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venerdì 20 maggio 2011

Comunali, radicali: Polverini, Montino, Floris. la storia continua…e si ripete

Dichiarazione dei consiglieri regionali Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo della Lista Bonino Pannella, Federalisti europei

La Polverini non sarà il diavolo, come dice la Presidente della Commissione Cultura e Sport alla Pisana Veronica Cappellaro (Pdl) allorquando dice che Montino - con l’indicazione di voto a favore dei candidati delle liste della Presidente, Città Nuove, giunti al ballottaggio contro quelli del PDL - con un gioco meschino, sarebbe pronto a scendere a patti col diavolo, appunto, pur di battere il PDL.

Vero è, però, che questa vicenda delle Liste della Presidente, per sue parole pubbliche, punta a fornire un’alternativa agli amministratori proposti dal PDl e dal Centrodestra che, evidentemente, non la soddisfano.

Situazione che non sarà priva di strascichi in Consiglio Regionale dove già oggi, in commissione ambiente, Storace (La Destra) e Pasquali (FLI) hanno votato a favore di un emendamento proposto dalla Lista Bonino-Pannella alla proposta di legge in materia di fotovoltaico del Consigliere Bernaudo della lista Polverini e fedelissimo della Presidente.

Certo è che la proposta del capogruppo del PD Montino, incomprensibile e sconcia per gli elettori che l’anno scorso hanno votato per la Bonino, contro la Polverini, può diventare comprensibile solo se letta alla luce di giochi di palazzo. E’ da tempo che Montino con il gruppo del PD, con i media che scientificamente censurano le denunce Radicali, fa da spalla alla Polverini – candidata da Berlusconi grazie alla spalla del Ballarò di Floris - quando si presentano in aula situazioni difficili da gestire per la Giunta.

Giochi di Palazzo e cultura di sottogoverno, o sottobosco di sottogoverno, che non giovano alla immagine di un PD che si dovrebbe porre con rinnovata forza come alternativa a tutto, ribadiamo tutto, il centrodestra.

Questa parte del PD è evidentemente quella che l’anno scorso non aveva l’obiettivo di sconfiggere la Polverini, sapendo poi che dentro al Palazzo – come da noi puntualmente documentato nei mesi scorsi con la vergognosa vicenda delle Commissioni Speciali, con la vicenda della Ri.Rei., con le nomine di sottogoverno degli apparati della Regione, ecc. - sarebbe comunque riuscita ad ottenere la spartizione di una parte del bottino quale ‘socio’ di minoranza.

Più di qualcuno già un anno fa, dalle parti del PD, deve aver pensato: “Meglio esser socio di minoranza con la Polverini che avere a che fare con una Presidente integra e rigorosa, Radicale e rompiscatole, come sarebbe Emma Bonino.”