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mercoledì 4 luglio 2012

Arriva l'estate a rischio il servizio dell'IVG del Lazio

Dopo le denunce dell'Associazione Luca Coscioni e dell'Aied, anche dopo il  "dossier Lazio" elaborato dalla Laiga, la Polverini tace. Il gruppo Radicale della Lista Bonino Pannella incalza la Giunta regionale del Lazio con una serie di questioni urgenti, proposte in un'interrogazione.

Dichiarazione dei consiglieri Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo, consiglieri regionali della Lista Bonino Federalisti Europei:

91,3% è la percentuale effettiva dei ginecologi ospedalieri obiettori di coscienza del Lazio, grazie ai dati forniti dalla LAIGA  - Libera Associazione Italiana dei Ginecologi per l'applicazione della legge 194/78 - è così emerso che nella Regione Lazio la situazione reale è ben più grave di quanto riportato nella relazione annuale presentata in Parlamento dal Ministro della Salute e dai dati in possesso dell Azienda sanità Pubblica della Regione Lazio. Nove centri pubblici non eseguono l'interruzione volontaria della gravidanza; nelle provincie di Frosinone, Rieti e Viterbo non è possibile eseguire aborti terapeutici costringendo le donne ivi residenti alla triste migrazione verso i pochi centri della capitale, sempre più congestionati.

Dichiara a tal proposito Filomena Gallo, segretaria dell'Associazione Luca Coscioni:  "c'è il rischio della concreta possibilità in un prossimo futuro di non riuscire a garantire quanto previsto dalla legge, ciò in considerazione anche al dato dell’età media dei medici non obiettori, molti dei quali sono alla soglia della pensione e non verranno rimpiazzati da nuovi ginecologi non solo per il blocco del turn over ma anche per la totale assenza di formazione professionale, sia sul piano pratico che scientifico. La situazione vivrà un ulteriore peggioramento nell’immediato in considerazione dell’arrivo del periodo estivo che vedrà molti degli ospedali, che attualmente forniscono il servizio, ridurre la propria attività.

"Come consiglieri Radicali della Lista Bonino Pannella Federalisti europei - concludono Rossodivita e Berardo - abbiamo raccolto in una interrogazione ed una mozione i segnali d'allarme emersi dal dossier della LAIGA e le valutazioni di carattere giuridico elaborate dall'Associazione Luca Coscioni e dall' AIED, consapevoli che alla Giunta regionale spetta l'onere di adottare ogni misura idonea a garantire la piena efficienza del servizio pubblico di interruzione volontaria della gravidanza come previsto dall’art. 9, comma 5 della legge n.194 del 1978.

Negli atti richiamati abbiamo elencato alcune delle misure idonee, a legislazione invariata, in grado di contenere il pericolo che sia sempre più pregiudicato il diritto delle donne di interrompere la gravidanza nei tempi e con le modalità previste dalla legge vigente. Alla Presidente Polverini, ad oggi silente rispetto alle sollecitazioni delle associazioni richiamate, abbiamo formalmente richiesto fra le altre cose:
se non ritenga opportuno incontrare in tempi brevissimi i rappresentanti delle associazioni richiamate in premessa per avere piena cognizione dei dati e delle proposte elaborate; se abbia intenzione di agire legalmente nei confronti delle direzioni sanitarie delle strutture inadempienti; se intenda operare affinché le strutture sanitarie bandiscano concorsi riservati a medici non obiettori per la gestione dei servizi di IVG; se intenda promuovere l’utilizzo dei medici “gettonati” per sopperire nell'immediato alle carenze dei medici non obiettori".