Su quanto sta avvenendo alla Spiaggia dell’Arenauta di Gaeta, dopo
l’interrogazione urgente a risposta scritta presentata la scorsa
settimana dai Senatori Radicali Marco Perduca e Donatella Poretti, ne è
stata depositata un’altra anche al Consiglio Regionale del Lazio rivolta
alla Presidente Renata Polverini e agli Assessori al Turismo,
all’Ambiente, agli Enti Locali e al Demanio della Regione Lazio.
L’interrogazione urgente è firmata dai Consiglieri Regionali, Giuseppe
Rossodivita, Rocco Berardo, Radicali, Enzo Foschi e Tonino D’Annibale,
Pd, Angelo Bonelli, Verdi, Luciano Romanzi, Psi, Luigi Nieri, Sel,
Ivano Peduzzi e Fabio Nobile, Fds e da Annamaria Tedeschi di Idv.
Nel
testo dell’interrogazione è stata ricostruita la vicenda che vede la
Spiaggia dell’Arenauta oggetto di incredibili vicende relative alla
ipotetica mancata messa in sicurezza di una parte della falesia. Tale
situazione si protrae da tre anni, sin da quando nel luglio 2010 è stato
persino ‘ingabbiato’ un ampio tratto della spiaggia, con la preclusione
di ampi tratti, anche laddove non esiste alcun tipo di rischio.
In
particolare la limitazione all’accesso veniva effettuata in un tratto di
spiaggia dell’Arenauta solitamente frequentato da persone che praticano
il naturismo, e addirittura del tutto preclusa all’area solitamente
frequentata da persone della comunità Lgbt. Le stesse strutture messe in
opera sull’arenile, in violazione di tutte le leggi ambientaliste, a
causa di diverse mareggiate, sono tutte crollate, sparse tra il litorale
e il mare con conseguenti pericoli per i bagnanti e per le
imbarcazioni; altre strutture sono state installate anche nell’estate
2011 con lo stesso risultato.
Nell’interrogazione viene anche
segnalato che nello stesso tratto di spiaggia recintato nel 2011, e non
nel 2012, sono apparsi in questi giorni alcuni vigilantes armati di una
società privata che vanno vicino ai bagnanti che praticano il naturismo
e dicono loro di indossare il costume da bagno. Proprio ieri, mercoledì
11 luglio è stato da loro imposto ad un bagnante il divieto di
indossare in alternativa il pareo, che non andava bene, ‘ordinandogli’
di indossare il costume da bagno.
Secondo quanto denunciato dal
Comitato per la Difesa e la Tutela della Spiaggia dell’Arenauta,
dall’Associazione Radicale Certi Diritti, dall’Unione Naturisti della
Campania e dall’Associazione Gaeta Ventura, tali azioni hanno
l’obiettivo di spaventare e intimidire i bagnanti che praticano da
decenni il naturismo e le centinaia di persone lesbiche e gay che
frequentano la spiaggia.
L’Associazione Gaeta Ventura ha
presentato oltre due anni fa al Comune di Gaeta un progetto per mettere
in sicurezza con strutture di rete, al costo di circa 20.000 Euro, una
zona limitata della falesia di pochi metri della spiaggia considerata
pericolosa senza ricevere nessuna risposta da parte degli amministratori
locali.
Nell’interrogazione si chiede di conoscere per quale
motivo da due anni ad inizio stagione vengono installate strutture
composte da pali e reti per limitare l’accesso ad un tratto della
spiaggia e quali sono i costi che ogni anno vengono sostenuti, per quale
motivo se vi sono tratti della falesia vicina alla spiaggia
dell’Arenauta dove è necessaria la messa in sicurezza non si interviene
con i fondi previsti e se non ritengano che tali strutture installate in
modo precario arrechino pericoli per i bagnanti e i mezzi di
navigazione da loro utilizzati.
Si chiede inoltre di sapere cosa è
cambiato riguardo il supposto pericolo di frane e crolli della falesia
nell’ estesa area oggetto della recinzione nel 2010 non più recintata
nel 2012. Infine si chiede di sapere se non ritengano urgente
intervenire per preservare il turismo in quell’area della spiaggia che
per la sua peculiarità attira decine di migliaia di turisti italiani e
stranieri ogni stagione estiva.