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mercoledì 26 gennaio 2011

Omniroma-REGIONE, ROSSODIVITA (L.BONINO): LASCIO COMMISSIONE AFFARI STATUTARI

Il consigliere regionale radicale Giuseppe
Rossodivita, informa una nota "si dimette dalla commissione affati
costituzionali e statutari, causa inattività. La commissione si è riunita
due volte in oltre sei mesi con zero provvedimenti". "Con la presente -
scrive il consigliere nella lettera indirizzata ai vertici della commissione
- sono a rassegnare le dimissioni dalla I Commissione Consiliare Affari
Costituzionali e Statutari. Le ragioni di questa decisione risiedono nella
necessità che sento, quale Consigliere Regionale del Lazio, eletto tra i
Radicali della Lista Bonino Pannella, di non rendermi complice o partecipe
della completa inattività e dunque della totale inutilità, in questa
legislatura e sino ad oggi, della I Commissione. Dal giorno della elezione a
Presidente del Consigliere Pietro Sbardella sono trascorsi ben 190 giorni,
oltre sei mesi di prezioso e ben remunerato tempo, che hanno prodotto il
triste primato di due pseudo riunioni, l'ultima del 28 ottobre 2010, e zero
provvedimenti. Finanche dal sito del Consiglio emerge la totale inattività
della Commissione; agli altisonanti intenti, al serrato "programma di
lavoro" emerso nel corso della prima riunione del 3 agosto 2010 ed
ampiamente 'reclamizzato', è seguito semplicemente il non più
tollerabile "nulla"".
"... Nei 'corridoi' del Consiglio - prosegue la missiva - circola voce
che questa inattività non sia casuale, non sia il frutto di negligenza o
disinteresse, ma sia il frutto di una strategia volta a conquistare all'Udc
altre Presidenze, magari di una delle quattro Commissioni Speciali o di
quella dei Lavori Pubblici, attualmente presieduta dal Consigliere Del Balzo.
Personalmente non so se queste voci corrispondono al vero e francamente
stento a credere che si possano rivendicare delle Presidenze di Commissione
dando dimostrazione di inattività per quelle che già si Presiedono, sarebbe
un pessimo biglietto da visita in qualsiasi altro contesto, sarebbero
'giochi di Palazzo' incomprensibili e distanti mille miglia dagli
interessi degli elettori che ci hanno dato fiducia. Fatto è che quale che
sia il motivo di tale prolungata inattività, la stessa risulta per me
intollerabile ed è per questo che rassegno le mie dimissioni dal "nulla"
di questa legislatura, cioè dalla I Commissione Affari Costituzionali e
Statutari, e nel contempo preannuncio che perdurante l'inoperatività della
commissione depositerò una proposta di modifica statutaria volta
provocatoriamente a sospendere, per la legislatura in corso, la necessità
della Commissione "Affari costituzionali e statutari".