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mercoledì 16 gennaio 2013

Intervista al Messaggero

Di seguito riporto l’intervista rilasciata al Messaggero sull’esclusione dei Radicali dalla coalizione del Pd nel Lazio.

Giuseppe Rossodivita, consigliere regionale radicale, perché Zingaretti dovrebbe accettare la vostra candidatura visto che Pd, Sel e socialisti hanno proposto tutti nomi nuovi?

Avrebbe dovuto fare una distinzione tra coloro che hanno denunciato il sistema e quelli che ne facevano parte. Non possiamo essere accomunati al Pd.

Quale sarebbe la differenza?

Intanto c’è da dire che i loro consiglieri regionali sono stati quasi tutti ricollocati, molti anche in Parlamento. Invece escludono noi, quelli che hanno fatto emergere lo scandalo dei fondi ai gruppi della Pisana, vorrei dire a Zingaretti che la sua stessa candidatura deriva da quella valanga che abbiamo provocato noi. Ci aspettavamo di essere valorizzati, non esclusi.

Voi i fondi li avete usati sempre in modo trasparente?

Sì, ci accusano in malafede per aver organizzato a Tirana una sessione sul rispetto dei diritti umani in ambito regionale.

Il Pd ha rinnovato i suoi consiglieri, non le sembra un dato positivo?

Gli è stato imposto dalla base, i militanti continuavano a dire ai loro dirigenti: “Quello che hanno fatto i radicali avremmo dovuto farlo noi”. Una cosa è fare l’opposizione, un’altra è essere socio di minoranza, come facevano loro.

Esclude un riavvicinamento con Zingaretti?

Non si è trattato di un episodio, se domani mattina tornasse sui suoi passi sarebbe una bella cosa, ma deve tener conto della macchina burocratica del Pd.

Qualcuno vi fa la corte? 

Trovo strano che Zingaretti non ci voglia, quando invece Storace ci ha chiesto di andare con lui, pur di farci avere una rappresentanza alla Pisana.

E voi che fate?