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mercoledì 11 gennaio 2012

Polverini e il pacco di Natale

Presidente Polverini, sono una cittadina del Lazio. Una di quei cittadini che, alle elezioni regionali del 2010, ha votato per Emma Bonino. Fu una scelta fatta con profonda convinzione, perché lei, presidente Polverini era lontana anni luce dalla preparazione politica, dalle competenze in materia economica, dalla sensibilità umana e dal senso civico della Presidente Bonino. Ritenevo che lei non fosse assolutamente all’altezza per gestire una realtà complessa, articolata e gravemente compromessa sul piano economico, com’era quella della Regione Lazio.


Di Maria Rita Giorgilli per Notizie Radicali


Non ho mai dubitato di questa mia scelta, per questo non posso dire “oggi so che avevo ragione”: perché l’ho SEMPRE saputo!


Ho visto con i miei occhi cosa è stata capace di fare in questo periodo. Niente, a parte la chiusura di un numero ormai divenuto imprecisato di ospedali! Centinaia di migliaia di persone, soprattutto anziani, sono rimaste prive del necessario supporto logistico per poter ricevere adeguate cure in strutture prossime al luogo di residenza. Un problema gravissimo, soprattutto nelle tre province di Rieti, Viterbo e Frosinone, in cui (l’orografia c’insegna!) è difficile, lungo e a volte impossibile, soprattutto in inverno, percorrere le decine e decine di chilometri che, grazie alle sue politiche, ormai distanziano un ospedale dall’altro. Nella gran parte dei casi sono state abolite anche le strutture di pronto soccorso e non è stata neanche prevista la disponibilità di ambulanze medicalizzate. È oggi impensabile pensare di prestare soccorso celere in caso d’infortunio che avvenga in uno qualsiasi degli innumerevoli paesini disseminati sull’Appennino laziale. Qualcuno le ha mai spiegato che un ritardo nei soccorsi può essere causa di morte o di gravissime conseguenze lesive dell’integrità fisica? Qualcuno le ha mai spiegato che a volte la sopravvivenza è questione di minuti, addirittura secondi? E soprattutto: a lei interessa sapere tutto questo?
Mi sembra proprio di no. Invece di cercare soluzioni adeguate a questo enorme problema, che lei ha affrontato solo in maniera economicistica, con tagli indiscriminati, il suo tempo, il suo pensiero era tutto volto a qualcosa di molto più grave e serio. Immagino, quasi mi sembra di sentirlo, il lavorio degli ingranaggi del suo cervello che per tutti questi mesi si è chiesto: come salvaguardare il tenore di vita della mia casta politica? Come migliorare le condizioni di quei po(l)verini che per un panino sono stati esclusi dalla competizione elettorale? Come garantire una serena e lunga vecchiaia ai miei cari amici, alla faccia dei cittadini di questa regione? Così ha escogitato un sistema, semplice ed elegante, per risolvere tutto: un bel regalo di natale!


Un bel pacco, contenente: la messa in sicurezza degli emolumenti dei consiglieri e della giunta, che non sono più agganciati a quelli dei parlamentari (c’è il rischio che vengano ridotti!), ma all’inflazione. Cosa che è stata abolita, per tutti i lavoratori, dal 1985!!! Poi ha allargato il vitalizio ai consiglieri decaduti, che sono rimasti in carica solo per tre mesi, mandati via da una sentenza del TAR, che ha stabilito che non avevano alcun diritto alla carica. Infine ha allargato il vitalizio anche agli assessori esterni. Guarda caso: ripescati dalla famosa lista del panino. A nessun cittadino comune capita di comprare un panino e ritrovarsi con un assessorato e un vitalizio! Ma questi, evidentemente, non sono cittadini comuni. Oh, si! Lo so: dalla prossima legislatura non ci saranno più vitalizi, ma solo il sistema contributivo.

Però bisognerà fare un’apposita legge (che in ogni caso potrà di nuovo essere modificata) e soprattutto, non toccherà coloro che oggi sono in carica! La cosa peggiore è che questi provvedimenti sono stati inseriti nella legge di bilancio, per cui noi poveri cittadini comuni, non potremmo neanche chiederne l’abolizione con un democratico referendum, istituto previsto dallo Statuto regionale, ma cui in questo caso non si può far ricorso.


Presidente Polverini,un’ultima domanda (retorica). A noi, poveri cittadini comuni, cosa ha regalato per natale? Niente. Tutti i provvedimenti che ci riguardano partiranno dal 2012. Perciò sarà solocolpa della befana (ha presente quella vecchina che insieme alle caramelle porta cenere e carbone ai bimbi cattivelli? Si proprio lei!) se avremmo: l’aumento delle accise sulla benzina (proprio oggi la notizia che la regione Lazio è tra quelle con il costo più alto del prezioso bene); l’aumento della tassa di circolazione; i tagli alle politiche sociali (chissà come saranno contenti quegli invalidi che devono sopravvivere con euro 256- diconsi duecentocinquantasei- al mese! Potranno ballare contenti, insieme ai disoccupati, ai precari, etc… etc…).
Però forse la befana ha ragione: ce la siamo proprio meritata questa calza colma di cenere e carbone. Si, perché effettivamente noi cittadini del Lazio siamo stati veramente cattivelli. Infatti, invece di eleggere alla massima carica della Regione una persona degna, ci abbiamo mandato lei, presidente Polverini, che si sta dimostrando anche peggiore delle peggiori aspettative: una che chiude gli ospedali ed elargisce vitalizi!


Ma noi cittadini cattivelli pensiamo che la punizione sia eccessiva e non abbiamo intenzione di fermarci. Ora che si sono spenti i riflettori e i mass media hanno abbandonato la notizia, noi cominceremo a lottare.
Obiettivo: l’abolizione di TUTTI i vitalizi, che dovranno essere sostituiti con il normale metodo contributivo, con pensione finale al raggiungimento del limite d’età, equiparato a quello di tutti i cittadini.