INVADIAMO LA REGIONE DI ONESTÀ, CAPACITÀ,TRASPARENZA, LEGALITÀ.



mercoledì 27 ottobre 2010

Omniroma-DAMASCO 2, RADICALI: MAGGIORANZA SI COPRE DI VERGOGNA - MAFIE: LAZIO; RADICALI, MAGGIORANZA NON SA O NON VUOLE VEDERE (ANSA)

(OMNIROMA) Roma, 27 ott - "Nel corso della votazione della
mozione n. 80, volta ad appoggiare la costituzione di parte
civile della Regione Lazio nel processo penale "Damasco 2",
...concernente il grave fenomeno delle infiltrazioni della
criminalità organizzata nel sud della Regione, è stato approvato
un emendamento proposto dal Consigliere Francesco Storace e
finalizzato ad espungere dal testo della mozione il richiamo
alla nota vicenda relativa alla richiesta di scioglimento del
consiglio comunale di Fondi avanzata, con una dettagliatissima
relazione, dal Prefetto. Successivamente il Presidente del
Consiglio Abbruzzese, senza alcuna valida ragione, ha ritenuto
ritirata la mozione". Così in una nota dei consiglieri regionali
Radicali.
"Con l'approvazione dell'emendamento proposto dal Capogruppo de
La Destra, Francesco Storace, e con la successiva decisione del
Presidente Abbruzzese di ritenere ritirata la mozione - hanno
dichiarato i Consiglieri della Lista Bonino Pannella Federalisti
Europei Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo - la maggioranza di
questo Consiglio Regionale ha dimostrato di non sapere, di non
volere o di non potere prendere nettamente le distanze dalle
infiltrazioni criminali che hanno portato alla richiesta di
scioglimento, da parte del Prefetto, del Consiglio Comunale di
Fondi. E' un fatto gravissimo e vergognoso che misura la
distanza tra il sistema di governo territoriale dei partiti e la
gente per bene e che ben rappresenta la peste italiana di una
partitocrazia immorale ed assetata di potere".

OTT - ''Nel corso della votazione della
mozione sul processo 'Damasco 2' e' stato approvato un
emendamento proposto da Francesco Storace e finalizzato a
espungere dal testo della mozione il richiamo alla nota vicenda
relativa... alla richiesta di scioglimento del Consiglio comunale
di Fondi avanzata, con una dettagliatissima relazione, dal
prefetto. Successivamente il presidente del Consiglio
Abbruzzese, senza alcuna valida ragione, ha ritenuto ritirata la
mozione''. Cosi' i consiglieri regionali della lista
Bonino-Pannella del Lazio Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo
ricostruiscono i fatti di oggi alla Pisana.
''Con l'approvazione dell'emendamento Storace, e con la
successiva decisione di Abbruzzese - proseguono - la maggioranza
ha dimostrato di non sapere, di non volere o di non potere
prendere nettamente le distanze dalle infiltrazioni criminali
che hanno portato alla richiesta di scioglimento, da parte del
prefetto, del Consiglio comunale di Fondi. E' un fatto
gravissimo e vergognoso - concludono i radicali - che misura la
distanza tra il sistema di governo territoriale dei partiti e la
gente per bene e che ben rappresenta la peste italiana di una
partitocrazia immorale e assetata di potere''.(ANSA).

MAFIE: LAZIO; RADICALI, MAGGIORANZA NON SA O NON VUOLE VEDERE (ANSA)

OTT - ''Nel corso della votazione della
mozione sul processo 'Damasco 2' e' stato approvato un
emendamento proposto da Francesco Storace e finalizzato a
espungere dal testo della mozione il richiamo alla nota vicenda
relativa... alla richiesta di scioglimento del Consiglio comunale
di Fondi avanzata, con una dettagliatissima relazione, dal
prefetto. Successivamente il presidente del Consiglio
Abbruzzese, senza alcuna valida ragione, ha ritenuto ritirata la
mozione''. Cosi' i consiglieri regionali della lista
Bonino-Pannella del Lazio Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo
ricostruiscono i fatti di oggi alla Pisana.
''Con l'approvazione dell'emendamento Storace, e con la
successiva decisione di Abbruzzese - proseguono - la maggioranza
ha dimostrato di non sapere, di non volere o di non potere
prendere nettamente le distanze dalle infiltrazioni criminali
che hanno portato alla richiesta di scioglimento, da parte del
prefetto, del Consiglio comunale di Fondi. E' un fatto
gravissimo e vergognoso - concludono i radicali - che misura la
distanza tra il sistema di governo territoriale dei partiti e la
gente per bene e che ben rappresenta la peste italiana di una
partitocrazia immorale e assetata di potere''.(ANSA).

martedì 26 ottobre 2010

Parco Castelli Romani, nuova Interrogazione dei Consiglieri Radicali Rossodivita e Berardo sulla gestione dell’ente bilancio di previsione basato su ipotesi, forte rischio di disavanzo

Le gravi irregolarità che risulterebbero dall’esame dei criteri con cui è stato formulato il bilancio 2011 del Parco Regionale dei Castelli Romani hanno indotto i consiglieri regionali della Lista Bonino Pannella, Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo, a presentare una nuova interrogazione alla presidente Polverini per avere piena chiarezza sui criteri di gestione dell’Ente. Con questa interrogazione, che fa seguito a quella presentata il 6 ottobre scorso, i consiglieri radicali ricordano che il bilancio di previsione per l’anno 2011 del Parco dei Castelli Romani approvato e pubblicato dall’ente il 4 ottobre solo pochi giorni dopo (il 15 ottobre) è stato revocato e riformulato dal Commissario Straordinario del Parco. La nuova versione presenta entrate quasi doppie rispetto a quelle iniziali (da 200.000 a circa 400.000 euro), frutto di ipotesi del Commissario, prive di qualsiasi riscontro da parte delle strutture regionali. E, nel clima attuale di tagli generalizzati alla spesa pubblica, il Commissario, comunque, ha ritenuto di confermare la cifra di 80.000 euro quale propria indennità annuale. La probabile assenza di copertura finanziaria produrrà un disavanzo di amministrazione e quindi insolvenza del Parco, con evidenti problemi per l’Ente, per i fornitori, per l’operatività dell’area protetta e, più in generale, per la credibilità delle istituzioni regionali.
Su tali premesse i consiglieri Rossodivita e Berardo chiedono, quindi, alla presidente Polverini pieni chiarimenti sulla regolarità della gestione del Parco dei Castelli Romani, che presenta un bilancio di previsione senza adeguata copertura finanziaria delle entrate. Chiedono, inoltre, di conoscere con quali competenze, capacità e limiti operativi i Commissari Straordinari possano gestire bilanci in maniera tanto disinvolta e se sia regolare, oltre che opportuno, che un Commissario assorba con la sua indennità una quota così rilevante delle risorse dell’Ente che è stato chiamato a gestire. I consiglieri radicali chiedono, infine, di sapere se tale procedura ‘ipotetica’ sia stata seguita per la previsione di bilancio di altri Parchi, cosa assai grave visto che, alla già disastrata situazione del bilancio della Regione Lazio, potrebbero aggiungersi, per colpevole imperizia, i disavanzi di tanti altri enti regionali con un danno che, ancora una volta, pagheranno i cittadini e le imprese.


INTERROGAZIONE
A RISPOSTA SCRITTA



Oggetto: Parco Regionale dei Castelli Romani 2



Premesso che:

- il Parco dei Castelli Romani il 4 ottobre scorso ha approvato e pubblicato sul proprio sito internet, www.parcocastelliromani.it/public/it/servizi/delibere_2010.asp il bilancio di previsione per l’anno 2011.
- Il 15 ottobre, dopo pochi giorni dalla sua approvazione, tale bilancio è stato revocato e riformulato dal Commissario Straordinario del Parco (rispettivamente con delibere nn. 22 e 23 del Parco).
- La nuova versione del bilancio di previsione presenta entrate quasi doppie rispetto a quelle iniziali (da 200.000 a circa 400.000 euro), frutto di ipotesi del Commissario Straordinario, prive di qualsiasi riscontro da parte delle strutture regionali.

Considerato che:

- nel clima di generalizzati tagli alla spesa pubblica il Commissario Straordinario del Parco ha ritenuto di superare il problema mettendo in bilancio risorse riferibili esclusivamente a proprie ipotesi, prive di accertamento di entrata, a cui conseguono spese con una mancata copertura finanziaria.
- L’assenza di copertura finanziaria produrrà un disavanzo di amministrazione e quindi insolvenza del Parco, con evidenti problemi per l’Ente, per i fornitori, per l’operatività dell’area protetta e più in generale per la credibilità delle istituzioni regionali.
- Nonostante tali problemi, il Commissario Straordinario del Parco ha ritenuto di confermare la cifra di 80.000 euro quale propria indennità annuale (nominalmente riferibile al “funzionamento organi”).
- Tale posta di bilancio risulta quasi tripla a quanto messo in bilancio per l’indennità annuale di Commissari Straordinari di altri parchi regionali.

Interroga il Presidente della Regione Lazio

- sulla regolarità di un bilancio di un ente regionale, come il Parco dei Castelli Romani, che presenta un bilancio di previsione senza adeguata copertura finanziaria delle entrate.
- Sulla liceità di una simile procedura che sembra discostarsi dai principi fondamentali della correttezza giuridica e dal rigore contabile cui deve ispirarsi la Pubblica amministrazione.
- Su quale siano le competenze, le capacità e i limiti operativi di Commissari Straordinari che gestiscono bilanci in maniera tanto disinvolta.
- Sulla regolarità, ed in subordine l’opportunità, che un Commissario assorba con la sua indennità una fetta percentualmente così rilevante delle risorse dell’Ente che è stato chiamato a gestire.
- Sulla procedura che è stata seguita in altri parchi, che alla stessa stregua potrebbero avere bilanci basati su ipotesi di entrate, analogamente senza copertura finanziaria, e creare così una preoccupante sommatoria di disavanzi di amministrazione.

F.to
Giuseppe Rossodivita

Omniroma-CASTELLI, RADICALI: "NUOVA INTERROGAZIONE SU GESTIONE ENTE PARCO

OMNIROMA) Roma, 22 ott - "Le gravi irregolarità che
risulterebbero dall'esame dei criteri con cui è stato formulato
il bilancio 2011 del Parco Regionale dei Castelli R...omani hanno
indotto i consiglieri regionali della Lista Bonino Pannella,
Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo, a presentare una nuova
interrogazione alla presidente Polverini per avere piena
chiarezza sui criteri di gestione dell'Ente. Con questa
interrogazione, che fa seguito a quella presentata il 6 ottobre
scorso, i consiglieri radicali ricordano che il bilancio di
previsione per l'anno 2011 del Parco dei Castelli Romani
approvato e pubblicato dall'ente il 4 ottobre solo pochi giorni
dopo (il 15 ottobre) è stato revocato e riformulato dal
Commissario Straordinario del Parco". Così in una nota del
gruppo Consiliare Lista Bonino Pannella - Federalisti Europei.
"La nuova versione presenta entrate quasi doppie rispetto a
quelle iniziali (da 200.000 a circa 400.000 euro), frutto di
ipotesi del Commissario, prive di qualsiasi riscontro da parte
delle strutture regionali. E, nel clima attuale di tagli
generalizzati alla spesa pubblica, il Commissario, comunque, ha
ritenuto di confermare la cifra di 80.000 euro quale propria
indennità annuale. La probabile assenza di copertura finanziaria
produrrà un disavanzo di amministrazione e quindi insolvenza del
Parco, con evidenti problemi per l'Ente, per i fornitori, per
l'operatività dell'area protetta e, più in generale, per la
credibilità delle istituzioni regionali - prosegue - Su tali
premesse i consiglieri Rossodivita e Berardo chiedono, quindi,
alla presidente Polverini pieni chiarimenti sulla regolarità
della gestione del Parco dei Castelli Romani, che presenta un
bilancio di previsione senza adeguata copertura finanziaria
delle entrate. Chiedono, inoltre, di conoscere con quali
competenze, capacità e limiti operativi i Commissari
Straordinari possano gestire bilanci in maniera tanto disinvolta
e se sia regolare, oltre che opportuno, che un Commissario
assorba con la sua indennità una quota così rilevante delle
risorse dell'Ente che è stato chiamato a gestire. I consiglieri
radicali chiedono, infine, di sapere se tale procedura
'ipotetica' sia stata seguita per la previsione di bilancio di
altri Parchi, cosa assai grave visto che, alla già disastrata
situazione del bilancio della Regione Lazio, potrebbero
aggiungersi, per colpevole imperizia, i disavanzi di tanti altri
enti regionali con un danno che, ancora una volta, pagheranno i
cittadini e le imprese".

Omniroma-LISTE REGIONALI,ROSSODIVITA:"CHIESTA ARCHIVIAZIONE 'RADICALI VIOLENTI'"

(OMNIROMA) Roma, 14 ott - "In relazione alla richiesta di
archiviazione avanzata dalla Procura di Perugia per il
procedimento nei confronti dei 'Radicali Violenti...' - Diego
Sabatinelli (Radicali) e Atlantide Di Tommaso (dato per
Radicale, ma in realtà Psi) - le scrupolose indagini effettuate
dai Pm Razzi e Casucci, i cui esiti saranno pubblicati domani da
'L'Espresso' in un'inchiesta anticipata oggi dal sito web del
settimanale, hanno dimostrato la reale dinamica dei fatti.
Si tratta di quella dinamica già narrata nella denuncia per
calunnia depositata presso la Procura nell'immediatezza dei
fatti, il 3 marzo 2010, dagli stessi Sabatinelli e Di Tommaso,
assistiti dall'avvocato Giuseppe Rossodivita e non certo della
versione raccontata, a reti unificate, dal signor Milioni, dalla
candidata Polverini e dal presidente del Consiglio Berlusconi. I
Pm di Perugia si sono espressamente riservati, nella richiesta
di archiviazione, di valutare la posizione del Milioni e del
Polesi nell'ambito del procedimento per calunnia già pendente
presso la Procura di Perugia, ma a tutt'oggi contro ignoti. Così
come riteniamo debba essere valutata la posizione di tutte
quelle persone informate dei fatti, indicate dal Milioni e dal
Polesi, e che hanno dichiarato circostanze smentite
obbiettivamente dagli esiti della perizia effettuata sui
tabulati telefonici del cellulare del Milioni". Così in una nota
Giuseppe ROssodivita, consigliere regionale della Lista
Bonino-Pannella.
"Il tempo è galantuomo - ha dichiarato Rossodivita, difensore
storico dei radicali e nell'occasione difensore di Diego
Sabatinelli ed Atlantide Di Tommaso - ed è giunto il momento di
far pagare il conto a tutti coloro che, per colpire la Radicale
Emma Bonino candidata contro Renata Polverini, strumentalmente
hanno gridato, urbi et orbi, diffamandoli, ai 'radicali
violenti'".

REGIONE LAZIO E LOTTA ALL'OMOFOBIA E TRANSFOBIA

La Commissione di Vigilanza sul pluralismo dell'informazione del Consiglio Regionale del Lazio, ha dato parere favorevole, per quanto di competenza come Commissione secondaria, alla proposta di legge radicale contro le discriminazioni sessuali e di genere. Astenuti Pdl e Lista Polverini.

Giuseppe Rossodivita: “Astensione inspiegabile e incoerente rispetto alle dichiarazioni rese alla stampa dalla Presidente Polverini in occasione delle aggressioni agli omosessuali verificatesi, anche ultimamente, a Roma e nel Lazio"

Nel corso della seduta odierna la III Commissione consiliare di Vigilanza sul pluralismo dell’informazione ha reso parere favorevole, per quanto di propria competenza, sulla Proposta di legge n. 40 “Norme contro le discriminazioni determinate dall’orientamento sessuale o dall'identità di genere” presentata il 12 luglio scorso dai consiglieri della Lista Bonino Pannella Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo. La III Commissione, in sede secondaria, ha espresso parere favorevole sull'intera proposta di legge dopo avere esaminato favorevolmente i due articoli relativi all'impegno della Regione a realizzare campagne di comunicazione contro i comportamenti discriminatori basati sugli orientamenti sessuali e sull'identità di genere ed all'impegno, allo stesso scopo, a monitorare la programmazione televisiva locale.

“Se per un verso, con il voto della III Commissione, registriamo un avvio positivio dell'iter legislativo, per altro verso” ha dichiarato Giuseppe Rossodivita, capogruppo della Lista Bonino Pannella e vicepresidente della III Commissione “l’astensione dei consiglieri del Pdl e della Lista Polverini appare inspiegabile ed incoerente con le dichiarazioni di impegno nella lotta alle discriminazioni e alla violenza contro le persone omosessuali e transessuali rilasciate dalla Polverini e da esponenti di spicco del Pdl in occasione della brutale aggressione alla coppia gay inglese avvenuta nel settembre scorso nella nostra regione od ancora di recente in occasione del torneo di tennis Lgbt. Ancora una volta la Presidente Polverini e la maggioranza che la sostiene, fanno esattamente il contrario di quello che dicono attraverso i giornali e le Tv. Purtroppo non ne siamo più sorpresi.".

giovedì 14 ottobre 2010

Malasanità, Rossodivita: depositata interrogazione su Aurelia Hospital di Roma. Domani esposto denuncia alla Procura della Repubblica

Alto tasso di infezioni, spesso mortali, nei reparti, precarie condizioni igieniche generali e scarsa manutenzione. Queste le ragioni dell’interrogazione che i consiglieri regionali della Lista Bonino Pannella Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo hanno inviato alla presidente Polverini in merito alla situazione dell’Aurelia Hospital di Roma su cui, nei giorni scorsi, è stata pubblicata un’inchiesta dal quotidiano “la Repubblica”. Domani 13 ottobre i consiglieri Rossodivita e Berardo e la deputata radicale Rita Bernardini depositeranno un esposto denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma.

Il presidio ospedaliero, di proprietà del Gruppo Garofalo, che opera in regime di convenzione con la Regione Lazio, in soli nove mesi (dal gennaio al settembre 2009), ha registrato 80 casi, di cui 26 mortali, di infezioni ospedaliere provocate dall'acinetobacter baumanii, un batterio che si diffonde in ambienti dove c'è scarsa igiene e pulizia e resiste a moltissimi antibiotici. L’indagine sollecitata dal presidente della Commissione d'inchiesta, Leoluca Orlando, ha dimostrato uno stretto rapporto fra l'alto numero di infezioni e le precarie condizioni igienico strutturali dell'Aurelia Hospital. Un sopralluogo del Dipartimento di prevenzione (Sisp, Spresal e Area Governo della Rete) diretto dal professor Daniele Gamberale ha dato l'allarme sulle precarie condizioni igieniche di molti reparti, pronto soccorso compreso.
Nell’interrogazione, i consiglieri radicali alla Regione Lazio, chiedono, anzitutto, di sapere se l’alto numero di decessi all’Aurelia Hospital non renda opportuno il ritiro dell’accreditamento regionale. Richiedono, inoltre, di conoscere quanti controlli da parte dell’Asl competente siano stati effettuati nella struttura dell’Aurelia Hospital negli ultimi quattro anni, con quali risultati e quali iniziative si intendano adottare per scongiurare altre infezioni ospedaliere e altri decessi sia nell’Aurelia Hospital che in tutte le altre strutture pubbliche ed accreditate della Regione Lazio.
I consiglieri Rossodivita e Berardo chiedono, poi, di conoscere i dati regionali (numeri assoluti e tasso di infezioni ospedaliere) e quale sia la cifra che la Regione Lazio ha dovuto sostenere per le degenze verificatesi a seguito delle infezioni. Nell’interrogazione si chiede, infine, se i dati riguardanti i tassi di infezione dei singoli ospedali, pubblici e privati, siano conoscibili agli utenti e, in caso affermativo, dove siano pubblicizzati e se sono pubblicati in Internet e a che punto si trova la costituzione dei CIO (Comitato infezioni ospedaliere) in tutti gli ospedali della Regione Lazio.

Taglio agli sprechi e rispetto ambientale, depositata dai consiglieri Radicali Rossodivita e Berardo proposta di legge regionale

Dal 1° gennaio 2001 il Bollettino ufficiale della Regione Lazio è disponibile gratuitamente in forma telematica. Il sistema mette a disposizione strumenti di ricerca ipertestuale che permettono di reperire gli atti pubblicati sul Bollettino senza la necessità di avere a disposizione tutti gli estremi dell’atto stesso, cosa assolutamente non praticabile nel caso di archivio cartaceo.
Nonostante tale ottimo servizio telematico, settimanalmente vengono stampate enormi quantitativi di copie cartacee per la distribuzione gratuita a tutta una serie di destinatari. Copie che per lo più finiscono al macero.
Che tali azioni producono gravi danni ambientali sembra essere una consapevolezza dei più, eppure i comportamenti non sono conseguenti.
Non volendo contribuire, per quanto possibile, alla distruzione delle foreste e all’inquinamento prodotto dagli inchiostri e dalle altre attività di produzione, con tale proposta di legge proponiamo la limitazione della stampa delle copie cartacee in base agli effettivi quantitativi richiesti e venduti.

martedì 12 ottobre 2010

Tassa automobilistica regionale. cittadini tartassati per aggirare un’esenzione o per inefficienza?

INTERROGAZIONE DEI CONSIGLIERI RADICALI ALLA PRESIDENTE POLVERINI.

I Consiglieri regionali radicali Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo hanno depositato una interrogazione alla Presidente della Regione Lazio Renata Polverini denunciando che molti cittadini aventi diritto all’esenzione in virtù di quanto stabilito dalla finanziaria 2007, nonché cittadini che hanno regolarmente pagato la tassa automobilistica regionale vedono recapitarsi “Atti di accertamento e contestuale irrogazione di sanzioni” salvo prova contraria a loro carico.

La Presidente Polverini dovrà rispondere se il verificarsi di tali situazioni deriva dal fatto che sistematicamente vengono inviate a tutti gli aventi diritto all’esenzione gli avvisi di mancato pagamento, o se questo derivi da disfunzioni nella gestione riscontrabili anche nei casi di contestazione a chi ha regolarmente pagato. Inoltre, dovrà chiarire quali siano i provvedimenti che intende adottare per sanare tale inefficienza dell’amministrazione regionale e il relativo dispendio di risorse.

Qui di seguito il testo integrale dell’interrogazione dei Consiglieri regionali radicali Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo:

AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

dei Consiglieri Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo

Oggetto: tassa automobilistica regionale

Premesso che:
- la legge 296 del 27 dicembre 2006 "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007)" prevede al comma 236 che a decorrere dal 1° dicembre 2006 e fino al 31 dicembre 2007, in caso di acquisto di un motociclo nuovo di categoria "euro 3", con contestuale sostituzione di un motociclo appartenente alla categoria "euro 0", e' concessa l'esenzione dal pagamento delle tasse automobilistiche per cinque annualità;
- per usufruire dell’esenzione non è previsto alcun adempimento da parte dell’acquirente se non la consegna al rivenditore del motociclo appartenente alla categoria “euro 0” per la rottamazione di cui deve farsi carico il venditore stesso;
- riceviamo numerose segnalazioni da parte di cittadini acquirenti che, avendo aderito all’agevolazione di cui sopra, vedono recapitarsi dalla Regione Lazio “Atti di accertamento e contestuale irrogazione di sanzioni”;

Considerato che:
- sono molti anche i cittadini che, non godendo dell’esenzione, pagano regolarmente la tassa automobilistica regionale e ricevono la contestazione di mancato o tardivo pagamento, con l’onere a proprio carico di dover provare il contrario;
- tali inutili contestazioni comportano un dispendio di risorse e determinano una immagine di inefficienza della Regione Lazio;

TUTTO CIO’ PREMESSO E CONSIDERATO

INTERROGANO LA PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE

Per sapere:
- se la Regione Lazio, nel caso di cittadini aventi diritto all’esenzione, sistematicamente invia la richiesta di pagamento sanando la posizione in caso di contestazione;
- a quali disfunzioni è imputabile la richiesta di pagamento nei confronti di coloro che hanno regolarmente pagato;
- quali provvedimenti intende adottare per evitare tale dispendio di risorse e sanare tale inefficienza della Regione Lazio.

giovedì 7 ottobre 2010

Parco dei Castelli Romani, perché tagliare i fondi e poi aumentare i compensi di un commissario esterno?

I consiglieri regionali della Lista Bonino Pannella – Federalisti Europei Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo hanno depositato oggi una interrogazione alla presidente Polverini in merito ai criteri di gestione del Parco Regionale dei Castelli Romani, attualmente in regime di commissariamento. Per l’anno 2010 la Regione Lazio ha tagliato di circa il 50% il bilancio del Parco, passando da circa 450mila euro a poco più di 200mila euro e, tuttavia, dalle informazioni acquisite sul sito web www.parcocastelliromani.it/public/it/servizi/delibere_2010.asp risulta che il compenso del commissario del Parco, che ha assorbito le funzioni di tutti gli organi di gestione oggi vacanti, ammonta intorno agli 80mila euro annui, pari a oltre un terzo del bilancio complessivo dell’Ente.

I Consiglieri radicali chiedono alla presidente Polverini, anzitutto, con quali criteri sia stata decisa la nomina di un commissario esterno all’amministrazione regionale e non quella di un dirigente regionale già in servizio, cosa che avrebbe portato ad un notevole risparmio di risorse, oltre che a verosimile maggiore competenza tecnica.

Rossodivita e Berardo chiedono, inoltre, perché, a fronte di tagli consistenti al bilancio del Parco si sia notevolmente aumentata l’indennità del commissario e quali siano i suoi altri eventuali incarichi.

martedì 5 ottobre 2010

Costruzione immobile del Vaticano senza autorizzazioni destinato a usi sanitari Regione Lazio. Consiglieri Radicali: Chi e quando ha autorizzato

•INTERROGAZIONE DEI CONSIGLIERI RADICALI ALLA POLVERINI.
I Consiglieri regionali radicali Rocco Berardo e Giuseppe Rossodivita hanno depositato una interrogazione urgente alla Presidente della Regione Lazio Renata Polverini sull’esposto presentato alla Procura della Repubblica di Roma dal Segretario di Radicali Italiani, Mario Staderini in merito alla costruzione di un edificio su territorio vaticano, nei pressi della Basilica San Paolo di Roma.
Il Palazzo di sei piani sembrerebbe destinato ad ospitare ambulatori e servizi sanitari gestiti dal Vaticano e poi finanziati dalla Regione Lazio.
Nell’interrogazione, tra le altre cose, si chiede alla Presidente Polverini quali siano le ragioni e la compatibilità di tale ulteriore struttura sanitaria in relazione al piano di rientro e razionalizzazione dal debito sanitario in corso di realizzazione e quali siano le ragioni straordinarie che hanno condotto alla autorizzazione all’apertura di una nuova struttura.

Qui di seguito il testo integrale dell’interrogazione dei Consiglieri regionali radicali Rocco Berardo e Giuseppe Rossodivita:

Interrogazione urgente a risposta scritta alla Presidente
della Regione Lazio Renata Polverini

Oggetto: Costruzione di un immobile destinato ai servizi sanitari della Regione Lazio limitrofo alla Basilica di San Paolo in violazione della disciplina di tutela storica, ambientale e paesaggistica.

PREMESSO CHE
- dal alcuni mesi, in località Roma, altezza di Viale Ferdinando Baldelli, sono in corso lavori consistenti nella edificazione di un immobile dalle proporzioni apparentemente di sei piani di altezza per alcuni centinaia di metri di lunghezza. A tale immobile se ne aggiunge un altro che si erge nella stessa area costeggiando viale di San Paolo sino ad arrivare nei pressi della Basilica di San Paolo fuori le mura;
- i lavori svolti nell’area interessata, di proprietà presumibilmente della Chiesa cattolica, sono tutt’ora in corso e vedono la presenza di due gru ben visibili;
- all’esterno del cantiere non vi è la presenza di alcuna cartellonistica esplicativa a parte quella relativa alla società Italiana Costruzioni che sta lavorando al cantiere;
- l’area interessata deve ritenersi particolarmente protetta per la presenza nelle adiacenze della Basilica di San Paolo fuori le mura la quale, insieme al territorio circostante, è un sito ricompreso dall’Unesco all’interno della lista dei patrimoni dell’umanità;
- l'area su cui si sta edificando è di grande interesse storico e culturale. In epoca romana era infatti occupata da un vasto cimitero subdiale, in uso costante dal I secolo a.C. al III secolo d.C. ma sporadicamente riutilizzato, soprattutto per la costruzione di mausolei, fino alla tarda antichità. Era un cimitero esteso e comprendeva diverse tipologie di tombe, dai colombari di famiglia a piccole cappelle funerarie spesso affrescate e decorate con stucchi. La quasi totalità di quest’area sepolcrale è ancora sepolta (per la gran parte sotto il livello del vicino Tevere), ed è stimata estendersi sotto tutta l'area della basilica e della zona circostante. Una minima ma significativa parte di essa è visibile lungo la Via Ostiense, appena fuori del transetto nord della basilica;
- le nuove costruzioni modificheranno in maniera consistente il paesaggio della zona, impedendo la visuale della Basilica e, per converso, saranno ben visibili dalla Basilica stessa. Inoltre, la destinazione attualmente ignota degli immobili in costruzione impatterà in maniera rilevante sui carichi urbanistici della zona;

CONSIDERATO CHE
- l’edificio in costruzione appare contrastare in maniera abnorme con i vincoli storici, ambientali e paesaggistici previsti dalle normative nazionali nonché con le disposizioni a tutela dei beni culturali e con le stesse previsioni del PRG;
- la struttura in costruzione, sembra essere, organicamente connessa all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù;
- che in caso di apertura di una nuova struttura sanitaria è necessaria la preventiva autorizzazione della ASL di competenza;
- che nella disciplina delle autorizzazioni sanitarie spetta alle regioni la disciplina dei requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi per l’esercizio da parte delle strutture pubbliche e private nel rispetto dei requisiti minimi nazionali fissati dal Dpr del 14 gennaio del 1997;
- che è la ASL di competenza che, ricevuta la richiesta e valutata la necessità di apertura di nuovo strutture ospedaliere e/o poliambulatori a la sussistenza degli standards necessari all’accreditamento a presentare la domanda presso l’Assessorato alla Sanità della Regione motivando le esigenze straordinarie che giustificherebbero l’apertura;
- che ogni riarticolazione dell’offerta dei servizi sanitari si deve confrontare con il piano di rientro dal disavanzo dovuto alla spesa sanitaria della regione Lazio;
- che la Presidente della Regione Lazio è interessata dalla materia sia come Commissario di Governo per il rientro del deficit della Spesa Sanitaria sia come Assessorato alla Sanità.


CONSIDERATO ALTRESÌ CHE
- il terreno su cui insiste il cantiere non è definibile come extraterritoriale, ricadendo pienamente nel territorio italiano, ai sensi dell'articolo 15 del Trattato lateranense, il quale dispone che “Gli immobili indicati nell’art. 13 (tra cui la Basilica di San Paolo) e negli alinea primo e secondo dell’art. 14, nonché ipalazzi […] e gli altri edifici nei quali la Santa Sede in avvenire crederà di sistemare altri suoi Dicasteri, benché facenti parte del territorio dello Stato italiano, godranno delle immunità riconosciute dal diritto internazionale alle sedi degli agenti diplomatici di Stati esteri”.
- la Basilica di San Paolo ricade pienamente nel territorio italiano e ad essa viene riconosciuto esclusivamente il godimento delle immunità riconosciute dal diritto internazionale alle sedi degli agenti diplomatici di Stati esteri. Tra di esse, non v’è certo la libertà di edificare, essendo notorio nel diritto internazionale che le sedi diplomatiche debbano comunque sottostare alle disposizioni nazionali in materia di sicurezza, edilizia e sanità;
- che l’articolo 15 del Trattato, infatti opera, un rinvio alle norme, tanto pattizie che consuetudinarie, che regolano il diritto diplomatico, estendendone l'ambito di applicazione oggettivo. In particolare, viene qui in rilievo la Convenzione di Vienna del 1961 sulle relazioni diplomatiche, convenzione di cui sono parte tanto l'Italia che la Santa Sede e che è generalmente ritenuta costituire una puntuale codificazione del diritto internazionale generale in materia;

La Convenzione è chiara nel porre a carico della missione diplomatica e dei suoi membri l'obbligo generale di rispettare le leggi ed i regolamenti dello Stato ospite (art. 41, 1) salvo le eccezioni espressamente previste, tra le quali non rientra la deroga alla legislazione urbanistica ed edilizia;
- che tale regola generale conforma anche i rapporti tra Stato italiano e Santa Sede. Non solo infatti la lettera dello stesso trattato del Laterano, nel momento in cui riconosce uno status particolare ad alcuni immobili, ne riconosce l'appartenenza al territorio italiano e dunque la sottoposizione alla legge italiana; ma tale applicabilità trova anche conferma in una prassi costante, nonostante i tentativi esperiti dalla Santa Sede di recuperare in più occasioni la nozione superata di extraterritorialità; si vedano da ultimo i processi relativi alle responsabilità per l'inquinamento elettromagnetico prodotto dagli impianti di Radio Vaticana (anch'essi soggetti in base ad un ulteriore accordo bilaterale al regime previsto dal Trattato del Laterano) in cui l'eccezioni volte ad escludere l'applicazione della normativa italiana in materia o la giurisdizione italiana sono state ad oggi integralmente rigettate, tanto dalle corti di merito che dalla corte di Cassazione.
- che ai sensi del diritto internazionale non esiste nessuna deroga alla legislazione edilizia, è bene sottolineare come anche quanto previsto dall’articolo 16 del Trattato, non esimerebbe dal rispetto delle norme urbanistiche ed a tutela del paesaggio e dell’ambiente.
Ed invero l’articolo 16 dispone che “Gli immobili indicati nei tre articoli precedenti, nonché […], non saranno mai assoggettati a vincoli o ad espropriazioni per causa di pubblica utilità, se non previo accordo con la Santa Sede, e saranno esenti da tributi sia ordinari che straordinari tanto verso lo Stato quanto verso qualsiasi altro ente. È in facoltà della Santa Sede di dare a tutti i suddetti immobili, indicati nel presente articolo e nei tre articoli precedenti, l’assetto che creda, senza bisogno di autorizzazioni o consensi da parte di autorità governative, provinciali o comunali italiane, le quali possono all’uopo fare sicuro assegnamento sulle nobili tradizioni artistiche che vanta la Chiesa Cattolica”.
- che le facoltà riconosciute dal Trattato, dunque, non fanno riferimento alla libertà di edificare, ma esclusivamente all’assetto (a cubature invariate) degli immobili già esistenti e non certo a nuove costruzioni, rimanendo in ogni caso in vigore le norme urbanistiche ed a tutela del paesaggio dell’ordinamento italiano. La previsione dell’articolo 16 del Trattato lateranense ricomprende dunque gli interventi in manutenzione ordinaria e straordinaria sugli edifici elencati espressamente nel Trattato ma non anche l'edificazione di nuovi volumi.
I sottoscritti consiglieri regionali
INTERROGANO
il Presidente della Giunta regionale del Lazio per sapere
- se le informazioni riportate corrispondano al vero e se la Regione è stata informata, anche in via informale, delle edificazione in corso e della attività che vi saranno ospitate;
- se l’Assessorato alla Sanità della Regione Lazio ha in corso od in itinere rapporti con la costruenda struttura di cui ai considerata;
- se il manufatto in corso di realizzazione rispetti la normativa comunale, regionale e nazionale in tema di rispetto delle norme urbanistiche e con i vincoli storici, ambientali e paesaggistici previsti dalle normative vigenti;
- e se non intenda farsi soggetto promotore verso le altre amministrazioni dello Stato perché venga chiarita ed assicurata la legalità dei vari iter autorizzativi posti in essere;
- se non intenda, in caso dovessero di violazione della normativa di settore, agire, per quanto di Sua competenza, sul piano amministrativo in autotutela;
- se non intenda, nel caso dalla vicenda descritta dovessero scaturire iniziative della magistratura inquirente volte all’accertamento di reati, costituire la Regione Lazio parte civile stante la manifesta gravità della violazione.


Giuseppe Rossodivita
Rocco Berardo

Piano casa Regione Lazio: quello in via di definizione è un vero e proprio regalo ai palazzinari. Se confermato dalla giunta i radicali si faranno promotori di una dura campagna di opposizione e ostruzionismo

Dichiarazione del Consigiliere Regionale della Lista Bonino Pannella, Federalisti Europei, Giuseppe Rossodivita:

“La legge regionale relativa al piano casa della Giunta Polverini, abbozzata dagli Assessori l’Urbanistica Luciano Ciocchetti con l’assessore alla Casa Teodoro Buontempo, in via di definizione, è un vero e proprio atto di legalizzazione delle colate di cemento realizzate fino ad oggi senza alcun rispetto per l’ambiente. Si fa così un regalo alla peggior specie di palazzinari che hanno fatto del territorio laziale terreno di conquista e di ‘far west’ grazie alla complicità del sistema partitocratico locale e regionale. Con questa proposta di legge, secondo alcune anticipazioni di stampa, si aggireranno le leggi urbanistiche e ambientali legalizzando così, anche nelle aree protette dei parchi regionali, gli abusi relativi agli allargamenti di ville e abitazioni. Con questa legge i Comuni non avrebbero più competenze riguardo i piani regolatori comunali in quanto le deroghe ‘legalizzate’ si estenderebbero fino a stravolgerli del tutto. Se quanto anticipato sarà confermato dalla Giunta Polverini preannunciamo da subito un forte e durissimo ostruzionismo contro questo provvedimento che mette in mano alle lobby del cemento la Regione Lazio. Preannunciamo anche che cercheremo di verificare se, quanto e con quali forme i costruttori del Lazio hanno contribuito alla campagna elettorale della Presidente Polverini e di altri esponenti del centro-destra”.

Lazio. Piano Sanitario della Polverini elimina non solo i posti letto, ma anche i pronto soccorso mettendo a repentaglio il diritto alla salute di centinaia di migliaia di persone

Dichiarazione di Giuseppe Rossodivita, Capogruppo al Consiglio Regionale del Lazio della Lista Bonino- Pannella, Federalisti Europei


La Governatrice Polverini, che ha preferito dare il piano di riordino della Sanità prima ai giornalisti che al Consiglio Regionale, continua a fare propaganda ed a privilegiare quelle parole d’ordine che possono fuorviare gli ignari cittadini. Con il piano di riordino della sanità, difatti, non verranno eliminati solo i posti letto, ma anche molti pronto soccorso. In questi giorni la Polverini ha detto, anche attraverso il sub commissario alla Sanità Morlacco, che la salute dei cittadini delle province verrà salvaguardata attraverso il mantenimento di punti di primo soccorso. Il fatto è che questi punti di “primo soccorso”, o in termini tecnicamente più corretti “punti di primo intervento” non hanno nulla a che vedere con i punti di “pronto soccorso” . In questi punti di primo intervento, difatti, i sanitari potranno fare ben poco per le urgenze se non chiamare il 118. Non è un caso che molti medici li ritengano persino dannosi per la salute dei cittadini che recandosi presso i punti di primo intervento anziché chiamare direttamente il 118, spesso finiscono per perdere minuti preziosi e determinanti per salvare delle vite umane.

Con questi tagli alla sanità pubblica, concentrati nelle province e nella provincia di Roma – mentre a Roma alla sanità privata per lo più legata ad ambienti cattolici gli utili continueranno ad essere garantiti dai quattrini pubblici – la Polverini mina seriamente quel minimo di diritto alla salute garantito dall’art. 32 della Costituzione. Per una moltitudine di persone residenti nelle province e nella provincia di Roma - basti pensare alla chiusura dell’ospedale e del Pronto Soccorso di Monterotondo – il rimanere in vita o il morire in caso di gravi incidenti, sarà, di fatto, rimesso alla buona o alla cattiva sorte.

Questo accade nel 2010 nella Regione Lazio governata da chi aveva spergiurato in campagna elettorale che non avrebbe tagliato neppure un posto letto. Per questo studieremo tutte le possibili azioni legali per impugnare davanti al TAR questo piano totalmente privo di logica.

Regione Lazio, piano sanità. Consiglieri radicali: il piano di rientro della Polverini lascia irrisolti tutti i problemi

Dichiarazione dei Consigliere radicale Giuseppe Rossodivita.

Il piano di rientro presentato oggi dalla Presidente della Regione Lazio Renata Polverini non risolve carenze strutturali in ambito sanitario che la nostra Regione si porta dietro da anni.

Anzitutto lo squilibrio tra l’offerta ospedaliera e quella di altri servizi sanitari quali, day hospital, ambulatori e presidi di primo soccorso, assistenza domiciliare e residenze sanitarie assistite.
Si aggrava la concentrazione dell’offerta nella città di Roma, lasciando sguarnite molte aree della Regione soprattutto in termini di efficacia e adeguatezza dell’assistenza sanitaria.
Nulla è previsto inoltre, per la rinegoziazione e partecipazione dei Policlinici universitari al sistema sanitario regionale. Le esigenze didattiche e di ricerca delle Università non possono essere scaricate a piè di lista, sulla Regione che non ha alcuna competenza sul numero e sulla scelta del personale universitario.
Il piano di rientro presentato dalla Polverini, si basa su una logica di tagli lineari, quando invece si doveva intervenire sulla programmazione della spesa ospedaliera, così da adeguare l’offerta agli effettivi bisogni dei cittadini.
E se la chiusura dei piccoli ospedali è fondata su criteri di risparmio e di razionalizzazione dell’offerta sanitaria, ciò doveva valere anche per la miriade di piccole cliniche private, proliferate grazie ad un sistema di accreditamenti spesso opaco e funzionale agli interessi delle lobby e non più finanziariamente sostenibile. Anche gli accreditamenti devono rigorosamente coincidere con l’effettiva domanda del territorio.
Questo piano quindi ,lascia irrisolti i nodi cruciali della sanità laziale, non incide sulla qualità della spesa sanitaria oggi tarata sulla copertura dei costi delle strutture esistenti anziché commisurata ai reali bisogni di salute dei cittadini che vanno invece, riportati al centro delle scelte e della programmazione sanitaria.

Omniroma: SANITÀ,ROSSODIVITA - (RADICALI):"POLVERINI DISPREZZA CONSIGLIO"

(OMNIROMA) Roma, 01 ott - "Per l'ennesima volta dobbiamo
prendere atto che le funzioni del Consiglio e quindi degli
eletti non vengono prese in considerazione o for...se sarebbe
meglio dire 'non contano nulla'. Infatti è scandaloso che un
provvedimento così importante come quello del piano di riordino
della rete ospedaliera, venga presentato alla stampa senza che
prima sia stato ufficialmente inviato ai consiglieri regionali.
Strana idea del concetto di democrazia!". Lo affermano in una
nota congiunta i consiglieri radicali Giuseppe Rossodivita e
Rocco Berardo.
"Inoltre, entrando nel merito di quello che leggiamo dai
giornali - proseguono - il piano prevede tagli lineari che
colpiscono soprattutto la sanità pubblica, mentre i privati e
accreditati Opus Dei in testa -campus biomedico- vedono
aumentati i posti letto e c'è finanche l'apertura del pronto
soccorso".