e la Regione è esposta ad una richiesta di risarcimento da record di circa 900 milioni di euro. Tra la fine del 2009 e l’inizio del 2010, intanto, ARCEA conclude la progettazione della Roma-Latina e il CdA invia alla Regione, guidata nel frattempo dalla Presidente Polverini, ben tre lettere con cui si richiede alla Giunta di definire il programma delle attività della Società. Tutte le lettere rimangono prive di risposta.

Nel febbraio 2011, intanto,una Delibera di Giunta autorizza lo scioglimento e la liquidazione di ARCEA S.p.A. che viene pubblicata sul BURL ma mai comunicata alla Società. Tale atto esorbita in maniera evidente dalle competenze della Giunta poiché lo scioglimento spetta al Consiglio regionale e costringe il CdA di ARCEA ad avanzare ricorso al TAR del Lazio, ma soprattutto rafforza la posizione dei soci privati che hanno chiesto il risarcimento dei danni alla Regione. Nel frattempo il socio Regione è perennemente assente ed ARCEA Spa è costretta ad approvare il bilancio con la sola presenza dei soci privati che rappresentano il 49% del capitale sociale.

A seguito del ricorso al TAR , la Presidente Polverini con sua lettera revoca prima della naturale scadenza il mandato del CdA e ne dispone la sostituzione. La revoca, effettuata a' sensi dell'art. 2449 cod. civ. è un fuor d'opera, posto che gli amministratori revocati non erano stati nominati direttamente dalla Regione, ma da questa solo indicati e poi votati dall'assemblea. Anche gli amministratori revocati, ora, avanzano richieste di risarcimento danni alla Regione.

“Il comportamento della Giunta su questa complicata e delicatissima vicenda assomiglia a quella di un’auto senza controllo che va dritta contro un muro” afferma Giuseppe Rossodivita capogruppo della Lista Bonino Pannella “una miscela letale di atti mancati, irresponsabili e impropri che, però, rischia di ricadere sulle tasche già depredate dei cittadini del Lazio visto che ci sono in ballo richieste di risarcimenti per 900 milioni di euro”. Con questa ennesima interrogazione” precisa Rossodivita “vogliamo sapere, alla luce degli ultimi sviluppi, anzitutto perché la Regione non ha mai risposto alle richieste di ARCEA di definire quale fosse il suo ruolo nella realizzazione del corridoio autostradale Roma-Latina. Inoltre vogliamo sapere, i motivi della mancata partecipazione della Regione all’approvazione del bilancio di ARCEA e le ragioni che hanno portato la Giunta a sciogliere la società con un atto privo di qualsiasi efficacia che ha avuto il solo effetto di giustificare le richieste di risarcimento già avanzate dai soci privati di ARCEA, esponendo, così, la Regione ad esosi esborsi senza che sia stato realizzato anche un solo chilometro della Roma-Latina.” “Vogliamo, infine, sapere” sottolinea Rossodivita “con quali criteri la Polverini ha ritenuto di revocare il vecchio CdA senza indicarne i motivi, e perciò esponendo le casse pubbliche ad ulteriori richieste di risarcimenti, oltre agli emolumenti dei nuovi nominati. Insomma, vogliamo sapere se questa Giunta ha una linea per gestire questi contenziosi e se ha una linea per gestire la Roma-Latina. Se si vorremmo sapere anche quale sia”.

Segue testo integrale dell’interrogazione:

Al Presidente del Consiglio Regionale

INTERROGAZIONE URGENTE A RISPOSTA SCRITTA

Oggetto: Attività della Giunta in merito alla società ARCEA LAZIO S.p.a., suo scioglimento, nomina nuovi amministratori e profili di responsabilità.

PREMESSO CHE

sulla vicenda della società ARCEA LAZIO S.p.a., costituita nel 2003, a valle della procedura di selezione dei soci privati e in applicazione della Legge Regionale n. 37 del 2002 con le modifiche introdotte con la Legge Regionale n. 11 del 2006 resesi necessarie per rimuovere i motivi di infrazione comunitaria rilevati dalla Commissione Europea, questo Gruppo consiliare ha già depositato due interrogazioni a risposta scritta, nn. 94 e 225 rispettivamente del 29/07/2010 e del 2/09/2010, le cui premesse e considerata si intendono qui integralmente richiamate;

in riscontro agli atti di sindacato ispettivo richiamati, l’Assessore alle Infrastrutture e Lavori Pubblici, Luca Malcotti, rispondeva agli interroganti fornendo le seguenti laconiche notizie:

1) Oggetto: Interrogazione a risposta scritta n. 94 del Cons. Rossodivita ed altri, concernente: "Roma - Latina" Vs. prot. 80575del 2 settembre2010.

In riferimento all'oggetto, con la presente mi pregio comunicare che, ad oggi, risultano in essere due arbitrati presentati dai soci privati ARCEA LAZIO S.P.A. e precisamente dal Consorzio 2050 e da Società Autostrade per l’Italia. Tutte le azioni relative a tali arbitrati, ivi comprese le nomine degli arbitri, sono state fatte dalla precedente giunta. La Commissione arbitrale ha disposto una perizia per valutare gli eventuali danni, oggetto dell'arbitrato, e la Regione Lazio è in attesa di conoscerne l'esito.

2) Oggetto: interrogazione a risposta scritta n. 225 del Cons. Rossodivita ed altri concernente: "Roma - Latina 2". Vs. prot. 84749del 7.12.2010.

Lo scrivente Assessorato comunica quanto segue: La Guardia di Finanza ha effettivamente sequestrato presso gli uffici regionali documenti inerenti la “Società ARCEA LAZIO S.p.a.”. Non sappiamo se il CIPE sia informato della esistenza di questi arbitrati;

il modificato contesto normativo, di cui alla legge regionale n.11 del 2006, non ha comunque alterato la natura e lo scopo sociale di ARCEA LAZIO S.p.a. e, in tal senso, la società deve ritenersi, ad oggi, il soggetto Concessionario della rete autostradale regionale;

tale qualificazione giuridica è stata sempre il presupposto sulla cui scorta ARCEA LAZIO S.P.A. ha giustificato il mancato avvio di ogni azione risarcitoria nei confronti della Regione Lazio, attesa la perdurante possibilità di realizzare quanto convenuto tra soci privati e Regione Lazio;

CONSIDERATO CHE

i soci privati di ARCEA, contrariamente a quanto fatto dalla ARCEA Spa, hanno avviato negli anni precedenti una procedura arbitrale finalizzata ad ottenere, in ragione del mutato quadro normativo, un risarcimento danni complessivamente pari a circa 900 milioni di euro, con arbitrati che in termini inusuali procedono con estrema lentezza, ma che paiono comunque prossimi alla conclusione;

tra la fine del 2009 e i primi mesi del 2010, la società aveva completato le attività richieste dalla Regione Lazio in merito alla progettazione dell’opera c.d. Roma - Latina e aveva definito tutti gli aspetti economici e finanziari (attivi e passivi) con riferimento a questa fase progettuale;

il progetto veniva trasmesso dagli organi competenti al CIPE per la delibera, essendo l’opera cofinanziata dallo Stato;

completata la fase progettuale e tenuto conto sia delle modifiche normative intervenute e degli arbitrati avviati da alcuni dei soci privati, la società ha voluto acquisire un proprio parere legale per verificare essenzialmente tutti i profili giuridici ed amministrativi d’interesse della società, al fine di improntare la gestione della società a tali indirizzi;

acquisite le evidenze di cui sopra, il Consiglio di amministrazione trasmetteva, per mezzo del presidente e dell’amministratore delegato, tre lettere alla Regione Lazio (rispettivamente in data 21 ottobre 2010, 14 marzo e 19 novembre2011) con le quali la società si metteva a disposizione della Regione Lazio per avviare un’analisi congiunta del contesto e definire, coma da oggetto delle missive, il “Programma delle attività della Concessionaria ARCEA LAZIO”;

CONSIDERATO ALTRESÌ CHE

tali lettere sono rimaste segna alcun riscontro da parte del socio Regione;

la Regione non ha altresì partecipato alle ultime assemblee della ARCEA che risulta aver approvato il bilancio nell'assemblea del 2 maggio u.s. con la presenza del 49% del capitale sociale ed in assenza del socio di maggioranza;

per contro, a febbraio 2011 veniva pubblicata sul BURL una delibera di giunta del 29 dicembre 2010, n. 612, “Ricognizione delle società partecipate dalla Regione Lazio ai sensi dell’art. 3, commi 27,28 e 29 della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (…)” con la quale si autorizzava lo scioglimento e la liquidazione di ARCEA S.p.a. motivando la decisione sull’asserita impossibilità a conseguire l’oggetto sociale;

la Regione non ha mai comunicato tale delibera alla società;

le delibera in oggetto esorbita in termini evidenti dalle competenze della Giunta essendo la materia propria del Consiglio Regionale, in quanto la stessa lettera della Legge Regionale 10 ottobre 2010, n.° 3, in materia di riordino del sistema regionale delle partecipazioni societarie, stabilisce a’ sensi dell’ articolo 8, comma 1, lettera b), che: “Laddove le partecipazioni societarie regionali da cedere o le società partecipate da sciogliere e liquidare siano state promosse con legge, entro lo stesso termine di cui alla presente lettera, la Giunta regionale adotta una specifica proposta di legge di riordino. A seguito dell’approvazione della suddetta legge, la Giunta regionale adotta i conseguenti provvedimenti esecutivi;”;

nei confronti della delibera di giunta il Consiglio di Amministrazione di ARCEA S.P.A. ha deliberato all’unanimità di ricorrere davanti al TAR Lazio e attualmente il giudizio è in corso;

in data successiva alla notifica del ricorso al TAR avverso la delibera di Giunta di cui al punto precedente, la Presidente della Regione Lazio ha disposto con propria lettera, prot. 207/SP, asseritamente a' sensi dell'art. 2449 cod. civ. la revoca degli amministratori di nomina regionale di ARCEA S.P.A. e la loro sostituzione con i sig.ri Avv. Francesco Fratini, Salvatore Ronghi, Pietro Giovanni Zoroddu, Paola Cavalieri, soggetti non meglio identificati attesa la mancanza di qualsiasi altro dato anagrafico;

CONSIDERATO INFINE CHE

la delibera di Giunta, per le motivazioni assunte, senza poter procedere legittimamente allo scioglimento e alla messa in liquidazione di ARCEA Lazio Spa, ha però sortito l'immediato effetto di giustificare gli arbitrati avviati dai soci privati in primo luogo circa l’asserita impossibilità a raggiungere l’oggetto sociale;

la revoca degli amministratori, impropriamente effettuata a' sensi dell'art. 2449 c.c. ancorchè gli stessi fossero stati in precedenza solo indicati dalla Regione, ma eletti dall'assemblea, in una con la assenza di qualsiasi motivazione tesa a giustificare la revoca, ha esposto la Regione ad ulteriori richieste risarcitorie avanzate dagli amministratori revocati;

ciò premesso e considerato, i sottoscritti consiglieri regionali

INTERROGANO

La presidente della Giunta Regionale e l’Assessore alle Infrastrutture e Lavori Pubblici, per sapere:

i motivi per cui la Regione non ha mai riscontrato le richieste provenienti dall'Amministratore Delegato e dal Presidente di Arcea e tese a discutere del ruolo del soggetto partecipato nella realizzazione del corridoio autostradale Roma-Latina;

i motivi per cui la Regione non ha ritenuto di partecipare, prima del cambio del management, alle Assemblee dei Soci, costringendo la Società ad approvare il bilancio con la presenza solamente del 49% del capitale sociale;

i motivi che hanno condotto la Giunta Regionale, attesa la necessità di una legge regionale al fine di procedere allo scioglimento e alla messa in liquidazione di ARCEA S.P.A., ad adottare un atto privo di qualsiasi efficacia e che ha prodotto, quale unico immediato effetto quello di giustificare le richieste risarcitorie già avanzate dai soci privati di ARCEA S.P.A., esponendo così la Regione ad esosi esborsi di denaro senza che sia stata realizzato anche un solo chilometro di autostrada;

i motivi che hanno condotto la Regione a revocare i precedenti amministratori prima della naturale conclusione del loro mandato, con lettera nella quale non viene indicata alcuna causa o motivo, così esponendo la Regione o comunque ARCEA ad ulteriori esborsi quantomeno per la corresponsione degli emolumenti dovuti sino al termine naturale del mandato per i vecchi amministratori revocati oltreché per la corresponsione degli emolumenti per i nuovi amministratori nominati;

se in tal senso sono state già avanzate richieste risarcitorie da parte degli amministratori revocati e come la Regione, quale socio di maggioranza assoluta in ARCEA, intende gestire detti contenziosi.

I Consiglieri,

Giuseppe Rossodivita

Rocco Berardo

Per pudore revocate quel bando per dirigente da 600 mila euro

Dichiarazione dei consiglieri regionali Giuseppe Rossodivita e di Rocco Berardo, della Lista Bonino Pannella – Federalisti Europei.

Apprendiamo, a dire il vero senza stupore - da una notizia che appare oggi sul quotidiano locale "Cinque Giorni" -, che il Consiglio Regionale del Lazio, attraverso l’ufficio di Presidenza, avrebbe emesso un bando per il ruolo di "Direttore della Comunicazione istituzionale e Relazioni esterne". Il compenso sarebbe di 150 mila euro l'anno, si dice, più premi vari, dunque almeno 600 mila euro per i prossimi quattro anni. Ora, come per le commissioni speciali che sono state istituite alcuni mesi fa riteniamo sia un inaccettabile spreco.

Ci domandiamo inoltre perché il bando pare essere fatto su misura per soggetti esterni visto che di giornalisti che operano per il Consiglio Regionale ce ne sono già ben 14, e tra costoro qualcuno da promuovere ci sarebbe sicuramente.

Il vestito è pronto, l’indossatore pure?

Senza richiamare le difficoltà economiche della Regione, ma solo chiedendo un supplemento di ragionevolezza a chi prende queste decisioni, chiediamo che sia immediatamente revocato questo bando. Non per ragioni economiche. Per pudore.

Mozione di sfiducia necessaria ed in Consiglio il 9 giugno divertimento assicurato

Dichiarazione dei consiglieri regionali Giuseppe Rossodivita e di Rocco Berardo, della Lista Bonino Pannella – Federalisti Europei.

Quando il PD ha fatto inciuci con la Polverini lo abbiamo denunciato con forza in ogni sede. Ma oggi la mozione di sfiducia è necessaria perché le crisi si discutono dentro le istituzioni e non sui giornali o in riunioni riservate. Come Radicali, insieme al resto dell'opposizione, abbiamo riflettuto su un effetto ricompattamento della mozione quando abbiamo deciso di presentarla, con la consapevolezza però che questo effetto sarà solo il frutto della paura dei consiglieri di maggioranza di andarsene a casa e di perdere poltrone, indennità e prebende varie, necessarie, per molti di loro, per saldare gli ingenti debiti contratti per la campagna elettorale dello scorso anno. Non sarà un ricompattamento politico e programmatico, come le dichiarazioni di esponenti di Fli di ancor oggi testimoniano. Montino si e' impegnato per il prossimo futuro a fare un'opposizione senza sconti su provvedimenti importanti come Piano casa e Piano rifiuti oltreché sul prossimo assestamento di bilancio che sarà decisivo per verificare quanto profonde sono le lacerazioni tra Giunta e maggioranza che in consiglio la dovrebbe sostenere. Come Radicali, allo stato, abbiamo fatto fiducia al PD in Consiglio. Se verrà meno agli impegni presi lo denunceremo come fatto in passato e con ancor maggiore forza. Per ora la mozione andava fatta ed il 9 giugno auspico che la stampa sia presente in forza perché, secondo assicurazioni fornite da diversi consiglieri di maggioranza, ci sarà sicuramente da divertirsi

Polverini rende ufficiale altro tipo di maggioranza?

Dichiarazione dei Consiglieri regionali Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo Lista Bonino Pannella, Federalisti europei

"Rispetto alle parole usate poco fa dalla Presidente Polverini, secondo le quali lo spostamento dei consiglieri dal gruppo Lista Polverini al Pdl rappresenta “un atto di ostilità” nei suoi confronti e “un gesto che mette fine alla coalizione”, vorremmo sapere se ora intende dimettersi o se c’è già un’intesa diversa, magari con Montino, che ha incontrato negli scorsi giorni.Se fosse così, ce ne dispiacerebbe. Anche se questa pare la situazione. Speriamo, sinceramente, che questa nostra ricostruzione sia smentita dal capogruppo del Pd."