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mercoledì 22 febbraio 2012

Sanità, Rossodivita: sconcerto per le dichiarazioni della Presidente della Regione Lazio sulla asserita correttezza dell’assistenza prestata alla donna in coma tenuta 4 giorni sulla barella del pronto soccorso dell’Umberto I

Dichiarazione del Consigliere regionale Giuseppe Rossodivita, Capogruppo Lista Bonino-Pannella, Federalisti Europei.

La Presidente della Regione Lazio, a proposito della donna in coma costretta da 4 giorni e 4 notti in barella nella “piazzetta” del Pronto Soccorso del Policlinico Umberto I, afferma che a seguito delle prime verifiche risulta che la paziente è stata assistita correttamente e noi cittadini del Lazio possiamo continuare a fidarci della sanità pubblica. Sono affermazioni che lasciano sconcertati perché rendono evidente che la Presidente della Regione o sconosce persino i diritti inviolabili dell’individuo riconosciuti dalla Carta Costituzionale, come quello alla dignità dell’individuo, o è assolutamente disinteressata al fatto che questi diritti vengano garantiti a quelli che ritiene essere non i propri cittadini bensì i propri sudditi. Non si comprende proprio come possa essere definita corretta un’assistenza sanitaria come quella denunciata dai senatori Marino e Gramazio, a meno che non si abbia come parametro di riferimento del servizio quello normalmente offerto da un Pronto Soccorso da campo in uno scenario di guerra. Certo è che la Presidente della Regione è totalmente inadeguata ad affrontare il ruolo di Commissario Straordinario posto che, quotidianamente, dimostra di non avere idea degli standard di servizio che, tramite la sua azione di governo, dovrebbe garantire alle persone ammalate. Una domanda alla Presidente: lei si sarebbe sentita correttamente assistita ed avrebbe accettato di stare 4 giorni e 4 notti, in coma, legata ad una barella nella piazzetta del Pronto Soccorso dell’Umberto I di Roma? O lei Presidente ritiene di essere “più uguale” delle altre persone?