Dopo le denunce dell'Associazione Luca Coscioni e dell'Aied, anche
dopo il "dossier Lazio" elaborato dalla Laiga, la Polverini tace. Il
gruppo Radicale della Lista Bonino Pannella incalza la Giunta regionale
del Lazio con una serie di questioni urgenti, proposte in un'interrogazione.
Dichiarazione
dei consiglieri Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo, consiglieri
regionali della Lista Bonino Federalisti Europei:
91,3% è la
percentuale effettiva dei ginecologi ospedalieri obiettori di coscienza
del Lazio, grazie ai dati forniti dalla LAIGA - Libera Associazione
Italiana dei Ginecologi per l'applicazione della legge 194/78 - è così
emerso che nella Regione Lazio la situazione reale è ben più grave di
quanto riportato nella relazione annuale presentata in Parlamento dal
Ministro della Salute e dai dati in possesso dell Azienda sanità
Pubblica della Regione Lazio. Nove centri pubblici non eseguono
l'interruzione volontaria della gravidanza; nelle provincie di
Frosinone, Rieti e Viterbo non è possibile eseguire aborti terapeutici
costringendo le donne ivi residenti alla triste migrazione verso i pochi
centri della capitale, sempre più congestionati.
Dichiara a tal
proposito Filomena Gallo, segretaria dell'Associazione Luca Coscioni:
"c'è il rischio della concreta possibilità in un prossimo futuro di non
riuscire a garantire quanto previsto dalla legge, ciò in considerazione
anche al dato dell’età media dei medici non obiettori, molti dei quali
sono alla soglia della pensione e non verranno rimpiazzati da nuovi
ginecologi non solo per il blocco del turn over ma anche per la totale
assenza di formazione professionale, sia sul piano pratico che
scientifico. La situazione vivrà un ulteriore peggioramento
nell’immediato in considerazione dell’arrivo del periodo estivo che
vedrà molti degli ospedali, che attualmente forniscono il servizio,
ridurre la propria attività.
"Come consiglieri Radicali della
Lista Bonino Pannella Federalisti europei - concludono Rossodivita e
Berardo - abbiamo raccolto in una interrogazione ed una mozione i
segnali d'allarme emersi dal dossier della LAIGA e le valutazioni di
carattere giuridico elaborate dall'Associazione Luca Coscioni e dall'
AIED, consapevoli che alla Giunta regionale spetta l'onere di adottare
ogni misura idonea a garantire la piena efficienza del servizio pubblico
di interruzione volontaria della gravidanza come previsto dall’art. 9,
comma 5 della legge n.194 del 1978.
Negli atti richiamati abbiamo
elencato alcune delle misure idonee, a legislazione invariata, in grado
di contenere il pericolo che sia sempre più pregiudicato il diritto
delle donne di interrompere la gravidanza nei tempi e con le modalità
previste dalla legge vigente. Alla Presidente Polverini, ad oggi silente
rispetto alle sollecitazioni delle associazioni richiamate, abbiamo
formalmente richiesto fra le altre cose:
se non ritenga opportuno
incontrare in tempi brevissimi i rappresentanti delle associazioni
richiamate in premessa per avere piena cognizione dei dati e delle
proposte elaborate; se abbia intenzione di agire legalmente nei
confronti delle direzioni sanitarie delle strutture inadempienti; se
intenda operare affinché le strutture sanitarie bandiscano concorsi
riservati a medici non obiettori per la gestione dei servizi di IVG; se
intenda promuovere l’utilizzo dei medici “gettonati” per sopperire
nell'immediato alle carenze dei medici non obiettori".