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venerdì 5 ottobre 2012

Batman & c., lo scandalo Lazio spiegato in un libro allegato al Corriere della Sera di mercoledì 5 ottobre

Dal Corriere della Sera di mercoledì 3 ottobre 2012, pag. 2:

(...)In 145 pagine viene ricostruita tutta la storia della Regione Lazio, dalla prima denuncia fatta dai Radicali sui soldi che arrivavano ai gruppi politici della Pisana allo scoop, sempre sul Corriere, relativo ai bonifici in Italia e all'estero fatti da Fiorito (...)

di Sergio Rizzo ed Ernesto Menicucci

Inizio del libro:

LA VALANGA
Perché il crollo della Regione Lazio è un’emergenza nazionale.

  “Dice qualcuno che è il risultato di un regolamento di conti tra piccoli boss di partito finito male. Che sia accaduto non è da escludere. Ma noi sappiamo esattamente chi ha messo in moto la valanga. E’ un signore mingherlino con gli occhiali, ha quarant’anni e fa l’avvocato penalista. Da un paio d’anni è sbarcato su Marte: il Consiglio Regionale del Lazio. Non si capacita di quello che vede. Dal primo giorno comincia a chiedere conto di alcune spese assurde, come quelle per i lavori di manutenzione della sede: otto o nove milioni che vengono messi tutti gli anni in bilancio. Manco la Pisana, dove ha sede il Consiglio, fosse la fabbrica di San Pietro. Gli rispondono facendo spallucce. Lui insiste, e loro ancora spallucce. Finchè un giorno il muro di gomma comincia a incrinarsi.
 
 Quel venerdì di inizio agosto Roma è un forno. L’Avvocato è Giuseppe Rossodivita, consigliere regionale radicale, è seduto al tavolino di un bar insieme al giornalista del Corriere. Stanno parlando di una vicenda di strani appalti per un parco eolico vicino Campobasso, una storiaccia sulla quale indaga la magistratura, quando la discussione prende un’altra piega: gli sprechi del Consiglio Regionale. E ce n’è una nuova. , suggerisce Rossodivita.

  A quel punto ci mettiamo a fare i conti. Nel 2011 il Consiglio Regionale ha versato al gruppo radicale, composto da Rossodivita e Rocco Berardo, 422.128 euro. Più di quattrocentomila euro per due sole persone. Questo significa che ogni singolo consigliere avrebbe avuto a disposizione lo scorso anno duecentomila euro e spicci. Oltre, naturalmente, a stipendio, diaria, annessi e connessi. Il paragone con i contributi ai gruppi parlamentari della Camera fa venire i brividi. Perché se dividiamo i 36 milioni 250 mila euro destinati ai politici di Montecitorio per 630 onorevoli otteniamo 57.539 euro. Morale: i gruppi politici del Consiglio Regionale del Lazio incassano contributi quasi quadrupli rispetto a quelli di Montecitorio. E siccome i consiglieri del Lazio sono 70, senza considerare Renata Polverini, ecco che si arriva facilmente a 14 milioni. La cosa esce sul Corriere il 20 agosto. Si capisce subito che c’è una pentola a pressione pronta a esplodere. E quando ancora il Corriere, il 7 settembre, rivela che i denari del Popolo della libertà finivano sui conti correnti personali del capogruppo, Franco Fiorito da Anagni, la deflagrazione è impressionante.
(…)