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mercoledì 30 maggio 2012

Piano eliminazione barriere architettoniche obbligo di tutti gli enti locali. Richiesta alla Giunta numero dei commissariamenti per omessa adozione

Dichiarazione dei Consiglieri regionali Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo,  Lista Bonino Pannella Federalisti Europei

 Abbiamo depositato una interrogazione urgente sullo stato dell’azione di controllo e dell’ esercizio dei poteri sostitutivi della Regione Lazio per assicurare l’adozione dei piani di eliminazione delle barriere architettoniche, i cosiddetti PEBA, previsti dalla legge.

 L’interrogazione nasce a seguito dell’iniziativa dell’ Associazione “Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica” che, occupandosi anche della tutela delle persone con disabilità dell’affermazione dei loro diritti, ha promosso nel 2009 e vinto quest’anno, un ricorso contro il Comune di Roma per la mancanza di regolamentari scivoli per accedere con la sedia a rotelle sui marciapiedi dove sono poste le fermate degli autobus per il trasporto pubblico, limitando, in questo modo, la possibilità ai disabili di poter fruire dei bus pubblici in totale autonomia; nel corso del processo, sebbene richiesto, il Comune di Roma non ha mai depositato il suo PEBA. 

Lo Stato italiano in questi decenni ha emanato una serie di norme per tutelare i diritti dei disabili e in particolare per l’abbattimento delle barriere architettoniche; in particolare - ricordano i consiglieri - è dal lontano 1987 che la legge nazionale impone agli Enti locali  l'adozione dei sistematici Piani di eliminazione delle barriere architettoniche. 

La legge n. 41 del 1986  prevede che per gli interventi di competenza dei Comuni e delle Province, trascorso inutilmente il termine previsto, sia obbligo delle Regioni nomiare  un Commissario ad acta, per ciascuna amministrazione, per realizzare l’adozione del Piano. Interroghiamo la Giunta per sapere se la Regione abbia mai adottato ed aggiornato il proprio  PEBA per quanto riguarda gli edifici  del proprio patrimonio e quante volte e verso quali amministrazioni provinciali e comunali, abbia esercitato il proprio obbligo sostitutivo nominando i Commissari ad acta come imposto dalla legge