di seguito il testo della lettera del 2010 con le mie promesse in Campagna Elettorale:
Perchè non seguiro i consigli dei miei amici………….………
Le Elezioni Regionali del Lazio del 2010 rappresentano un’occasione storica, alcuni ritengono irripetibile, per il movimento radicale.
E’ la prima volta, difatti, che una Radicale, “e che Radicale”, è chiamata a guidare una coalizione di Governo. E’ certo anche che diversi Radicali saranno eletti, per la prima volta, al Consiglio Regionale del Lazio. I nomi di questi Radicali saranno scelti dagli elettori con l’espressione del voto di preferenza che consente di scrivere sulla scheda il nome del candidato prescelto.
Io sono uno dei candidati, dei quattro capilista, della Lista Bonino-Pannella ed ho iniziato la mia campagna elettorale.
Qualche sera fa, ad una cena organizzata da alcuni cari amici, c’erano persone che non avevo avuto, prima di allora, il piacere di conoscere e che si erano mostrate interessate alla mia candidatura.
Persone per bene, persone comuni, come me.
Il riflesso, però, di questi miei commensali, è stato quello, come dire, di mettere sul piatto i loro voti, cercando quale contropartita una via preferenziale con il candidato Consigliere Regionale in caso di elezione.
Niente di male, per carità, niente di illecito, ma la cena non è terminata in modo carino e i miei amici, alla fine, mi hanno rimproverato; mi hanno detto: “Ma sei in campagna elettorale!”, “guarda che così non prendi un voto!”, “ti devi mostrare disponibile”, “devi fare come tutti gli altri, devi promettere, ora devi smetterla di fare il Radicale!”
No!
Non posso smettere di fare il Radicale, perché io sono Radicale, se essere Radicale vuol dire essere come sono.
E’ una visione del mondo, di un mondo migliore, del mondo che vorrei e che con l’impegno di 12 anni di politica, cerco di realizzare, in questo caso a partire dalla mia Regione.
E per realizzare questo mondo migliore c’è solo un metodo da seguire, quello che mi insegnò mio Padre, che Radicale non era affatto, ma che in politica ho visto replicato solamente nel Partito di Marco Pannella e di Emma Bonino.
Onestà, legalità, rispetto delle regole e degli individui, trasparenza, amore per il diritto e per i diritti, senza compromessi; è il metodo per rimanere liberi, non ricattabili, per meglio difendere i nostri diritti di cittadini.
Non credo che i politici servano per promettere e per fare favori, quella non è politica, è altro.
Mi sono sempre battuto, anche professionalmente, per veder riconosciuti diritti, ed un diritto è tale, realmente esistente, se tutti, con semplicità, possono usufruirne.
La creazione di ostacoli all’esercizio di un diritto, quale che sia, è strumento utilizzato dalla burocrazia malata, dalle istituzioni illegali che sono nelle mani dei partiti, per consentire alla partitocrazia di gestire potere attraverso l’elargizione di favori; tramite i favori, tramite l’illegalità, si controlla il consenso ed il sistema di potere si autoconserva.
Questo vuol dire sempre la stessa politica, sempre gli stessi politici gelatinosi, sempre lo stesso mondo che non mi piace. Lo stato di diritto e la legalità non sono optional, ma presupposti per far crescere il Paese sia dal punto di vista economico che da quello umano ed il contesto attuale agevola solo pochi potenti e prepotenti.
Lotto, quotidianamente, da 12 anni, per spezzare questa catena, per fare di me, anzitutto, un cittadino, non un suddito in speranzosa attesa della concessione del “Re” o del “Barone” di turno.
Lo faccio liberamente in un Partito che non ha bisogno di poltrone o poltroncine dove sistemare i “Reucci” locali portatori di voti e di clientele come accade nei partiti maggiori, nei partiti mangiatutto tradizionali; che poi questi portatori di voti e di clientele, più che militanti per delle idee e per degli obiettivi si rivelano militanti dei propri affari.
Non è un caso che l’unico Partito, da 50 anni, che non è mai neppure stato sfiorato dalle Tangentopoli varie - e oggi ne abbiamo una in pieno corso - è solo il Partito RADICALE di Emma Bonino e Marco Pannella.
Chi oggi, in campagna elettorale, per la brama di essere eletto, di conquistare quel potere che gli consentirà poi di elargire favori, è disposto a promettere, domani, sarà disposto a ben altro, pur di esercitarlo e conservarlo quel potere; ne dobbiamo essere consapevoli, la cronaca e la storia ce lo insegnano.
Il Lazio, la nostra Regione, ha una straordinaria opportunità, Emma Bonino, tanto amata ed apprezzata, lo è perché per 35 anni ha dato corpo e vita, giorno dopo giorno, alla storia Radicale, una storia diversa, fatta di un modo altro di concepire la politica, Radicale appunto.
No, non smetterò, non smetteremo, con Emma, di fare i Radicali, noi siamo Radicali; questa è l’unica cosa che posso promettere in campagna elettorale, anche se mi dovesse costare tutti i voti del mondo.
Giuseppe Rossodivita
Perchè non seguiro i consigli dei miei amici………….
Le Elezioni Regionali del Lazio del 2010 rappresentano un’occasione storica, alcuni ritengono irripetibile, per il movimento radicale.
E’ la prima volta, difatti, che una Radicale, “e che Radicale”, è chiamata a guidare una coalizione di Governo.
E’ certo anche che diversi Radicali saranno eletti, per la prima volta, al Consiglio Regionale del Lazio. I nomi di questi Radicali saranno scelti dagli elettori con l’espressione del voto di preferenza che consente di scrivere sulla scheda il nome del candidato prescelto.
Io sono uno dei candidati, dei quattro capilista, della Lista Bonino-Pannella ed ho iniziato la mia campagna elettorale.
Qualche sera fa, ad una cena organizzata da alcuni cari amici, c’erano persone che non avevo avuto, prima di allora, il piacere di conoscere e che si erano mostrate interessate alla mia candidatura.
Persone per bene, persone comuni, come me.
Il riflesso, però, di questi miei commensali, è stato quello, come dire, di mettere sul piatto i loro voti, cercando quale contropartita una via preferenziale con il candidato Consigliere Regionale in caso di elezione.
Niente di male, per carità, niente di illecito, ma la cena non è terminata in modo carino e i miei amici, alla fine, mi hanno rimproverato; mi hanno detto: “Ma sei in campagna elettorale!”, “guarda che così non prendi un voto!”, “ti devi mostrare disponibile”, “devi fare come tutti gli altri, devi promettere, ora devi smetterla di fare il Radicale!”
No!
Non posso smettere di fare il Radicale, perché io sono Radicale, se essere Radicale vuol dire essere come sono.
E’ una visione del mondo, di un mondo migliore, del mondo che vorrei e che con l’impegno di 12 anni di politica, cerco di realizzare, in questo caso a partire dalla mia Regione.
E per realizzare questo mondo migliore c’è solo un metodo da seguire, quello che mi insegnò mio Padre, che Radicale non era affatto, ma che in politica ho visto replicato solamente nel Partito di Marco Pannella e di Emma Bonino.
Onestà, legalità, rispetto delle regole e degli individui, trasparenza, amore per il diritto e per i diritti, senza compromessi; è il metodo per rimanere liberi, non ricattabili, per meglio difendere i nostri diritti di cittadini.
Non credo che i politici servano per promettere e per fare favori, quella non è politica, è altro.
Mi sono sempre battuto, anche professionalmente, per veder riconosciuti diritti, ed un diritto è tale, realmente esistente, se tutti, con semplicità, possono usufruirne.
La creazione di ostacoli all’esercizio di un diritto, quale che sia, è strumento utilizzato dalla burocrazia malata, dalle istituzioni illegali che sono nelle mani dei partiti, per consentire alla partitocrazia di gestire potere attraverso l’elargizione di favori; tramite i favori, tramite l’illegalità, si controlla il consenso ed il sistema di potere si autoconserva.
Questo vuol dire sempre la stessa politica, sempre gli stessi politici gelatinosi, sempre lo stesso mondo che non mi piace. Lo stato di diritto e la legalità non sono optional, ma presupposti per far crescere il Paese sia dal punto di vista economico che da quello umano ed il contesto attuale agevola solo pochi potenti e prepotenti.
Lotto, quotidianamente, da 12 anni, per spezzare questa catena, per fare di me, anzitutto, un cittadino, non un suddito in speranzosa attesa della concessione del “Re” o del “Barone” di turno.
Lo faccio liberamente in un Partito che non ha bisogno di poltrone o poltroncine dove sistemare i “Reucci” locali portatori di voti e di clientele come accade nei partiti maggiori, nei partiti mangiatutto tradizionali; che poi questi portatori di voti e di clientele, più che militanti per delle idee e per degli obiettivi si rivelano militanti dei propri affari.
Non è un caso che l’unico Partito, da 50 anni, che non è mai neppure stato sfiorato dalle Tangentopoli varie - e oggi ne abbiamo una in pieno corso - è solo il Partito RADICALE di Emma Bonino e Marco Pannella.
Chi oggi, in campagna elettorale, per la brama di essere eletto, di conquistare quel potere che gli consentirà poi di elargire favori, è disposto a promettere, domani, sarà disposto a ben altro, pur di esercitarlo e conservarlo quel potere; ne dobbiamo essere consapevoli, la cronaca e la storia ce lo insegnano.
Il Lazio, la nostra Regione, ha una straordinaria opportunità, Emma Bonino, tanto amata ed apprezzata, lo è perché per 35 anni ha dato corpo e vita, giorno dopo giorno, alla storia Radicale, una storia diversa, fatta di un modo altro di concepire la politica, Radicale appunto.
No, non smetterò, non smetteremo, con Emma, di fare i Radicali, noi siamo Radicali; questa è l’unica cosa che posso promettere in campagna elettorale, anche se mi dovesse costare tutti i voti del mondo.
Giuseppe Rossodivita