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lunedì 27 febbraio 2012

Sanità, la Polverini non ha risposto a nessuna interrogazione sulla sanità, ecco come il governo della regione ha risposto alle denunce di tutti questi mesi

Dichiarazione dei Consiglieri regionali Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo, Lista Bonino-Pannella, Federalisti Europei.

Zero è il numero di risposte della Presidente Polverini alle centinaia di interrogazioni rivolta dai Consiglieri regionali del Lazio; zero è la sconsolante cifra, emersa da un controllo del Gruppo radicale della lista Bonino Pannella, indicativa della "leale collaborazione" istituzionale che il Presidente-Commissario ha nei confronti del potere di controllo del Consiglio. Nessuna risposta è stata data a quelle questioni sulla sanità a questioni che prefiguravano, annunciavano e descrivevano quello che è esploso mediaticamente in questi giorni in merito alla situazione dei Pronto Soccorso romani. Ancora una volta all'immobilismo della politica la risposta di sistema è stata la delega alla magistratura della funzione di controllo generale sulla bontà e appropriatezza del governo tecnico ed economico-finanziario del sistema sanitario regionale. I magistrati stanno ascoltando tutti i vertici della sanità a partire dal Direttore regionale Programmazione e Risorse del servizio sanitario regionale. Mentre in Consiglio tutto tace.

Da mesi invano, con tutta l'opposizione, abbiamo richiesto un Consiglio straordinario sulla sanità, invano abbiamo chiesto al Presidente della Commissione sanità Mandarelli di convocare quei dirigenti, direttori generali asl, subcommissari oggi auditi dalla magistratura. L'attività propria di una commissione consiliare che svolgesse con un minimo di serietà il monitoraggio ed il controllo politico sulle attività dell'"esecutivo regionale", a prescindere dal commissariamento, è oggi appaltata alla magistratura. L’ostruzionismo istituzionale della maggioranza a fare il proprio lavoro di controllo sull'esecutivo, a far lavorare il Consiglio, è un dato di fatto, così come lo è la protervia della Giunta nel sottrarsi ad ogni confronto politico nelle sedi ad esso deputate. La magistratura accerterà a tempo debito le responsabilità penali individuali, ma quella politica di scelta di svuotamento delle funzioni proprie delle Istituzioni ha fin d'ora nomi, cognomi e appartenenze politiche precise. I radicali non smetteranno di denunciarlo, documentarlo, ricordarlo nella speranza di una tardiva resipiscenza di persone che non mostrano avere coscienza del ruolo che i cittadini hanno loro affidato.