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mercoledì 16 novembre 2011

Regione Lazio: 12,5 milioni per i monogruppi. La maggioranza al Consiglio Regionale del Lazio paga dazio e non taglia nulla per la legislatura in corso

Dichiarazione dei Consigilieri Radicali Giuseppe Rossodivta, Capogruppo Lista Bonino Pannella, Federalisti europei e Rocco Berardo:

"Vorremmo che oggi la stampa fosse presente in massa alla Pisana. Pur comprendendo la priorita' delle altre importanti notizie attese nella giornata di oggi, vorremmo che la stampa raccontasse all'opinione pubblica di come la maggioranza, pare su input diretto della Presidente Polverini, ha cambiato improvvisamente idea e, contrariamente a quanto annunciato urbi et orbi fino a qualche settimana fa ed a quanto deliberato dalla Giunta per il Regolamento, ha deciso che i monogruppi nati nel corso della legislatura e fino ad oggi, debbono essere garantiti nella loro sopravvivenza.

La maggioranza ha deciso di stornare da servizi per i cittadini ben 12,5 milioni di Euro di tasse corrisposte dai contribuenti, per garantirsi fino alla fine della legislatura 3 voti (Fli, Per, Mpa) di singoli consiglieri eletti in altre liste.

Delle due l'una: o non comprendono quanti servizi si possono offrire con 12,5 milioni di Euro, o quei 3 voti in Consiglio debbono valere davvero tanto, tanto, tanto.

Auspichiamo che i cittadini sappiano di come vengono spesi e amministrati i soldi delle loro tasse. Dedicato a tutti gli imprenditori non pagati dalla Regione, a tutte le imprese in crisi, a tutti i lavoratori senza stipendio a causa della crisi, a tutti coloro che fanno file interminabili nei pronto soccorsi della Regione e che non riescono a ricevere cure adeguate e a tutti coloro che viaggiano stipati come bestie nei luridi mezzi di trasporto pubblico.

Tra commissioni e monogruppi siamo ad oltre 18 milioni di euro -sino alla fine della legislatura- che prelevati dalle tasche degli italiani e ad onta degli spot televisivi della Agenzia delle Entrate (se tutti pagano le tasse ci saranno servizi pubblici per tutti) non ritorneranno loro in servizi.

Questi non sono costi della politica o della democrazia, questi sono costi della partitocrazia che in 60 anni ha portato alla bancarotta il nostro paese. E' bancarotta per distrazione, altro che default!".