Dichiarazione dei Consiglieri regionali Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo Lista Bonino Pannella, Federalisti Europei
Sosteniamo
la disobbedienza civile portata avanti dai parlamentari radicali con
l'Associazione Luca Coscioni e le associazioni dei malati affinché si
disseppellisca la proposta di legge, presentata proprio dai Radicali e
da anni giacente nei cassetti del Senato, che introduce la possibilità
per persone affette da alcune gravi patologie di accedere sia alla
cannabis in forma naturale sia ai farmaci derivati da estratti di
cannabis; mentre alla Camera è stata da poco calendarizzata la proposta
di legge (a prima firma Bernardini) che propone di depenalizzare la
coltivazione domestica della marijuana.
L'inerzia del Parlamento
denunciata ieri alla Camera fa il paio con la stasi che, sul tema, c'è
nel Consiglio regionale del Lazio. Come consiglieri Radicali del Lazio
fin dal novembre 2010, tra i primi in Italia, abbiamo depositato con
Sinistra Ecologia e Libertà un progetto organico di legge regionale -
scritto in collaborazione con le associazioni Pazienti Impazienti
Cannabis, Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica e Cannabis
Terapeutica - volta a facilitare l'accesso per uso terapeutico ai
farmaci cannabinoidi; da allora un ulteriore testo è stato presentato da
Federazione della Sinistra. Entrambi sono lettera morta e giacciono nei
cassetti della Commissione regionale Sanità.
Il medesimo progetto di
legge è stato depositato, grazie all'attivismo delle suddette
associazioni, presso i Consigli dell' Emilia Romagna, della Liguria,
della Lombardia, del Piemonte e del Veneto, oltre alla Toscana dove
dallo scorso maggio è legge regionale.
La Regione Lazio e la
maggioranza che la governa avrebbe potuto, al di fuori di ogni
pregiudizio ideologico, fare da apripista sul tema, la prima a farsi
carico globalmente delle difficoltà dei malati che cercano di alleviare
le proprie sofferenze con i cannabinoidi; oggi, persa la primogenitura,
potrebbe seguire l'esempio della Regione Toscana iscrivendosi tra le
regioni virtuose e sensibili alla necessità terapeutiche di tanti
malati.
Non vorremmo che, per denunciare lo stallo legislativo, malati
frustrati nelle loro aspettative di cura debbano inscenare disobbedienze
civili analoghe o più gravide di conseguenze di quanto fatto ieri alla
Camera dei Deputati.
Per questo facciamo appello ai consiglieri
della maggioranza, molti dei quali medici e per questo attenti
all'evoluzione delle terapie a base di prodotti cannabinoidi, affinché
prendano in mano queste proposte e le facciano proprie restituendo ai
malati una possibilità di terapia oggi legale ma ostruita dalla
burocrazia della sanità regionale. Attraverso le soluzioni legislative
presentate, peraltro, si porterebbe alla sanità del Lazio un ingente
risparmio, evitando l'importazione di questi medicinali dall'estero.