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mercoledì 23 novembre 2011

Rifiuti, a Testa di Cane si doveva sperimentare quello che oggi propongono per Riano e Corcolle

Dichiarazione dei consiglieri regionali del Lazio Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo, Lista Bonino Pannella Federalisti Europei

La differenza sostanziale che c’è la tra la discarica di Malagrotta ed il progetto inerente agli invasi “temporanei” di Riano e Corcolle è che nella prima esiste il polder, cioè una vasca di cemento armato che dovrebbe teoricamente fermare l’inquinamento delle falde, invece, per le due discariche individuate dal Prefetto Pecoraro, si parla di una “semplice” impermeabilizzazione. Prendendo per buona la volontà di conferire in discarica solamente frazione organica stabilizzata, il problema comunque rimane; infatti, nel 2005 tramite l’ordinanza 14, il sub commissario Verzaschi, autorizzò una sperimentazione a “Testa di Cane”. Dal documento si legge: [..] “l’obiettivo della sperimentazione è quello di dimostrare che l’impegno di FOS in ambienti non protetti non determina incidenze negative sulle matrici ambientali. [..] Dal documento ufficiale della Regione Lazio si evince chiaramente che il luogo autorizzato è al di fuori del polder di Malagrotta e che la zona interessata doveva comunque prevedere una impermeabilizzazione, proprio come la si prevede oggi per Riano e Corcolle. A questo punto la domanda nasce spontanea, se la sperimentazione a Testa di Cane non è stata mai effettuata, come si può pensare di aprire due discariche prevedendo la sola impermeabilizzazione?