INVADIAMO LA REGIONE DI ONESTÀ, CAPACITÀ,TRASPARENZA, LEGALITÀ.



mercoledì 13 luglio 2011

Gli sprechi della partitocrazia

di Giuseppe Rossodivita

Quando si parla di costi della politica bisogna intendersi. La democrazia ha dei costi connaturati al sistema democratico quindi giusti e sacrosanti. Se non ci fossero i Consigli regionali molti sarebbero i quattrini risparmiati, ma i Consigli regionali sono le assemblee legislative delle Regioni, ove siedono -o dovrebbero sedere gli eletti del popolo, coloro che dovrebbero dar corpo evita alle istanze della collettività, dando risposte alle esigenze e ai bisogni dei cittadini. I Consigli regionali, dunque, sono parte del sistema democratico; o meglio dovrebbero esserne parte.

La questione andrebbe allora affrontata delineando la linea di confine tra costi necessarie e costi non necessari al funzionamento di una istituzione. Che tale linea di confine sia stata abbondantemente oltrepassata - nei Consigli Comunali, Provinciali, Regionali, in Parlamento -è sotto gli occhi di tutti ed è proprio questo che segna il passaggio da un sistema democratico ad un sistema partitocratico, in cui le oligarchie rappresentate dalle classi dirigenti dei partiti non badano più agli interessi delle persone, ma ai loro propri interessi.

Un esempio è stato di recente offerto nel Consiglio Regionale del Lazio. Dopo 7 ore di ostruzionismo praticato dai soli due consiglieri Radicali, unici anche a votare contro la legge, sono state istituite -con voto favorevole di Pdl, Pd, Lista Polverini, Idv, La Destra, Sel, Udc, Psi, Lista Civica - 4 Commissioni speciali che vanno ad aggiungersi alle 16 permanenti già esistenti.

E’ un record nazionale, anzi una vergogna nazionale, che porta ad avere, su 71 consiglieri, 6o tra presidenti e vicepresidenti di Commissione e che costerà, per struttura, personale assunto a chiamata diretta, indennità ed auto blu, maggiori spese per circa 7 milioni di euro nella legislatura. Milioni di euro spesi non per affrontare i temi oggetto delle Commissioni speciali, che avrebbero potuto essere affrontati dalle Commissioni permanenti esistenti, ma per garantire "equilibri di potere" interni ai partiti e tra i partiti, in ultimo per garantire a poche persone -equamente divise tra maggioranza ed opposizione - poltrone, benefit, visibilità e qualche chiamata diretta; nulla a che fare con i bisogni della gente, molto a che vedere con le necessità dei partiti.

Come peri cosiddetti monogruppi, cioè i gruppi formati a legislatura in corso da un solo consigliere eletto in altre liste, che, ad appena un anno dalle elezioni, nel Lazio sono già cinque (Api, Fli, Mpa, Misto, I Responsabili). E nessuno vuole mettere seriamente mano a uno scellerato regolamento che lo consente e che risale alla Giunta Storace. Uno scandalo: a ciascun "monogruppo", in realtà al singolo consigliere che lo costituisce, vanno 7 assistenti pagati dal Consiglio, strutture per ciascun assistente, oltre a fondi per il funzionamento del "gruppo"; il tutto vale oltre 500.000 Euro di maggiori spese ogni anno per ciascun monogruppo. A fine legislatura in totale saranno oltre 12.500.000 euro. Soldi prelevati con le tasse dalle tasche dei cittadini che non torneranno mai ai cittadini sotto forma di beni e servizi pubblici.

Questi sono costi della partitocrazia, cioè della non democrazia, dell`abuso del potere da parte dei partiti uniti tra loro per difendere la stessa possibilità di rimanere oligarchia. Contro questi costi, questi partiti, questo sistema partitocratico non più democratico, noi Radicali ci battiamo.

Capogruppo in Regione Lazio della Lista Bonino-Pannella Federalisti europei