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venerdì 8 aprile 2011

Costa più di 100 milioni e fa solo 11 Leggi all'anno. Gli sprechi del Consiglio Regionale. Otto Commissioni improduttive.

Costa più di 100 milioni e fa solo 11 Leggi all'anno. Gli sprechi del Consiglio Regionale. Otto Co

C'è un'azienda (il consiglio regionale) che costa 103 milioni di euro all'anno, paga 10 mila euro al mese i suoi settanta "dipendenti" (i consiglieri regionali) ma in 365 giorni è riuscita a sfornare appena Il prodotti (le leggi) e a mandare a pieno regime l'azienda appena due giorni al mese (le sedute del consiglio).

da Il Messaggero, Cronaca di Roma, 8 aprile 2011, pag. 38

Consiglio regionale del Lazio: uscendo dalla metafora -ma i 103 milioni di euro di costo della struttura e i 10 mila euro di compensi ricevuti dai Consiglieri regionali sono reali - si scopre che a un anno dal suo insediamento si è riunito solo 23 volte. Significa, appunto, due volte al mese. Certo, c'è stata la intoccabile pausa estiva, c'è stata la partenza falsa determinata dal caso dei tre consiglieri regionali mandati a casa dal Tar, ma il ritmo resta molto blando. E c'è un altro dato che spiega come il Lazio non sia un esempio di produttività: fino ad oggi sono state depositate 183 proposte di legge, ma alla fine quelle approvate sono appena 11. Sei sono legate al bilancio e quindi di fatto degli atti dovuti –altre non passeranno alla storia per la riforma introdotta, perché una delle leggi passate serviva semplicemente a cambiare la data d'inizio dei saldi invernali.

Nel pentolone da 103 milioni di euro annui che ci costa il consiglio Regionale rientrano anche le commissioni che - secondo un calcolo mai smentito - causano una spesa (in una legislatura) di circa 25 milioni di euro. Bene, il Lazio ha il record di commissioni (erano 16, sono diventate di recente 20), il doppio della Lombardia. Uno pensa: beh, almeno con uno spiegamento di forze di questo tipo si viaggerà come treni nell'esame delle leggi. Bene, su 16 commissioni ce ne sono 8 che in un anno non sono riuscite a licenziare (vale a dire a esprimere un parere) neppure di una legge. Zero. Varie le cause: la prima è che non sì riuniscono mai di sabato e di domenica, ma che di frequente preferiscono concentrare le riunioni fra il martedì e il giovèdì. La seconda è matematica: settanta consiglieri (anzi 69, poiché uno è assessore) sono distribuiti su 20 commissioni. Per coprire tutti i posti ci sono consiglieri che fanno parte di più commissioni: visto che nessuno ha il dono dell'ubiquità, la riunione della commissione X paralizza la riunione della commissione Y e dunque si va a rilento. Questi dati sono stati raccolti dal gruppo della Lista Bonino - Pannella, che sottolinea anche un altro elemento per raccontare come il consiglio Regionale del Lazio non sia un esempio di stacanovismo: su 118 interrogazioni urgenti solo 11 hanno ricevuto risposta, vale a dire circa il 6%.

Commenta Giuseppe Rossodivita, Capogruppo della Lista Bonino – Pannella : “il Consiglio Regionale non viene vissuto come un’assemblea legislativa. Ma come la gestione di posti di sottopotere, in cui si trovano accordi per poltrone di Società controllate o sulla piccola amministrazione. Questo vale anche per la minoranza. Il Consiglio Regionale si rianima solo quando si approva il Bilancio o l’assestamento di Bilancio: allora: c'è la corsa alla mangiatoia dei finanziamenti.” Come mai, con tante commissioni (che va sempre ricordato hanno uno staff, un presidente e due vicepresidenti), non si riesce a essere più produttivi, a giustificare quel costo annuo di 103 milioni di euro? “Proprio perché sono troppe,le commissioni non sono produttive”.

Replica il presidente del Consiglio regionale, Mario Abbruzzese : “Prima di tutto, abbiamo ridotto molto le spese, di 7-8 milioni di euro. Un esempio: dal 31 marzo abbiamo rinunciato alla sede distaccata di via Poli, ci costava 450 mila euro all'anno. L'efficienza del consiglio? Se raffrontiamo quest'anno con il primo anno della scorsa legislatura noi abbiamo lavorato di più. Abbiamo prodotto anche leggi importanti, come quella sul turismo o in applicazione del decreto Brunetta. Diciamo che stiamo carburando, una volta alla settimana ci riuniamo sempre, i dati sono fuorvianti. E le commissioni si riuniscono dal lunedì al giovedì a volte pure al venerdì. Certo, dobbiamo migliorare. E ho anche richiamato gli assessori perché rispondano con più puntualità alle interrogazioni”.