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martedì 23 novembre 2010

Regione Lazio: un’altra storia

di Pier Paolo Segneri

In un suo brano rock, Gianna Nannini canta: “Autostradaprendi la mia mente, stancami; autostrada fammi uscire ancora fammi uscire, autostrada praterie senza pensiero, autostrada ora vinci la tua fuga, scendi dove va la luna, giochi tutto senza alibi”. E la mente va alla situazione politica e amministrativa della Regione Lazio, alla Peste italiana, alla partitocrazia dominante. La questione dell’autostrada Roma-Latina, infatti, è esplosa questa settimana nel dibattito regionale. Tutto nasce dalla joint venture mista chiamatal'Arcea Lazio Spa, partecipata dalla Regione al 51%, che doveva progettare e realizzare la nuova autostrada. Soci di minoranza erano Autostrade Spa, Mps e il Consorzio 2050. Dopo una procedura d’infrazione avviata dall’Ue, la Regione, nel 2006, ha dovuto cambiare in corsa, affidando la fase esecutiva alla nuova società Autostrade per il Lazio. In seguito a questa vicenda, il Consorzio 2050 ha avviato un arbitrato chiedendo alla Regione un risarcimento da 675 milioni di euro; la società “Autostrade” si è accodata per la cifra più modesta di 185 milioni di euro. La Corte dei Conti, conclude il Codacons, dovrà ora accertare non solo se i 468 milioni di euro sbloccati dal Cipe saranno effettivamente impiegati per la realizzazione dell’opera e, quindi, non per far fronte ai risarcimenti pendenti in Regione, compresa la presenza di eventuali illeciti che possano rappresentare uno spreco di denaro pubblico a danno della collettività.“Assolutamente no!”. Così ha risposto categoricamente il presidentedella Regione Lazio, Renata Polverini, a margine di una conferenza. Quindi, ha negato che i 468 milioni di euro stanziati dal Cipe per il corridoio intermodale Roma-Latina, vadano come risarcimento nelle tasche dei privati di Arcea, la societa' a cui era stato commissionato lo studio del progetto ai tempi della Giunta Storace, che hanno fatto ricorso all’arbitrato, come ipotizzato oggi in un articolo del Corriere della Sera. “Sapevamo che c'era una situazione complessa che stiamo gestendo - ha aggiunto Polverini - Da quando sono arrivata qui mi sono impegnata su una serie di infrastrutture e in particolare sulla Pontina, una delle strade più insicure d’Italia. Per questo avevo già messo in campo tutte le persone che tecnicamente stanno cercando di uscire nel migliore dei modi dalla vicenda”. La notizia è rimbalzata nelle cronache nazionali grazie a un articolo apparso sul Corriere della Sera di lunedì 22 novembre 2010 e firmato da Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella, dal titolo: “L’autostrada dei pasticci (da 900 milioni)”. Come hanno scritto anche i due giornalisti del Corriere, il capogruppo della Lista Bonino-Pannella alla Regione Lazio, Giuseppe Rossodivita “Ian Solo”, in tutta questa storia, rappresenta l’eccezione che, insieme al consigliere Rocco Berardo “Skywalker”,si batte per lo Stato di Diritto e per la legalità. A tal proposito, dopo l’esposto presentato alla Corte dei Conti e al Ministero dell’Economia e Finanza, da parte di alcune sigle sindacali, in merito all’affidamento degli incarichi e delle consulenze alla Regione Lazio, il Gruppo Radicale alla Pisana ha presentato un’interrogazione per sapere: se agli incarichi e alle consulenze esterne è stata data la necessaria pubblicità sul sito internet come previsto dalla legge, compreso l’oggetto dell’incarico o della consulenza e il testo delle delibere con cui sono stati affidati; se sia stata effettuata una reale ricognizione delle professionalità idonee allo svolgimento degli incarichi interne all’organizzazione regionale nella sua completezza, compresi gli enti dipendenti; se per le consulenze legali la scelta sia stata attivata a seguito di selezione pubblica e con il criterio della rotazione. Per quanto riguarda i problemi inerenti la Sanità regionale, invece, va segnalato che, il 18 novembre 2010, Rocco Berardo ha presentato, nella sede di Rappresentanza del Consiglio regionale di via Poli, la proposta di legge regionale sull’utilizzo della Cannabis Terapeutica. Un progetto di legge presentato in contemporanea presso il Consiglio Regionale della Lombardia, dando così il via ad una campagna nazionale che si svilupperà nelle prossime settimane.Una comunione di intenti quella del consigliere regionale Rocco Berardo Lista Bonino-Pannella e del Capogruppo regionale di Sinistra Ecologia Libertà, Luigi Nieri, decisi a portare in aula consiliare un tema, quello dell’utilizzo della cannabis come farmaco terapeutico che, seppur pacifico in campo medico, incontra ancora incredibili ostacoli burocratici e “culturali”.

La Regione Lazio, intanto, in questa piovosa settimana di novembre, ha “oscurato” alcuni dei principali siti di informazione gay italiani. Portali che vengono classificati come “pornografici”. Lo stop arriva a pochi giorni dal blocco che aveva interessato anche Facebook e Twitter, ripristinati, dopo le iniziative politiche dei Radicali e dei Verdi, ai consiglieri regionali e ai loro collaboratori più stretti. Ma adesso, a finire nella “black-list” del server dell’amministrazione regionale sono i siti che contengono la parola “gay”. Da gay.it a gay.tv finoa gaynews. it. Pagine che hanno come scopo primario quello di informare il mondo Glbt, oppure di offrire spazi di confronto con forum e chat, e non certo quello di veicolare materiale pornografico. Ad accorgersene è stato Sergio Rovasio, il nostro Drago della Fortuna, segretario dell'Associazione radicale Certi Diritti e capo segreteria Lista Bonino Pannella - Federalisti Europei alla Regione Lazio. Cliccando su una delle pagine vietate, dal suo ufficio, ha ottenuto il seguente messaggio, accompagnato dal logo ufficiale della Regione: “Accesso non consentito. Motivazione: le attuali policy aziendali non consentono l’accesso al sito richiesto. La pagina che si sta tentando di visualizzare è categorizzata come Pornography". Per eventuali lamentele, si viene invitati a contattare l'helpdesk di supporto. “Dopo aver chiuso (e riaperto) l’accesso a decine di siti di informazione e social-network, ora è la volta di quelli che danno informazioni sulla comunità Glbt italiana - denuncia Rovasio - Portali che pubblicano spesso anche iniziative dei consiglieri regionali radicali del Lazio, ad esempio sulle unioni civili e per la lotta alle discriminazioni”. I Radicali hanno chiesto, perciò, chiarimenti immediati: “Occorrerebbe capire per quale motivo è stata attivata questa procedura che ha alcuni aspetti gravi: da una parte si considera la stessa parola gay come una parola pornografica e dall'altra si decide in modo autoritario, alla ‘Goebbels de noantri’ di limitare l’accesso perché magari il contenuto non piace a chi sta nei piani alti”. “Non pensiamo che si tratti di una svista - commenta ancora Rovasio - ma pensiamo di trovarci di fronte ad una vera e propria operazione censoria”. In tutta questa storia, Marco Pannella è Gandalf. Ma chi è Gandalf ? “Gandalf il Bianco” è un personaggio dell’universo immaginario fantasy creato dallo scrittore J.R.R. Tolkien per i romanzi Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli. È uno dei personaggi principali, è l’archetipo del vecchio saggio affiancato da un gruppo di giovani e da un drappello di donne e uomini di coraggio. Gandalf ha in sé sia la virtù della forza che la saggezza. E’ un mago (wizard) che assiste dapprima Bilbo e successivamente Frodo nelle loro avventure, ha un ruolo chiave nella lotta per sconfiggere Saruman e distruggere l’Anello del Potere. Nell’opera è mentore e consigliere di vari personaggi, ma soprattutto del giovane Frodo e di Aragorn, erede al trono di Gondor. Gandalf è uno degli Istari, un membro del Bianco Consiglio e la guida della Compagnia dell’Anello. A dare la prima ispirazione a Tolkien per questo personaggio fu una cartolina che riproduceva un dipinto di J. Madlener intitolato “Der berggeist” (“Lo spirito della montagna”). Nel romanzo Il Signore degli Anelli, Gandalf, fuggito da Isengard mediante l’aiuto del Signore delle Aquile, raggiunge Frodo a Gran Burrone e diventa membro e responsabile della Compagnia dell’Anello, cioè di nove viandanti inviati verso la distruzione dell’Anello del Potere nel fuoco delMonte Fatuo. Ma questa è un’altra storia.