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venerdì 10 giugno 2011

Roma-Latina, nuova interrogazione dei consiglieri radicali

Rossodivita: “Su un affaire che rischia di costare ai cittadini milioni di euro la Giunta Polverini è assente, incapace e irresponsabile”

All’affaire dell’autostrada Roma-Latina, che vede coinvolta la società ARCEA Lazio S.p.A. e la Regione che ne è socia di maggioranza, si sono aggiunte nuove, sconcertanti pagine. E, ancora una volta, solo i consiglieri Radicali, che già hanno portato sulle pagine della stampa nazionale una vicenda rimasta a lungo ‘secretata’ dalla partitocrazia, vogliono andare a fondo degli ultimi sviluppi. I consiglieri regionali della Lista Bonino Pannella Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo hanno, infatti, inviato oggi una nuova (terza) interrogazione urgente alla presidente Polverini e all’Assessore alle Infrastrutture e Lavori Pubblici Malcotti per avere precisi chiarimenti sull’azione (o non-azione) della Giunta.

Costituita nel 2003 allo scopo di realizzare e gestire strade e autostrade del Lazio tra cui la Roma-Latina, la ARCEA è controllata dalla Regione per il 51% e da un’Associazione Temporanea d’Impresa per il 49%. La sua creazione infrange almeno tre direttive comunitarie che rendono necessaria la legge regionale n°11 del 2006. Il modificato quadro normativo innesca però da parte di alcuni dei singoli soci privati una procedura arbitrale, discutibile nel metodo e nel merito e che però la precedente Giunta ha sollecitamente accettato.All'inusitata sollecitudine della precedente Giunta nell'accettare il giudizio arbitrale avanzato da singoli soci dell'ATI - dunque non dall'ATI in quanto tale e neppure da ARCEA - fa da contraltare l'incredibilmente lentezza delle procedure che, di solito, vengono scelte dalle parti proprio per la celerità rispetto alle cause davanti ai Tribunali.

I giudizi oggi si avviano verso la conclusione e la Regione è esposta ad una richiesta di risarcimento da record di circa 900 milioni di euro. Tra la fine del 2009 e l’inizio del 2010, intanto, ARCEA conclude la progettazione della Roma-Latina e il CdA invia alla Regione, guidata nel frattempo dalla Presidente Polverini, ben tre lettere con cui si richiede alla Giunta di definire il programma delle attività della Società. Tutte le lettere rimangono prive di risposta.

Nel febbraio 2011, intanto,una Delibera di Giunta autorizza lo scioglimento e la liquidazione di ARCEA S.p.A. che viene pubblicata sul BURL ma mai comunicata alla Società. Tale atto esorbita in maniera evidente dalle competenze della Giunta poiché lo scioglimento spetta al Consiglio regionale e costringe il CdA di ARCEA ad avanzare ricorso al TAR del Lazio, ma soprattutto rafforza la posizione dei soci privati che hanno chiesto il risarcimento dei danni alla Regione. Nel frattempo il socio Regione è perennemente assente ed ARCEA Spa è costretta ad approvare il bilancio con la sola presenza dei soci privati che rappresentano il 49% del capitale sociale.

A seguito del ricorso al TAR , la Presidente Polverini con sua lettera revoca prima della naturale scadenza il mandato del CdA e ne dispone la sostituzione. La revoca, effettuata a' sensi dell'art. 2449 cod. civ. è un fuor d'opera, posto che gli amministratori revocati non erano stati nominati direttamente dalla Regione, ma da questa solo indicati e poi votati dall'assemblea. Anche gli amministratori revocati, ora, avanzano richieste di risarcimento danni alla Regione.

“Il comportamento della Giunta su questa complicata e delicatissima vicenda assomiglia a quella di un’auto senza controllo che va dritta contro un muro” afferma Giuseppe Rossodivita capogruppo della Lista Bonino Pannella “una miscela letale di atti mancati, irresponsabili e impropri che, però, rischia di ricadere sulle tasche già depredate dei cittadini del Lazio visto che ci sono in ballo richieste di risarcimenti per 900 milioni di euro”. Con questa ennesima interrogazione” precisa Rossodivita “vogliamo sapere, alla luce degli ultimi sviluppi, anzitutto perché la Regione non ha mai risposto alle richieste di ARCEA di definire quale fosse il suo ruolo nella realizzazione del corridoio autostradale Roma-Latina. Inoltre vogliamo sapere, i motivi della mancata partecipazione della Regione all’approvazione del bilancio di ARCEA e le ragioni che hanno portato la Giunta a sciogliere la società con un atto privo di qualsiasi efficacia che ha avuto il solo effetto di giustificare le richieste di risarcimento già avanzate dai soci privati di ARCEA, esponendo, così, la Regione ad esosi esborsi senza che sia stato realizzato anche un solo chilometro della Roma-Latina.” “Vogliamo, infine, sapere” sottolinea Rossodivita “con quali criteri la Polverini ha ritenuto di revocare il vecchio CdA senza indicarne i motivi, e perciò esponendo le casse pubbliche ad ulteriori richieste di risarcimenti, oltre agli emolumenti dei nuovi nominati. Insomma, vogliamo sapere se questa Giunta ha una linea per gestire questi contenziosi e se ha una linea per gestire la Roma-Latina. Se si vorremmo sapere anche quale sia”.

Segue testo integrale dell’interrogazione:

Al Presidente del Consiglio Regionale

INTERROGAZIONE URGENTE A RISPOSTA SCRITTA

Oggetto: Attività della Giunta in merito alla società ARCEA LAZIO S.p.a., suo scioglimento, nomina nuovi amministratori e profili di responsabilità.

PREMESSO CHE

sulla vicenda della società ARCEA LAZIO S.p.a., costituita nel 2003, a valle della procedura di selezione dei soci privati e in applicazione della Legge Regionale n. 37 del 2002 con le modifiche introdotte con la Legge Regionale n. 11 del 2006 resesi necessarie per rimuovere i motivi di infrazione comunitaria rilevati dalla Commissione Europea, questo Gruppo consiliare ha già depositato due interrogazioni a risposta scritta, nn. 94 e 225 rispettivamente del 29/07/2010 e del 2/09/2010, le cui premesse e considerata si intendono qui integralmente richiamate;

in riscontro agli atti di sindacato ispettivo richiamati, l’Assessore alle Infrastrutture e Lavori Pubblici, Luca Malcotti, rispondeva agli interroganti fornendo le seguenti laconiche notizie:

1) Oggetto: Interrogazione a risposta scritta n. 94 del Cons. Rossodivita ed altri, concernente: "Roma - Latina" Vs. prot. 80575del 2 settembre2010.

In riferimento all'oggetto, con la presente mi pregio comunicare che, ad oggi, risultano in essere due arbitrati presentati dai soci privati ARCEA LAZIO S.P.A. e precisamente dal Consorzio 2050 e da Società Autostrade per l’Italia. Tutte le azioni relative a tali arbitrati, ivi comprese le nomine degli arbitri, sono state fatte dalla precedente giunta. La Commissione arbitrale ha disposto una perizia per valutare gli eventuali danni, oggetto dell'arbitrato, e la Regione Lazio è in attesa di conoscerne l'esito.

2) Oggetto: interrogazione a risposta scritta n. 225 del Cons. Rossodivita ed altri concernente: "Roma - Latina 2". Vs. prot. 84749del 7.12.2010.

Lo scrivente Assessorato comunica quanto segue: La Guardia di Finanza ha effettivamente sequestrato presso gli uffici regionali documenti inerenti la “Società ARCEA LAZIO S.p.a.”. Non sappiamo se il CIPE sia informato della esistenza di questi arbitrati;

il modificato contesto normativo, di cui alla legge regionale n.11 del 2006, non ha comunque alterato la natura e lo scopo sociale di ARCEA LAZIO S.p.a. e, in tal senso, la società deve ritenersi, ad oggi, il soggetto Concessionario della rete autostradale regionale;

tale qualificazione giuridica è stata sempre il presupposto sulla cui scorta ARCEA LAZIO S.P.A. ha giustificato il mancato avvio di ogni azione risarcitoria nei confronti della Regione Lazio, attesa la perdurante possibilità di realizzare quanto convenuto tra soci privati e Regione Lazio;

CONSIDERATO CHE

i soci privati di ARCEA, contrariamente a quanto fatto dalla ARCEA Spa, hanno avviato negli anni precedenti una procedura arbitrale finalizzata ad ottenere, in ragione del mutato quadro normativo, un risarcimento danni complessivamente pari a circa 900 milioni di euro, con arbitrati che in termini inusuali procedono con estrema lentezza, ma che paiono comunque prossimi alla conclusione;

tra la fine del 2009 e i primi mesi del 2010, la società aveva completato le attività richieste dalla Regione Lazio in merito alla progettazione dell’opera c.d. Roma - Latina e aveva definito tutti gli aspetti economici e finanziari (attivi e passivi) con riferimento a questa fase progettuale;

il progetto veniva trasmesso dagli organi competenti al CIPE per la delibera, essendo l’opera cofinanziata dallo Stato;

completata la fase progettuale e tenuto conto sia delle modifiche normative intervenute e degli arbitrati avviati da alcuni dei soci privati, la società ha voluto acquisire un proprio parere legale per verificare essenzialmente tutti i profili giuridici ed amministrativi d’interesse della società, al fine di improntare la gestione della società a tali indirizzi;

acquisite le evidenze di cui sopra, il Consiglio di amministrazione trasmetteva, per mezzo del presidente e dell’amministratore delegato, tre lettere alla Regione Lazio (rispettivamente in data 21 ottobre 2010, 14 marzo e 19 novembre2011) con le quali la società si metteva a disposizione della Regione Lazio per avviare un’analisi congiunta del contesto e definire, coma da oggetto delle missive, il “Programma delle attività della Concessionaria ARCEA LAZIO”;

CONSIDERATO ALTRESÌ CHE

tali lettere sono rimaste segna alcun riscontro da parte del socio Regione;

la Regione non ha altresì partecipato alle ultime assemblee della ARCEA che risulta aver approvato il bilancio nell'assemblea del 2 maggio u.s. con la presenza del 49% del capitale sociale ed in assenza del socio di maggioranza;

per contro, a febbraio 2011 veniva pubblicata sul BURL una delibera di giunta del 29 dicembre 2010, n. 612, “Ricognizione delle società partecipate dalla Regione Lazio ai sensi dell’art. 3, commi 27,28 e 29 della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (…)” con la quale si autorizzava lo scioglimento e la liquidazione di ARCEA S.p.a. motivando la decisione sull’asserita impossibilità a conseguire l’oggetto sociale;

la Regione non ha mai comunicato tale delibera alla società;

le delibera in oggetto esorbita in termini evidenti dalle competenze della Giunta essendo la materia propria del Consiglio Regionale, in quanto la stessa lettera della Legge Regionale 10 ottobre 2010, n.° 3, in materia di riordino del sistema regionale delle partecipazioni societarie, stabilisce a’ sensi dell’ articolo 8, comma 1, lettera b), che: “Laddove le partecipazioni societarie regionali da cedere o le società partecipate da sciogliere e liquidare siano state promosse con legge, entro lo stesso termine di cui alla presente lettera, la Giunta regionale adotta una specifica proposta di legge di riordino. A seguito dell’approvazione della suddetta legge, la Giunta regionale adotta i conseguenti provvedimenti esecutivi;”;

nei confronti della delibera di giunta il Consiglio di Amministrazione di ARCEA S.P.A. ha deliberato all’unanimità di ricorrere davanti al TAR Lazio e attualmente il giudizio è in corso;

in data successiva alla notifica del ricorso al TAR avverso la delibera di Giunta di cui al punto precedente, la Presidente della Regione Lazio ha disposto con propria lettera, prot. 207/SP, asseritamente a' sensi dell'art. 2449 cod. civ. la revoca degli amministratori di nomina regionale di ARCEA S.P.A. e la loro sostituzione con i sig.ri Avv. Francesco Fratini, Salvatore Ronghi, Pietro Giovanni Zoroddu, Paola Cavalieri, soggetti non meglio identificati attesa la mancanza di qualsiasi altro dato anagrafico;

CONSIDERATO INFINE CHE

la delibera di Giunta, per le motivazioni assunte, senza poter procedere legittimamente allo scioglimento e alla messa in liquidazione di ARCEA Lazio Spa, ha però sortito l'immediato effetto di giustificare gli arbitrati avviati dai soci privati in primo luogo circa l’asserita impossibilità a raggiungere l’oggetto sociale;

la revoca degli amministratori, impropriamente effettuata a' sensi dell'art. 2449 c.c. ancorchè gli stessi fossero stati in precedenza solo indicati dalla Regione, ma eletti dall'assemblea, in una con la assenza di qualsiasi motivazione tesa a giustificare la revoca, ha esposto la Regione ad ulteriori richieste risarcitorie avanzate dagli amministratori revocati;

ciò premesso e considerato, i sottoscritti consiglieri regionali

INTERROGANO

La presidente della Giunta Regionale e l’Assessore alle Infrastrutture e Lavori Pubblici, per sapere:

i motivi per cui la Regione non ha mai riscontrato le richieste provenienti dall'Amministratore Delegato e dal Presidente di Arcea e tese a discutere del ruolo del soggetto partecipato nella realizzazione del corridoio autostradale Roma-Latina;

i motivi per cui la Regione non ha ritenuto di partecipare, prima del cambio del management, alle Assemblee dei Soci, costringendo la Società ad approvare il bilancio con la presenza solamente del 49% del capitale sociale;

i motivi che hanno condotto la Giunta Regionale, attesa la necessità di una legge regionale al fine di procedere allo scioglimento e alla messa in liquidazione di ARCEA S.P.A., ad adottare un atto privo di qualsiasi efficacia e che ha prodotto, quale unico immediato effetto quello di giustificare le richieste risarcitorie già avanzate dai soci privati di ARCEA S.P.A., esponendo così la Regione ad esosi esborsi di denaro senza che sia stata realizzato anche un solo chilometro di autostrada;

i motivi che hanno condotto la Regione a revocare i precedenti amministratori prima della naturale conclusione del loro mandato, con lettera nella quale non viene indicata alcuna causa o motivo, così esponendo la Regione o comunque ARCEA ad ulteriori esborsi quantomeno per la corresponsione degli emolumenti dovuti sino al termine naturale del mandato per i vecchi amministratori revocati oltreché per la corresponsione degli emolumenti per i nuovi amministratori nominati;

se in tal senso sono state già avanzate richieste risarcitorie da parte degli amministratori revocati e come la Regione, quale socio di maggioranza assoluta in ARCEA, intende gestire detti contenziosi.

I Consiglieri,

Giuseppe Rossodivita

Rocco Berardo