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venerdì 23 marzo 2012

Informazione, Rossodivita: il servizio pubblico regionale della Rai tv è inadempiente rispetto agli obblighi imposti dalla legge e dal contratto di servizio. Come Lista Bonino – Pannella subito denuncia all’Agcom

Dichiarazione di Giuseppe Rossodivita, Capogruppo Lista Bonino Pannella – Federalisti Europei al Consiglio Regionale del Lazio e Vicepresidente della III Commissione permanente di Vigilanza sul pluralismo dell’informazione

Dopo mesi di inerzia e solo a seguito di una nuova esplicita richiesta della III Commissione Consiliare permanente di Vigilanza sul pluralismo dell’informazione, abbiamo finalmente acquisito i dati dell’osservatorio di Pavia da tempo a disposizione della RAI. Sono dati vecchi, che risalgono al settembre del 2011, che testimoniano l’inadeguatezza e l’inefficienza dei sistemi di controllo, ma che sono comunque molto indicativi dell’informazione di regime.

Ne avevamo sentore, ma purtroppo i dati di monitoraggio, che vanno dall’11 giugno 2011 sino al 30 settembre 2011, confermano che il servizio pubblico televisivo regionale della RAI-TV, per il quale siamo costretti a pagare salati tributi, impedisce ai cittadini della Regione Lazio di conoscere le proposte politiche dei Radicali, nonostante la presenza, che rappresenta anche una certa novità, di un gruppo consiliare in Regione.

Del tempo totale dedicato alla realtà politica regionale e locale, e pari complessivamente nel periodo preso in considerazione a 357 minuti di trasmesso, 242 minuti sono riservati agli esponenti di governo del Comune di Roma, della Regione Lazio e della Provincia di Roma e con percentuali minime, a Sindaci di altri Comuni.

Sin qui la RAI, dunque, garantisce la conoscenza della “voce del padrone”, cioè di chi Governa Roma, la Provincia di Roma e la Regione Lazio. Neanche a dirlo, la parte del leone è fatta dal Sindaco di Roma e dalla sua squadra di Assessori, come se la Regione tutta si identificasse solamente con il Comune di Roma, mentre la parte della cenerentola la fa la Provincia di Roma con il Presidente Zingaretti.

Sotto la voce “altri soggetti” l’Osservatorio di Pavia incasella poi i soggetti che non hanno incarichi di Governo Nazionale o Locale e che non sono soggetti istituzionali.

Attenzione, però, non si tratta delle sole opposizioni, come si potrebbe pensare, ma ci rientrano ancora una volta “i padroni” di cui sopra, con la giacchetta questa volta non dell’incarico istituzionale, ma del partito politico di appartenenza.

E così, ad esempio, a PDL, La Destra e UDC, che in Regione costituiscono la maggioranza che sostiene la Polverini (i cui tempi vengono però conteggiati tra i Governanti) e gli assessori della Giunta (anche i loro tempi vengono conteggiati tra i Governanti) vengono garantiti ulteriori spazi pari al 24,9% del totale garantito agli “altri soggetti”.

Il misero tempo residuo riservato alle opposizioni vede fare la parte del leone, manco a dirlo, a PD , IDV e SEL con la voce Radicale letteralmente cancellata alla conoscenza dei cittadini. Ai Radicali è garantito un misero 2% di tempo percentuale di attenzione ed un altrettanto misero 2,3% quale tempo diretto in voce.

Tra i primi 20 soggetti che hanno avuto garantito un tempo di attenzione e un tempo di parola dal TGR LAZIO non c’è neppure l’ombra di un Radicale della Lista Bonino-Pannella.

In totale per i Radicali una manciata di secondi totalmente inadeguata a far conoscere ai cittadini del Lazio quello che avrebbero il diritto di conoscere, una manciata di secondi che non ha nulla a che vedere con l’obiettività e l’imparzialità che dovrebbe garantire la concessionaria del servizio pubblico e che non ha nulla a che vedere con una informazione completa e perciò tale da mettere in condizione i cittadini di ‘conoscere per deliberare’.

Dichiara Giuseppe Rossodivita: “E’ una vergognosa violazione della legge e del contratto di servizio, denuncerò immediatamente all’AGCOM quanto rilevato dall’Osservatorio di Pavia in merito al TGR Lazio”.