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giovedì 30 settembre 2010

Tutti i capigruppo del consiglio regionale del Lazio mobilitati per la vicenda umana di Navtej Sing.

Su iniziativa del Capogruppo della Lista Bonino Pannella, Federalisti Europei, Giuseppe Rossodivita, tutti i Capigruppo del Consiglio Regionale del Lazio hanno oggi firmato il testo di una Lettera Aperta alla Presidente della Regione Lazio Renata Polverini e del Consiglio Regionale, Mario Abbruzzese, affinché intervengano per aiutare Navtej Singh Sidhu, l’uomo indiano che nel febbraio 2009 fu malmenato e bruciato con la benzina da un gruppo di teppisti e che ha rischiato di rimanere abbandonato a se stesso.
Il Presidente del Consiglio Regionale del Lazio, On. Mario Abbruzzese si è subito adoperato affinché venga garantita all’uomo tutta l’assistenza sanitaria di cui ha bisogno e ha avuto rassicurazioni in tal senso dalla clinica dove in questo momento il cittadino è ricoverato.E’ scongiurato quindi il rischio che Navtej Singh Sidhu venga abbandonato a se stesso.
Qui di seguito il testo integrale della Lettera Aperta, sottoscritta dai capigruppo alla Pisana, che ricostruisce la vicenda umana di Navtej Singh Sidhu.
Navtej Singh Sidhu viene dal Punjab, ha 35 anni. Il 1 febbraio del 2009 è stato picchiato e bruciato con la benzina da 3 giovani all’interno della stazione di Nettuno vicino Roma. Riuscì a spegnere le fiamme rotolandosi a terra, ma persa conoscenza, solo dopo diverse ore venne notato da un passante. Era solo al mondo, era solo in Italia ed era solo alla stazione quella notte. Molti pensavano che sarebbe morto invece all'Ospedale Sant’Eugenio di Roma fecero un miracolo e lo salvarono.
Ha riportato ustioni di terzo grado sulle gambe fino al bacino e ustioni sul collo. Ma il suo vero calvario è iniziato dopo. I medici gli dissero che la riabilitazione sarebbe stata lunga e che ero vivo per miracolo. Nei giorni seguenti molte persone importanti, politici locali e nazionali, andarono a trovarlo. Tutti manifestarono solidarietà e alcuni dichiararono pubblicamente che l'avrebbero aiutato a trovare un posto dove stare e un lavoro. Navtej intanto ha continuato il suo percorso riabilitativo con fiducia e speranza verso queste persone.
Contemporaneamente un indiano con cittadinanza italiana - Balraj Singh si è accostato a lui dicendogli che lo avrebbe aiutato in tutto e così fece all’inizio. Pensava agli aspetti burocratici e gli fece aprire un conto corrente postale. Navtej si fidava ciecamente di lui: era a letto con le gambe tutte bruciate, senza muscoli. Purtroppo dopo pochi mesi, quando riprese meglio conoscenza, si accorse che Balraj gli aveva fatto firmare un documento con il quale delegava lui anche a prelevare denaro da suo conto.
Ricevette 10.000 euro da Comune di Roma, ma lui, l’indiano con cittadinanza italiana - Balraj Singh, prelevò tutto lasciandolo con 300 euro. È stato letteralmente truffato.
Oggi, a quasi due anni dalla notte di fuoco di Nettuno Navtej riesce a mala pena a camminare; le sue gambe sono quasi totalmente prive di muscoli e non può indossare scarpe: i talloni riportano ancora due ferite di terzo grado (con un'infezione in corso) e avrò bisogno ancora per molto tempo di fisioterapia e cure rilevanti e di un ulteriore intervento chirurgico.
Ma la clinica dove si trova ora, Villa dei Pini di Anzio, vicino Roma, il 29 settembre intende dimetterlo. Lui non può camminare e non ha una casa e non ha il denaro per pagarsi le spese mediche che diventeranno a suo carico
Ora vuole denunciare i fatti che gli sono accaduti e chiedere un fattivo sostegno dalle istituzioni che mentre era in fin di vita dichiararono di volerlo aiutare.
Non riavrà mai più la forza che aveva prima, non farà più il muratore, non farà l’agricoltore, ma vuole vivere con dignità: rivuole la dignità che gli è stata bruciata 2 anni fa da 3 delinquenti e quella che gli è stata calpestata.
Vi chiediamo di intervenire affinché a questa persona non sia negato l’aiuto e il sostegno necessari per tentare di rimettersi in vita in modo autonomo e gli vengano garantite tutte le cure necessarie.