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lunedì 10 gennaio 2011

Piano casa – aree naturali protette: conoscere per legiferare. Proposte radicali di inizio anno alla Polverini per il buongoverno del territorio

Dichiarazione dei consiglieri regionali della Lista Bonino Pannella, Federalisti Europei, Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo

Oggi i consiglieri radicali della Lista Bonino Pannella presso il Consiglio regionale del Lazio, hanno depositato una interrogazione per assicurare la massima trasparenza e conoscibilità delle aree e degli immobili coinvolti dalla proposta di legge nota come "Piano Casa". In particolare si è chiesto alla Giunta di conoscere i dati, i costi e gli impatti prevedibili della scelta di estendere il campo di applicazione del famigerato Piano Casa agli immobili collocati all’interno delle aree meno integre dei Parchi e delle Riserve regionali e di valutarne l'opportunità, proponendo di approntare le necessarie misure correttive e compensative. Inoltre, i consiglieri radicali hanno richiesto alla Giunta Regionale e alla sua maggioranza consiliare, se intenda andare avanti con l’impostazione scelta, se non ritenga necessario introdurre alcune misure correttive al testo, per esempio, assoggettando gli interventi di ampliamento e/o di sostituzione edilizia sugli immobili ubicati all’interno delle aree naturali protette B a prestazioni patrimoniali obbligatorie aggiuntive, rispetto a quelle imposte dalle norme vigenti, come il versamento di un contributo straordinario da finalizzare al finanziamento rafforzamento delle attività degli enti di gestione, a partire da quelle connesse all’adozione e all’aggiornamento dei Piani di Assetto delle aree protetta, nonché all’avvio di un programma straordinario di acquisizione al patrimonio degli enti di Gestione delle aree ricadenti nei Parchi e nelle Riserve Naturali Regionali. I consiglieri radicali nel depositare l'interrogazione hanno sottolineato come l'opposizione radicale in Consiglio sia sempre propositiva ed entri nel merito delle vicende legislative in atto, avendo a cuore l'interesse comune dei cittadini del Lazio, lungi da ogni ottica consociativa e spartitocratica, condizione ed attività che, un po' come il deserto che anima gli uffici del Consiglio Regionale questo 03 gennaio 2011, li vede in una condizione di pressoché totale solitudine. La stessa solitudine plasticamente raffigurata durante la discussione sulla istituzione delle quattro nuove commissioni consiliari speciali approvate ad uso e consumo dei neo presidenti e dei rispettivi partiti, gratifica natalizia all'idrovora della "casta" indifferente al dissesto gravante sulle spalle dei contribuenti laziali.

INTERROGAZIONE URGENTE A RISPOSTA SCRITTA

OGGETTO: “Piano Casa”/ Inserimento delle Zone di Promozione Economico-Sociale e delle Zone B dei Parchi e delle Riserve naturali tra gli ambiti di applicazione della proposta di legge concernente modifiche alla legge regionale 11 agosto 2009 n.21 (Misure straordinarie per il settore edilizio e interventi per l’edilizia residenziale sociale)

PREMESSO CHE

- nella proposta di legge, all’esame del Consiglio regionale, concernente modifiche alla legge regionale 11 agosto 2009 n.21 (Misure straordinarie per il settore edilizio e interventi per l’edilizia residenziale sociale) si ammette la possibilità di realizzare gli interventi di ampliamento e/o di sostituzione edilizia in deroga alle norme urbanistiche vigenti anche nelle aree naturali protette, limitatamente alle Zone di promozione economica e sociale individuate nei Piani di Assetto delle aree naturali protette vigenti ovvero, in assenza di quest’ultimi, alle zone B individuate dalle leggi istitutive delle aree ai fini dell’applicazione delle Misure di salvaguardia, di cui all’art. 8 della L.reg. 29/1997 e ss.mm.;

CONSIDERATO CHE

- le Zone di Promozione Economica e Sociale sono una delle quattro tipologie di classificazione attraverso le quali i Piani di Assetto suddividono il territorio compreso all’interno dell’area protetta e, di norma, identificano le aree più modificate e antropizzate dei Parchi e delle Riserve all’interno delle quali si dovrebbero concentrare le iniziative promozionali previste dal programma pluriennale socio-economico;

- la legge 29 del 1997 e ss.mm., agli articoli 7 e 8, ha dettato delle norme di salvaguardia per conservazione delle aree inserite nel Piano Regionale delle aree naturali protette, dalla pubblicazione di quest’ultimo fino all’approvazione della legge con la quale sono istituiti i Parchi e le Riserve Naturali regionali;

- in base agli articoli soprarichiamati, le aree protette sono suddivise provvisoriamente in due macrozone: una di rilevante interesse naturalistico, paesaggistico e culturale con inesistente o limitato grado di antropizzazione (la A) e una di valore naturalistico, paesaggistico e culturale ma contraddistinta dal maggior grado di antropizzazione (la B);

- all’interno delle Zone A, sono vietate le attività elencate al comma 3 dell’art.8 e in particolare, tra le altre cose, qualsiasi attività edilizia nelle zone territoriali omogenee C), D) e F), ammettendo, però la possibilità di realizzare all’interno delle zone E (zone agricole)

a) gli interventi già autorizzati e regolarmente iniziati alla data di entrata in vigore della legge;

b) gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, di restauro conservativo e di risanamento igienico-edilizio;

c) gli ampliamenti e gli adeguamenti a fini agrituristici;

e) gli interventi di adeguamento tecnologico e funzionale;

- all’interno delle zone B, valgono le prescrizioni dettate per le Zone A sia per quel che concerne gli interventi vietati sia quelli ammessi, che si applicano, però, in quanto compatibili con l'attuazione delle previsioni degli strumenti urbanistici generali e attuativi vigenti;

- all’interno delle Zone B, sono comunque ammessi nelle zone C), D) E) ed F) gli interventi già approvati in via definitiva, ma non ancora iniziati alla data di entrata in vigore della legge;

- le norme di salvaguardia di cui agli artt. 7 e 8 della L. 29 del 1997 e ss.mm. sono richiamate, altresì, dalle leggi istitutive dei Parchi e delle Riserve aree protette per disciplinare le attività di trasformazione e l’uso delle aree protette nel periodo che va dall’istituzione del Parco e/o della Riserva Naturale Regionale, fino all’adozione del Piano di Assetto e del Regolamento dell’area;

i sottoscritti consiglieri regionali

INTERROGANO

il Presidente della Giunta regionale del Lazio,

l’Assessore alle Politiche del Territorio e dell'Urbanistica, Luciano Ciocchetti,

e l’Assessore all'Ambiente e Sviluppo sostenibile, Marco Mattei,



per sapere se la Giunta



- è a conoscenza di quali sono i Parchi e le Riserve Naturali Regionali che, in mancanza di un Piano di Assetto adottato, sono ancora provvisoriamente suddivisi nelle suddette zone A e B e dunque sono disciplinate e tutelate in base alle misure di salvaguardia, di cui all’art. 8 della legge 29/1997 e ss.mm.;



- se conosce, ovvero nelle more dell’approvazione del provvedimento richiamato in premessa intende acquisire dagli enti di gestione delle aree protette, informazioni circa l’estensione territoriale delle Zone di promozione economica e sociale identificate dai Piani di Assetto vigenti, la quantità di suoli già antropizzati ovvero urbanizzati e il numero e le caratteristiche tipologiche e dimensionali degli immobili ubicati all’interno di quest’ultime;



- se conosce, ovvero nelle more dell’approvazione del provvedimento richiamato in premessa intende acquisire dagli enti di gestione delle aree protette, informazioni circa l’estensione territoriale delle Zone B delle aree protette prive del Piano di Assetto, la quantità di suoli già antropizzati ovvero urbanizzati e il numero e le caratteristiche tipologiche e dimensionali degli immobili ubicati all’interno di quest’ultime;



- se conosce, ovvero nelle more dell’approvazione del provvedimento richiamato in premessa intende acquisire dagli enti di gestione delle aree protette, informazioni circa gli interventi edilizi all’interno delle Zone B, che risultavano approvati definitivamente ma non erano ancora stati avviati al momento dell’entrata in vigore della legge 29/1997 ovvero dell’istituzione con legge delle singole aree protette, e che dunque sono stati realizzati e terminati successivamente all’istituzione dei Parchi e delle Riserve Naturali regionali;



se - ove non intenda escludere dal regime derogatorio definito dal provvedimento richiamato in premesse tutte le aree ricadenti all’interno del perimetro di Parchi e Riserve Naturali - non ritenga opportuno introdurre i seguenti correttivi:



a) assoggettare gli interventi edilizi di ampliamento e/o di sostituzione edilizia sugli immobili ubicati all’interno delle Zone di Promozione Economica e Sociale a prestazioni patrimoniali obbligatorie aggiuntive rispetto a quelle imposte dalle norme vigenti, come il versamento di un contributo straordinario, commisurato all’entità dell’intervento edilizio, da finalizzare al finanziamento e al rafforzamento degli interventi pubblici previsti nel Programma pluriennale socio-economico dell’area protetta, nonché all’avvio di un programma straordinario di acquisizione al patrimonio degli enti di Gestione delle aree ricadenti nei Parchi e nelle Riserve Naturali Regionali;

b) assoggettare gli interventi edilizi di ampliamento e/o di sostituzione edilizia sugli immobili ubicati all’interno delle Zone B a prestazioni patrimoniali obbligatorie aggiuntive rispetto a quelle imposte dalle norme vigenti, come il versamento di un contributo straordinario, commisurato all’entità dell’intervento edilizio, da finalizzare al finanziamento e al rafforzamento delle attività degli enti di gestione, a partire da quelle connesse all’adozione ovvero all’aggiornamento dei Piani di Assetto e dei Regolamenti dell’area protetta, nonché all’avvio di un programma straordinario di acquisizione al patrimonio degli enti di Gestione delle aree ricadenti nei Parchi e nelle Riserve Naturali Regionali.

I consiglieri:

Giuseppe Rossodivita

Rocco Berardo