La Polverini se ne va ma niente di ciò che è crollato con tutti i
"maiali" e le toghe delle feste nella sua epoca, è stato cancellato.
Dunque tutto ricomincia. E allora? Fiorenza
IL MURO sembra venuto
giù improvviso ma non è così, e vale la pena di tentare una piccola
ricostruzione della storia. Sulla scena ci sono solo due partiti. Da un
lato i Radicali, di fronte tutti gli altri. Infatti i Radicali, fin da
prima di essere gli agenti rivelatori di questa storia avevano
continuato a dire (conoscete l`insistente noia di Bonino e Pannella) che
bisogna sapere tutto in ogni momento dei soldi pubblici che circolano
fra i partiti, e dello stato patrimoniale personale dei politici che
stanno accanto ai quei soldi. Questo era il regolare tormentone, in
Regione Lazio come in Parlamento, quando intorno alla Polverini è
accaduto qualcosa di nuovo. Oltre alle cifre note e abbondanti e non
documentate erogate ai gruppi parlamentari "per svolgere attività
politica", hanno cominciato a giungere aumenti, un gonfiarsi di danaro
pubblico da suddividere fra i partiti, ovviamente sottratto al danaro
pubblico da spendere per i cittadini. Infatti è il periodo in cui si
chiudono ospedali, si tagliano posti letto, si precarizzano ancora di
più (mancato rinnovo dei contratti) medici e infermieri, si smette di
sostenere i disabili, si fanno pagare ticket ai poveri.
I due
Radicali nel Consiglio del Lazio pongono una domanda ragionevole e
ovvia: come vengono spesi questi soldi? Dove sono le documentazioni?
Possibile che siano necessarie tali somme? Non c`è risposta. Tutti
accettano tutto e a quanto pare spendono tutto (magari qualcuno fa feste
stupide e altri stampano manifesti. Ma quanti?) finché un giudice
comincia a fare domande e a pretendere ricevute. A quel punto si scopre
un immenso traffico del danaro di tutti nelle mani bucate degli eletti,
di qua e di là dalle consuete contrapposizioni, dunque tutto il Pdl e
tutto il Pd. Ecco il punto in cui la vicenda si fa scura e tragica. E
impossibile dire, per qualcuno che intende volonterosamente continuare a
partecipare alla politica: il mio partito non ci stava. I partiti ci
stavano. Vanno giù tutti insieme e questa, a parte i festeggiamenti di
alcuni, non è una buona notizia, come non lo sarebbe la notizia di una
epidemia. O c`è un percorso chiaro e visibile dì riparazione e
restituzione, oppure, per una intera epoca politica, non c`è ritorno.
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