INVADIAMO LA REGIONE DI ONESTÀ, CAPACITÀ,TRASPARENZA, LEGALITÀ.



venerdì 30 marzo 2012

Sanità, presentata interrogazione sul caso feto al San Camillo

Dichiarazione dei Consiglieri regionali Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo, Lista Bonino Pannella – Federalisti Europei

La notizia di oggi apparsa su alcuni quotidiani risulterebbe ad una prima lettura incredibile, invece, si tratta purtroppo dell’ennesimo caso di malasanità che si ripete nella Regione Lazio. In base a quanto riportato dai media, quello che è successo ad una ragazza di 24 anni assomiglia ad una scena di un film dell’horror. Il caso coinvolge il noto ospedale capitolino San Camillo, dove la giovane si è recata per sottoporsi ad un intervento di interruzione di gravidanza volontaria. Dopo gli accertamenti di routine viene dimessa e rassicurata che tutto era andato per il meglio, ma durante la notte, a seguito di forti dolori all’addome, si accorge di aver espulso il feto di sei centimetri che ritrova negli slip. Dopo esser svenuta per lo shock, la ragazza viene portata d’urgenza al San Giovanni dove consegna il feto all’interno di un barattolo e viene ricoverata per ulteriori accertamenti e poi dimessa. Purtroppo la ragazza, data anche l’età molto giovane, ha subito un forte trauma ed è stata costretta a sottoporsi ad una assistenza psichiatrica presso l’Ospedale Vannini, dopo aver trascorso cinque notti insonni. Nel frattempo sulla vicenda la procura di Roma ha aperto un fascicolo e sequestrato le cartelle cliniche degli ospedali dove è stata ricoverata.

Una storia inaccettabile soprattutto se si pensa che nel 2012 ancora possano accadere casi di questo genere in una Regione di un Paese europeo che si presuppone civilizzato. Per tali motivi abbiamo presentato una interrogazione alla Presidente Polverini, nonché Commissario della Sanità del Lazio con la quale chiediamo innanzitutto se corrisponde a vero quanto riportato dai quotidiani e, se così fosse, quali iniziative intende attivare per garantire ai cittadini del Lazio un servizio sanitario migliore e un’adeguata informazione alle pazienti sottoposte ad interruzione di gravidanza nella Regione. Infine, se non ritenga urgente avviare verifiche per scongiurare il ripetersi di fatti gravi come quello accaduto al San Camillo.