Dichiarazione dei consiglieri regionali Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo, Lista Bonino Pannella Federalisti Europei
Prima
la Presidente Polverini si dimette e fa sciogliere il Consiglio
tuonando "li mando a casa io", ignorando che è stata la trasparenza dei
Radicali a innescare l'esplosione dello scandalo Lazio, che l'ha davvero
mandata a casa; ora - nel disperato tentativo di rifarsi una
"verginità" a suon di manifesti abusivi - tutto rimane fermo, congelato,
senza democrazia, senza elezioni, con un consiglio impotente perché
sciolto. E lei rimane al posto di comando, facendo nomine, anche quelle
"abusive", che pagano i cittadini.
Il decisionismo di pochi giorni fa, che ancora campeggia illegalmente sui muri di Roma, insomma, sembra essere evaporato.
E
tutto questo è dettato non da questioni istituzionali, ma semplicemente
dal vuoto dell'offerta politica di un centrodestra allo sbando. La
Presidente si giustifica adducendo una mancanza di risorse regionali per
svolgere le elezioni. Cosa si direbbe di un qualsiasi altro Paese al
mondo in cui un Presidente dicesse: non possiamo tenere le elezioni ora
perché non ci sono i soldi? Qualcuno se lo domanda?
E' credibile
poi, a proposito di spese, una Presidente che, a fronte della
moltiplicazioni di commissioni consiliari, della formazione dei
monogruppi, della spesa inutile per nuove palazzine alla Pisana, della
moltiplicazione dei fondi ai gruppi e tanto altro, nulla ha fatto se non
dare parere negativo alle proposte taglia-sprechi dei Radicali?
Le
spese elettorali sono "costi della democrazia" di ben altra importanza e
significato rispetto alla maggioranza delle voci di bilancio della
Regione. Andare subito al voto, sbloccare la Regione riportandola ad una
pienezza istituzionale dovrebbe essere l'unica urgenza di una
Presidente dimissionaria che volesse dare corpo con i fatti alla
manifestata volontà di tornare alla serietà e legalità delle istituzioni
democratiche.