INVADIAMO LA REGIONE DI ONESTÀ, CAPACITÀ,TRASPARENZA, LEGALITÀ.



lunedì 21 giugno 2010

Lazio, Berardo-Rossodivita: Sulla Ru486 aderiamo a presidio contro linee guida

15 giugno 2010

Come consiglieri regionali radicali aderiamo al presidio dell'associazione Vita di Donna che si terrà domani mercoledì 16 giugno sotto la sede della Giunta della Regione Lazio in via Rosa Raimondi Garibaldi n. 7 dalle 9,30 alle 13. Rocco Berardo, consigliere regionale radicale parteciperà al presidio insieme alla delegazione dell'Associazione Luca Coscioni.

Dichiarazione di Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo, consiglieri regionali Lista Bonino Pannella federalisti europei

Usano la burocrazia delle linee guida con ricovero ordinario come arma per disinnescare la possibilità di utilizzo della ru486. Tanto più che la stessa giunta ha dato mandato all'Agenzia di Sanità Pubblica della Regione Lazio di valutare con procedura d'urgenza "quali strutture ospedaliere siano in possesso dei requisiti previsti dalle Linee guida". Come a dire: saranno in pochi e vediamo quali... e intanto le donne che decidono per l'interruzione di gravidanza nella Regione Lazio sono costrette a eseguire un intervento chirurgico. Per quanto ancora? E a quante sarà detto di no, dopo, per mancanza di posti letto?

Ru486, Rossodivita e Berardo: L'obbligo di ricovero non può esistere

10 giugno 2010



Dichiarazione di Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo, consiglieri regionali Lista Bonino Pannella – federalisti europei
Da quanto si apprende dalle agenzie la Presidente della Regione Lazio e la sua Giunta avrebbero approvato le linee guida sulla Ru486 prevedendo la somministrazione del farmaco per la paziente in regime di ricovero ordinario, ovvero facendola stare per tre giorni presso la struttura ospedaliera pubblica.
Concepire una tale regola è assurdo dal punto di vista dell'appropriatezza del ricovero (la buona pratica clinica non prevede infatti che per la ru486 ci debba essere questa procedura) proprio in tempi in cui i posti letto vengono “tagliati”, il tutto a scapito dei costi che la Regione dovrà affrontare, imponendo la formula del ricovero ordinario al day hospital.
Ma c’è di più: la libertà della donna di poter scegliere liberamente se rimanere o meno in ospedale, in base al principio costituzionale di non essere obbligata ad alcun trattamento, non le imporrà alcuna permanenza. Le linee guida scelte da questa amministrazione (ma non solo da questa) sembrano più ricercare un supplemento di pena per chi sceglie di fare un'interruzione di gravidanza che guardare alla buona pratica clinica.

Intervento di Giuseppe Rossodivita al Consiglio Regionale

4 giugno 2010



Intervento di Giuseppe Rossodivita del 3 giugno 2010 al Consiglio Regionale nell'abito del Dibattito sulle comunicazioni programmatiche del Presidente della Regione Renata Polverini


Onorevoli Colleghi, Onorevole Presidente,
con molta attenzione ho ascoltato e poi ho letto e riletto il suo intervento, il suo primo intervento in questo consiglio, con il quale avrebbe dovuto definire le linee programmatiche del lavoro della sua giunta, ma francamente sono rimasto molto deluso, da consigliere e da cittadino del Lazio. Sono rimasto molto deluso, non perché le linee programmatiche del suo intervento si pongono in contrasto con quelle che io personalmente avrei auspicato in caso di un diverso esito elettorale, ma semplicemente perché l’impressione è che l’intervento – come se si trovasse ancora in campagna elettorale – si compone di slogan, di titoli ai quali non solo non è seguito alcun articolo, alcun svolgimento, ma non è neppure seguito solamente un sottotitolo.
La campagna elettorale è finita, è finito il tempo di prendersi giuoco degli elettori, a reti unificate, dicendo loro che il Pdl non aveva potuto presentare le proprie liste per la circoscrizione di Roma e Provincia per colpa dei Radicali Violenti che lo avevano impedito, è finito il tempo di raccontare le favole agli elettori dandogli a credere, insieme al Presidente Berlusconi, da Piazza San Giovanni e per una settimana a reti unificate, che se avesse vinto il Pdl in tre anni avreste sconfitto non solo i comunisti, ma addirittura il cancro, è finito il tempo di dire che, visto il rapporto privilegiato che avrebbe avuto con il Governo suo amico, avrebbe rinegoziato il piano di rientro della sanità, non avrebbe tagliato nessun posto letto negli Ospedali del Lazio ed avrebbe addirittura diminuito le tasse.
Ciascuno arriva a Governare con i mezzi e con i compagni di strada che crede, ciascuno utilizza i mezzi che evidentemente gli sono propri o sono propri della loro storia politica, ma lei Presidente, che si è autodefinita una donna esterna al mondo politico, ha scelto i peggiori mezzi per iniziare la sua storia politica, non solo ha scelto quelli di una propaganda elettorale populista e demagogica, che non ha lesinato, pur sapendoli tali, attacchi basati su fatti non veri e promesse irrealizzabili, ma ha scelto di farsi accompagnare dal presidente Berlusconi in un percorso tecnicamente illegale. E’ stata costretta ad accertarlo, davanti alla evidenza dei numeri, persino l’AGCom che pure vede tra i suoi membri quell’Innocenzi, uomo, come tutti noi sappiamo, di provata fiducia Berlusconiana.
Ma le condanne dell’AGCom, per la sproporzionata presenza del Premier sul TG1 e sul Tg5 non sono bastate, che anzi, dal giorno successivo alla condanna è arrivata, poi, la vera e propria occupazione militare della TV, quella che abbiamo definito la settimana santa di Berlusconi.
Lei ha vinto per 80.000 voti conquistati nell’ultima settimana, questo ci dicono i sondaggi, ma quanti sono i voti che le ha portato il Presidente del Consiglio, nell’ultima settimana di campagna elettorale, con l’occupazione dei TGRAI e Mediaset? Con il centrodestra al 62% nel TG1, al 58% nel TG2, all’80% al TG4, al 68% al Tg5, all’86% a Studio Aperto e sono numeri che voglio rimangano nello stenografico a futura memoria con il solo Berlusconi, tra i personaggi politici, con il 22,7% al TG1, il 17,3% al TG2, il 15,7% al TG3, il 73,65% al TG4, il 39% al TG5, e l’85,3% a Studio Aperto, milioni di contatti in propaganda elettorale a fronte, a partire dal 1 marzo, dello zero assoluto di Emma Bonino sul TG1, di 34” sul TG2, di 40” sul TG3; insomma al di la della semplice considerazione per cui Presidente, sfido chiunque al suo posto, a perdere con queste condizioni. Dicevo, delle due l’una, o Lei Presidente Polverini nega a Berlusconi la capacità di spostare anche solo 80.000 voti, pur avendo quest’ultimo parlato da solo, a suo favore, senza contraddittorio, a milioni di elettori, e allora lo faccia pubblicamente se ne ha il coraggio, oppure – al di là della circostanza per la quale non riuscirà affatto a tener fuori la politica dalle poltrone - le consiglierei di indicare nel rendiconto delle spese elettorali che depositerà presso il collegio regionale di garanzia elettorale, sotto la voce ‘contributi di terzi’ la valorizzazione a prezzi di mercato degli spot che la RAI-Tv concessionaria del servizio pubblico, in violazione della legge n. 28 del 2000 e del regolamento varato dalla Commissione Parlamentare di Vigilanza, le ha messo gratuitamente a disposizione senza dimenticare, mi raccomando, perché le sanzioni sono molto severe, anche quelli di Mediaset, cioè delle emittenti del già nominato Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
Vede Presidente, la autorevolezza politica si conquista pian piano, con un’azione politica conseguente e coerente con gli impegni che si assumono.
E spiace dover constatare - dopo aver constatato in campagna elettorale il suo essere disposta a tutto pur di vincere, anche di gettare la croce sui radicali (e se è vero che i mezzi prefigurano i fini c’è da stare preoccupati) spiace dover constatare, dicevo, che di coerenza, per quel che abbiamo visto in questi giorni, ce n’è fino ad ora davvero poca.
I suoi richiami alla trasparenza, parola che ha usato spessissimo nel suo discorso programmatico del 12 maggio, si sono infranti davanti alla banale richiesta di conoscere quali contenuti avesse il suo atto di nomina, quale commissario ad acta della Sanità, emanato dal Governo.
Perché Emma Bonino lo dovrebbe sapere? Ha risposto sprezzante alla notizia dell’interrogazione depositata in Senato. Ma come, prima dice di voler fare della Regione una casa Trasparente e poi dà uno spintone a chi vuole vederci dentro!?
Noi abbiamo depositato analoga interrogazione, è la prima di questa IX legislatura, qui, in consiglio regionale: l’abbiamo presentata di fronte all’opacità con la quale si è mossa, in relazione ad un atto che lei conosceva dal 23 aprile, così rilevante per la vita, dico per la vita, di milioni di cittadini del Lazio, ma che lei non voleva, evidentemente, che questi milioni di cittadini conoscessero, perché evidentemente, come i fatti hanno poi dimostrato, non voleva nessun confronto. Ora, è evidente, non ha più da scomodarsi a rispondere. Già qualche giorno prima della presentazione dei suoi 12 decreti sulla sanità avevamo fatto da soli, seppur con qualche fatica non certo degna di una regione che deve essere, come lei ha detto il 12 maggio, una casa trasparente.
Avevamo fatto da soli, impiegando 27 giorni per conoscere un atto pubblico e avevamo visto bene, che il Governo, contrariamente a quanto da lei assicurato in campagna elettorale, non le ha lasciato alcuna possibilità di negoziare, né sul merito, né nei tempi, imponendole – e lei a Berlusconi non può certo dire di no - una operazione semplicemente sbagliata e nel metodo e nel merito.
Sbagliata nel metodo: senza alcun confronto con l’opposizione e con le parti sociali, senza prima neppure tentare di comprendere, con degli stati generali sulla sanità laziale, la complessissima situazione della nostra regione.
Sbagliata nel merito: perché, eccezion fatta per il Campus Biomedico, a quanto ci risulta, ma saremmo lieti di essere smentiti, forse, anche se facciamo peccato a pensarlo, si tratta del saldo di qualche debito contratto in campagna elettorale, nell’ultima settimana in particolare perché nel merito, dicevo, salva l’eccezione di cui sopra sono stati effettuati tagli lineari che non hanno tenuto nel minimo conto né la specificità dei centri, né il fabbisogno di salute nelle aree, sanitarie e territoriali, sulle quali sarebbero stati effettuati i tagli.
Tagli necessari, per carità, quantomeno per evitare l’aumento ulteriore delle tasse già più alte d’Italia, nessuno lo nega e nessuno – a parte lei in campagne elettorale - lo ha mai negato – a parte lei appunto che aveva anche promesso (ancora nell’ultima intervista prima del voto, quella del 26 marzo) una incredibile riduzione di Irap ed Irpef nei primi 100 giorni di Governo.
Favole, Presidente.
E personalmente non penso che lei non avesse studiato la situazione, al contrario penso che lei si è resa responsabile di una campagna populista e demagogica, che, politicamente, significa, semplicemente irresponsabile.
Ora lei può anche dire - peraltro in veste di commissario ad acta nominato dal Governo e non di Governatore eletto del Lazio - posto che il Governo politico con la sua giunta è, a tutt’oggi, inesistente – può anche dire, dicevo, di aver operato una rivoluzione della sanità nel Lazio, può anche dire di essere riuscita a ridurre i posti letto da 4,5 a 4 per ogni mille abitanti, senza tagliare nessun posto letto, di essere riuscita a far ubriacare la moglie senza farle bere neppure una goccia di vino della botte, ma il problema, per lei Presidente, per la credibilità della sua azione è che questa volta, seppur in un arco di tempo più lungo di quello necessario a leggere un titolo di giornale, i cittadini, a milioni, purtroppo sulla loro pelle, giorno dopo giorno, sulle loro sofferenze, sul loro quotidiano dolore, comprenderanno, la differenza che passa tra la sua azione e la sua comunicazione.
Ecco allora, quanto alla differenza che passa tra azione e comunicazione, che al di là dei titoli del suo discorso, noi avremmo voluto capire in che direzione si muoverà, ad esempio sul piano casa, che ha detto di voler rivedere, ma senza farci comprendere realmente con quali strumenti concreti ritiene davvero di poter risolvere l’emergenza abitativa della Regione: avviando un programma per la costruzione di nuove case? Bè davvero non vorremmo facesse la fine del piano carceri.
Ha confermato, nonostante il clima di austerità e senza spiegare con quali risorse, di voler introdurre un assegno famigliare regionale ed i bonus bebè, ma con quali soldi?
Ha detto che vuole arrivare alla fine della gestione commissariale del ciclo dei rifiuti, puntando sulla raccolta differenziata e la riduzione dei rifiuti, questo vuol dire che lei con la sua giunta si pone in direzione opposta a quella del sindaco Alemanno che vuole il quinto termovalorizzatore nel Lazio, questo vuol dire che lei e la sua giunta sarete contro l’ulteriore termovalorizzatore che vuole il sindaco di Roma Alemanno?
Ha parlato, ancora, di sfida energetica, di un Piano d’azione per l’efficienza energetica, di incentivazione delle fonti rinnovabili, non ha nominato la parola nucleare, bene Presidente, però, faccia la cortesia, magari nel corso del prossimo consiglio straordinario che si occuperà del tema, o nel corso di un importante convegno internazionale che stiamo organizzando con Emma Bonino il prossimo 17 e 18 giugno ed a cui, sin da ora la invitiamo, ci dica finalmente una sua parola chiara sul nucleare nel Lazio! Ci dica che ne pensa dei siti di Montalto di Castro e Borgo Sabotino!
Ha detto, Presidente, nel suo discorso Programmatico che vuole trovare il posizionamento della Regione Lazio in Europa, che vuole aprirsi ad una politica che guarda all’Europa, che vuole portare le nostre imprese ad essere competitive con le grandi regioni: bene, benissimo, non ha detto però come, con quali strumenti. Ha detto comunque che su questo obiettivo, come sugli altri, vuole confrontarsi con l’opposizione, bene, perché noi radicali della lista Bonino-Pannella, faremo una opposizione dura, durissima se sarà necessario, senza sconti per nessuno, ma sarà anche opposizione propositiva e senza pregiudiziali ideologiche che non ci appartengono.
Sui nostri temi, sui diritti civili, sui diritti umani e per le libertà individuali, sulla tutela delle minoranze religiose, etniche, sociali, sui diritti dei detenuti e la sanità in carcere, sui bambini detenuti nelle carceri del Lazio, sulle tutele dei diritti delle persone lgbt, sulle coppie di fatto, ci faremo promotori di proposte ed iniziative che mancano totalmente dal suo programma di governo.
Ma sull’Europa diamo subito il nostro suggerimento ed è suggerimento che servirebbe per segnare, sul punto dei rapporti con l’Europa, una discontinuità con il passato, con tutti i passati, anziché lasciare le competenze sui fondi europei ad ogni singolo assessore, senza sinergie, in totale frammentazione, con una organizzazione dunque in grado di produrre pochi e piccoli progetti, con un’enorme perdita di possibilità e di risorse riteniamo di proporle di costituire un assessorato con delega sui fondi strutturali europei con il compito di gestire ed immaginare grandi opere coerenti tra loro e portatrici di sviluppo vero per la Regione, l’Europa può portare occupazione, ricchezza vera, tangibile, nel Lazio, ma questo si ottiene solo se diventa una linea di azione programmatica della sua Giunta, con attivazione di progetti veri e seri, da seguire politicamente oltre che con esperti e tecnici di assoluto livello; parliamo di gestione altra rispetto a quella sino ad ora conosciuta dalla regione Lazio, capacità di gestione significa linea di lavoro dedicata per non perdere questi finanziamenti sino ad ora sempre sottoutilizzati per impreparazione ed incapacità.
E vengo e chiudo ai costi della politica, proprio collegandomi con l’ultima proposta di creare un nuovo assessorato, ma come in tempi di magra ancora poltrone?
Vede il problema dei costi della politica è il problema della improduttività della politica, è il problema della poca trasparenza, è il problema dell’illegalità.
Lei pensa che qualche cittadino possa lamentarsi di un assessore in più, di un assessorato in più se questo assessorato, messo in rete, fosse capace nei cinque anni di governo di convogliare verso le eccellenze del Lazio, con ricaschi su sviluppo ed occupazione, 1400 milioni di Euro provenienti dall’Europa?
Da qui al 2013 ci sono 700 milioni di Euro di fondi strutturali POR che, praticamente inutilizzati, sono a disposizione per il Lazio, con altri probabili 700 milioni di Euro nel quinquennio successivo, che pure interessa la sua legislatura.
I costi della politica sono troppi è vero e sicuramente vanno eliminati i privilegi, e ci batteremo per questo, ma il modo di incidere è rendere la politica produttiva e trasparente.
Nella trasparenza si realizza il controllo dei cittadini ed il controllo è l’essenza stessa della democrazia. Nella possibilità da parte dei cittadini di esercitare il controllo su chi li governa si compie infatti, il senso di un sistema democratico.
Per questo, abbiamo sin da subito rivendicato pubblicamente, come facciamo anche da questa sede, a noi radicali che da 50 anni ci battiamo sul tema della informazione plurale, a noi radicali che abbiamo un know –how specifico su questa materia, l’opportunità di presiedere la Commissione di Vigilanza sul Pluralismo dell’Informazione.
I cittadini hanno il diritto di essere informati ed hanno il diritto costituzionale di essere raggiunti da una informazione plurale; questa commissione consiliare, per le ricerche che abbiamo potuto faticosamente fare, in passato è stata vissuta come un luogo da utilizzare per mantenere equilibri interni ai gruppi consiliari, una istituzione da dare in pasto per soddisfare appetiti personali, una poltrona dove accomodarsi, una auto blu, un po’ di personale in più da piazzare. Una commissione vissuta così, ha ragione il consigliere Bonelli è un costo inutile della politica, ma garantire una informazione plurale ai cittadini del Lazio non è cosa inutile, anzi è necessaria e questa commissione possiede gli strumenti per farlo.
Informazione e trasparenza.
Abbiamo presentato la proposta di legge per l’istituzione di una vera anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati, come si sa la trasparenza aiuta l’onestà; nei giorni successivi all’annuncio sono arrivati segnali positivi da diversi gruppi e da diversi esponenti di questo consiglio, come prevedibile per molti di costoro il passaggio dalle dichiarazioni della domenica ai fatti è divenuto problematico, a partire dal gruppo del PDL; la proposta è li e noi ribadiamo l’invito, a tutti, senza riserve, proprio a partire da Lei Presidente, di firmare, qui, oggi, la proposta e calendarizzarla immediatamente: mettiamo on line tutto quello che riguarda il consiglio, i consiglieri, i dirigenti, la giunta, gli enti, le aziende, le società, le agenzie, le istituzioni, i consorzi e gli organismi comunque denominati, controllati, vigilati e partecipati dalla Regione Lazio, mettiamo on line, con dati semplici, aperti, trattabili, facilmente raggiungibili, accessibili a chiunque, gli interessi finanziari in società, i contributi ricevuti per l’attività politica e in particolare per le campagne elettorali, le spese elettorali dichiarate, le spese dello staff, i viaggi, i benefits dei consiglieri regionali e degli assessori, mettiamo on line un’anagrafe relativa a tutta l’attività istituzionale svolta, mettiamo on line i nomi dei manager delle aziende laziali, la loro storia, i loro curricola, mettiamo on line ogni singolo atto della sequenza procedimentale finalizzata all’affidamento di un appalto, mettiamo on line tutte le determine e le delibere, rendiamo trasparente la regione, rendiamola, come lei ha detto, una casa di vetro, la trasparenza aiuta la legalità e l’onestà.
Grazie e Buon lavoro

Sanità Lazio, Rossodivita e Berardo: ma quale rivoluzione, si tratta della solita propaganda

31 maggio 2010



Dichiarazione dei Consiglieri Regionali della Lista Bonino-Pannella, avv. Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo

L’opacità delle manovre della Presidente Polverini, in materia di riordino della Sanità del Lazio prosegue e, dietro una comunicazione professionalmente furbesca, sembrano nascondersi fatti diversi.
Stando a quanto si apprende dalle agenzie, difatti, la Presidente, con l’emanazione dei 12 decreti, tra cui quello di riordino della rete ospedaliera, sembra essere riuscita nella mirabile impresa, mai riuscita ad uomo o donna sulla terra, di avere la botte piena e la moglie ubriaca.
Come promesso in campagna elettorale non ci sarà taglio di posti letto nel Lazio, ma riconversione - ha annunciato la Presidente alle agenzie - che poi ha aggiunto di aver trovato la quadra anche rispetto al numero dei posti letto, 4 per ogni mille abitanti.
Insomma la Presidente sarebbe riuscita nell’impresa di ridurre i posti letto nel Lazio da 4,5 a 4 per ogni mille abitanti, come previsto dal Patto della Salute, senza però eliminare un solo posto letto, complimenti davvero!
Inoltre dietro il taglio del budget della Sanità Privata si nasconde il nulla di fatto.
In merito alla definizione dei contratti con gli erogatori privati accreditati, sarebbe utile far sapere ai cittadini del Lazio che il commissario ad acta dovrebbe consegnare al Governo il decreto con i contratti allegati e firmati. Qualora si limitasse solo a presentare il decreto, il Governo potrebbe non accettare il documento, se invece, chiudendo un occhio, il Governo amico lo accettasse, le strutture private potrebbero ricorrere al Tar. Questa ultima strada in passato è stata già percorsa ed il tribunale amministrativo ha dato sempre ragione alle convenzionate.

Ragazzo gay aggredito a Roma: consiglieri regionali radicali preannunciano il deposito di una proposta di legge regionale che combatta ogni forma di violenza omofobica e transfobica.

Dichiarazione di Giuseppe Rossodivita, Capogruppo della Lista Bonino Pannella alla Regione Lazio


29 maggio 2010

Il fatto che quasi quotidiniamente accadano odiosi atti di violenza contro le persone gay, così come avvenuto a Roma, giovedì scorso, contro un ragazzo di 21 anni, dimostra che occorre intervenire d’urgenza con campagne di informazione e aiuto finora soltanto auspicate. Occorre intervenire su diversi ambiti sociali ed educativi anche coinvolgendo le Associazioni lgbt(e) coordinando azioni di volontariato nelle scuole e nei vari ambiti lavorativi e sociali. Il nostro Gruppo depositerà in tempi brevi una proposta di legge regionale che preveda iniziative volte a prevenire atti di violenza e contro il pregiudizio nei confronti delle persone lesbiche, gay e transessuali.

Regione Lazio, Bonino, Berardo e Rossodivita: Polverini, fine delle favole

28 maggio 2010



Dichiarazione di Emma Bonino, Rocco Berardo e Giuseppe Rossodivita:
E' una sequenza impressionante, quelle delle promesse non mantenute della Polverini. E' sufficiente una rapida ricerca sul web per rendersi conto delle favole raccontate agli elettori del Lazio nel corso dell'ultima campagna elettorale, favole da cui non è estraneo, ovviamente, il Presidente Berlusconi.
Il 15 marzo, proprio quest'ultimo, garantiva, dagli schermi del TG4 che, solo in caso di vittoria della Polverini, avrebbe rinegoziato con lei il piano di rientro del deficit della Sanità del Lazio.
Il 25 marzo è la volta della Polverini che dichiara "siamo pronti a governare dal giorno dopo l'insediamento".
Il 26 marzo, è sempre la Polverini, alla ricerca degli ultimi voti, che riassumeva alla stampa gli obiettivi che avrebbe raggiunto nei primi 100 giorni del suo governo: diminuire la porzione incrementale della base imponibile dell'Irap e dell'Irpef dell'1%, mettere in campo risposte per risolvere l'emergenza abitativa; riorganizzare la sanità, senza il taglio di neppure un posto letto.
Le favole ora sono finite ed il suo consenso, guadagnato a suon di false promesse, rende il suo governo fragile. La giunta nominata non senza fatica, solo l'ultimo giorno utile, con due sole donne, è esposta alle pretese dell'UDC che condizionano la maggioranza in consiglio.
La nomina a commissario ad acta della sanità non ha offerto alcuna possibilità di rinegoziazione del piano di rientro; con la manovra di Tremonti il taglio di Irap ed Irpef è evidentemente cosa impossibile ed il taglio di posti letto appare inevitabile.
Abbiamo chiesto la convocazione di un Consiglio straordinario insieme al gruppo del Pd e agli altri gruppi di opposizione per discutere questi provvedimenti in materia di fiscalità e sanità che la Presidente Polverini sta per assumere, ma sin da ora ci chiediamo: la Polverini mentiva sapendo di mentire o non aveva studiato?

Anagrafe eletti, Rossodivita e Berardo: Polverini faccia sua la nostra proposta

DICHIARAZIONI DELL'AVVOCATO GIUSEPPE ROSSODIVITA E ROCCO BERARDO CONSIGLIERI REGIONALI DEL LAZIO LISTA BONINO PANNELLA:

22 maggio 2010

Le risposte che giungono da Roberto Buonasorte per La Destra, Donato Robilottta del Pdl, Enzo Foschi del Pd e da Vice Presidente del Consiglio Bruno Astorre alla nostra proposta di legge per istiture l’anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati della Regione Lazio sono confortanti e speriamo si possano allargare al maggior numero di gruppi e consiglieri.

A questo punto chiediamo anche alla Presidente Renata Polverini di fare sua la nostra proposta nella speranza che un’eventuale istituzione dell’anagrafe pubblica nella nostra regione non rimanga lettera morta come è accaduto per il Comune di Roma.

ROMA, 21 MAGGIO 2010: PRESENTAZIONE DELLA PROPOSTA DI LEGGE DI CREAZIONE DELL'ANAGRAFE PUBBLICA REGIONALE DEGLI ELETTI E DEI NOMINATI.

Roma, sede di rappresentanza
Del Consiglio Regionale del Lazio - Via Poli 29


"Ecco come conoscere (e tagliare)
i veri costi della politica"


Conferenza stampa di
presentazione della proposta di legge di creazione
dell'anagrafe pubblica regionale degli eletti e dei nominati


Interverranno


la vicepresidente del Senato, Emma Bonino
il capogruppo della Lista Bonino-Pannella in Consiglio Regionale, avv.
Giuseppe Rossodivita
il consigliere regionale della Lista Bonino-Pannella, Rocco Berardo
il segretario di Radicali Italiani, Mario Staderini

LA PRIMA INTERROGAZIONE PRESENTATA DAI RADICALI.

da Il Tempo del 13 maggio 2010


La prima interrogazione in Consiglio regionale è dei Radicali. Primi firmatari sono stati i due consiglieri Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo. L'interrogazione vuole sapere «se sia stato effettivamente adottato nel corso del Consiglio dei Ministri del 23 aprile il provvedimento relativo alla nomina a Commissario della Presidente della Regione Lazio, Renata Polverini». I consiglieri chiedono per quale motivo «non venga data la pubblicità necessaria sui siti istituzionali» al documento. I consiglieri chiedono anche «se siano confermate le notizie relative alla data del prossimo 30 giugno quale termine ultimo per la presentazione del piano di riordino della rete ospedaliera che dovrebbe prevedere un taglio di circa duemila posti letto».

I RISULTATI NELLA PROVINCIA DI ROMA DELLA LISTA BONINO PANNELLA: CONQUISTATI 2 SEGGI NEL CONSIGLIOREGIONALE DEL LAZIO.

Rocco Berardo: in Consiglio Regionale del Lazio per la ricerca, i diritti dei disabili, la laicità
I risultati della Lista Bonino Pannella a Roma che ha conquistato due seggi nel consiglio regionale del Lazio.


31 marzo 2010

Ecco i risultati nella provincia di Roma della Lista Bonino Pannella che ha conquistato due seggi nel consiglio regionale del Lazio. Uno di quei due seggi ha consentito - oltre che l'elezione dell'avvocato Giuseppe Rossodivita, membro della direzione di Radicali Italiani - la mia elezione a consigliere. Grazie a tutti quelli che mi hanno aiutato e sostenuto. In particolare grazie agli amici che mi hanno votato domenica e lunedì e a quelli che mi hanno fatto votare. Come tesoriere dell'Associazione che porta il nome di Luca Coscioni ho come primo obiettivo quello di portare i temi della ricerca e della salute, della disabilità e della laicità nell'agenda del consiglio del Lazio. Continueremo e condurremo le nostre iniziative radicali anche in questa importante sede istituzionale, dove dai banchi dell'opposizione svolgeremo un rigoroso controllo sul governo della sanità e non