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lunedì 2 luglio 2012

Gli stipendi dei dirigenti regionali e i costi della politica

Dal sito ufficiale del Consiglio regionale del Lazio: "il gruppo consiliare de La Destra e quello della Lista Bonino - Pannella Federalisti europei avevano annunciato alcuni emendamenti abbastanza simili tra loro, volti a porre limiti ai costi della politica, agli stipendi dell'alta dirigenza regionale e alle consulenze esterne. "Quando arrivai nella stanza in cui oggi c'è la presidente Polverini - ha ricordato nell'Aula consiliare l'ex governatore e attuale capogruppo de La Destra, Francesco Storace - dissi all'allora più alto dirigente della Regione: 'Senti, mi devi preparare una legge - allora c'erano le lire - in cui ci sia scritto che nessuno può guadagnare mille lire più del Presidente della Regione'. Risultato: prepararono la legge. Il testo diceva: 'Il Presidente guadagna un euro più del più alto stipendio della Regione'.". Durante la discussione generale sull'assestamento, Storace aveva parlato anche della necessità di ridurre o eliminare determinati emolumenti degli stessi consiglieri regionali, come l'indennità chilometrica per venire alla Pisana da Roma e la liquidazione.

Poi, però, gli unici emendamenti non ritirati e quindi discussi in tema di costi della politica sono stati soltanto quelli dei consiglieri Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo della Lista Bonino - Pannella Federalisti europei. I consiglieri radicali si sono visti respingere tutti i loro emendamenti "finalizzati a tagliare, a tagliare delle spese che sono sicuramente superflue, a tagliare in relazione a soggetti che non subiranno drammi, non subiranno tragedie, mentre invece le risorse risparmiate potrebbero andare a rifinanziare la legge sul reddito minimo garantito per disoccupati e precari", come aveva spiegato Rossodivita durante la discussione generale. Quindi, respinta l'abolizione delle tre commissioni consiliari speciali, respinta l'abolizione dei vitalizi agli assessori esterni della Giunta Polverini, e respinto il taglio delle autoblu.

"Una banalità, un atto di un secondo", secondo Rossodivita, "potrebbe cambiare la vita di migliaia di persone. Con i tagli alle consulenze fatte agli amici, con i tagli degli stipendi dei dirigenti regionali, potrebbe essere rifinanziato il reddito minimo garantito. Abbiamo proposto, e non si vede il perché debba essere diversamente, che i dirigenti regionali non possano guadagnare più dell'80 per cento dello stipendio del presidente della Regione. Banale! - ha concluso il consigliere radicale - Nessun dirigente regionale morirebbe di fame e qualche soldo potrebbe essere speso meglio.". Emendamento respinto."

TESTO INTEGRALE PAGINA WEB SITO CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO