INVADIAMO LA REGIONE DI ONESTÀ, CAPACITÀ,TRASPARENZA, LEGALITÀ.



mercoledì 30 maggio 2012

Rossodivita: finalmente ottenuto il protocollo d’intesa tra regione, Ares 118 e la CRI. Il cd. piano mare, del valore di 2,5 milioni di euro è latitante. La regione dovrà spendere altri denari dei contribuenti per garantire il servizio estivo sul litorale

Dichiarazione del Consigliere regionale Giuseppe Rossodivita, Capogruppo Lista Bonino Pannella Federalisti Europei

“Nel protocollo d’intesa stipulato tra la Regione, l’Ares 118 e la CRI, che oggi finalmente ci è stato trasmesso dal Capo Gabinetto della Presidenza della Regione, non leggo alcunché in ordine al cd. piano mare che dovrà partire tra poco per garantire l’assistenza sanitaria d’urgenza sul litorale laziale a partire dalla prossima stagione.La CRI non lo garantirà dunque in base a quanto stabilito nel Protocollo d’Intesa. Vogliamo scommettere che c’è un bando separato per il costo di altri 2,5milioni di euro?“

Roma-Latina, inoltrata istanza per accesso ai lodi arbitrali emessi per l'affaire

Dichiarazione del Consigliere regionale Giuseppe Rossodivita, Capogruppo Lista Bonino Pannella Federalisti Europei


Vista la tardiva quando non addirittura assente risposta della Giunta Polverini alle interrogazioni proposte dai consiglieri regionali, abbiamo provveduto direttamente ad inoltrare un’istanza di accesso agli atti ai sensi dell’art. 30, comma 3 e 4 dello Statuto della Regione Lazio, per avere copia dei lodi arbitrali che risultano essere stati emessi nell'ambito degli arbitrati richiesti dai soci privati di Arcea Lazio S.p.a. e che hanno visto contrapposta la Regione Lazio al Consorzio 2050 oltre che alla società  Autostrade per l’Italia.

Risulta, infatti, da notizie di stampa, che quanto al primo arbitrato il lodo  sarebbe stato pronunciato a marzo scorso con la condanna della Regione Lazio al pagamento di 43 milioni di Euro per violazione degli obblighi di buona fede e correttezza, mentre per il secondo lodo notizie non confermate vedrebbero la Regione soccombente con la condanna al pagamento di ulteriori 25 milioni di euro.

La vicenda relativa alla costruzione dell’autostrada Roma – Latina si protrae da anni, i soci privati di Arcea hanno già incassato circa 45 milioni di Euro di denaro pubblico per la sola progettazione dell'opera ed ora, probabilmente,  si preparano all'incasso di altri 68 milioni di Euro in forza dei due lodi arbitrali.
Complessivamente sono 113 i milioni di Euro dei contribuenti che i soci privati dovrebbero incassare (di cui i 45 della progettazione sono stati già incassati) senza che sia stato realizzato neppure un millimetro della Roma-Latina.

Per i privati un ottimo affare non c'è che dire, considerando che normalmente per realizzare 113 milioni di Euro di utili occorre investirne e rischiarne almeno 1500 di milioni di Euro.

Per i cittadini un pessimo affare per il quale devono ringraziare le Giunte Storace, Marrazzo e Polverini.
Per comprendere meglio tutto questo, per individuare precise responsabilità di questo incredibile sperpero di denaro prelevato con le tasse dalle tasche dei cittadini, noi Radicali, da soli, nell'assordante silenzio di tutta la partitocrazia di destra, di centro e di sinistra, abbiamo depositato, in Consiglio Regionale  e alla Camera dei Deputati due proposte di legge per istituire una commissione di inchiesta che faccia luce su tutta la vicenda.

Piano eliminazione barriere architettoniche obbligo di tutti gli enti locali. Richiesta alla Giunta numero dei commissariamenti per omessa adozione

Dichiarazione dei Consiglieri regionali Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo,  Lista Bonino Pannella Federalisti Europei

 Abbiamo depositato una interrogazione urgente sullo stato dell’azione di controllo e dell’ esercizio dei poteri sostitutivi della Regione Lazio per assicurare l’adozione dei piani di eliminazione delle barriere architettoniche, i cosiddetti PEBA, previsti dalla legge.

 L’interrogazione nasce a seguito dell’iniziativa dell’ Associazione “Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica” che, occupandosi anche della tutela delle persone con disabilità dell’affermazione dei loro diritti, ha promosso nel 2009 e vinto quest’anno, un ricorso contro il Comune di Roma per la mancanza di regolamentari scivoli per accedere con la sedia a rotelle sui marciapiedi dove sono poste le fermate degli autobus per il trasporto pubblico, limitando, in questo modo, la possibilità ai disabili di poter fruire dei bus pubblici in totale autonomia; nel corso del processo, sebbene richiesto, il Comune di Roma non ha mai depositato il suo PEBA. 

Lo Stato italiano in questi decenni ha emanato una serie di norme per tutelare i diritti dei disabili e in particolare per l’abbattimento delle barriere architettoniche; in particolare - ricordano i consiglieri - è dal lontano 1987 che la legge nazionale impone agli Enti locali  l'adozione dei sistematici Piani di eliminazione delle barriere architettoniche. 

La legge n. 41 del 1986  prevede che per gli interventi di competenza dei Comuni e delle Province, trascorso inutilmente il termine previsto, sia obbligo delle Regioni nomiare  un Commissario ad acta, per ciascuna amministrazione, per realizzare l’adozione del Piano. Interroghiamo la Giunta per sapere se la Regione abbia mai adottato ed aggiornato il proprio  PEBA per quanto riguarda gli edifici  del proprio patrimonio e quante volte e verso quali amministrazioni provinciali e comunali, abbia esercitato il proprio obbligo sostitutivo nominando i Commissari ad acta come imposto dalla legge

Rossodivita, Abbruzzese conferma l’illegittimità del divieto di accesso al protocollo d'intesa Regione- CRI opposto dalla Giunta

Dichiarazione del Consigliere regionale Giuseppe Rossodivita, Capogruppo  Lista Bonino Pannella Federalisti Europei

Venerdì scorso il Presidente Mario Abbruzzese ha inviato una lettera al Capo di Gabinetto della Regione Lazio, dr. Giovanni Zoroddu, a sostegno della mia richiesta circa l'accessibilità, in qualità di Consigliere regionale,  alla bozza di protocollo d'intesa tra Regione e Croce Rossa Italiana.

Il Presidente, facendo una ricognizione delle norme e della giurisprudenza in tema di prerogative dei Consiglieri regionali, afferma che " nessun limite appare opponibile, nel caso specifico, all'istanza del Consigliere Rossodivita" precisando poi che vi è"la necessità di consentire la piena e sollecita esplicazione del diritto di accesso ed estrazione copia del documento richiesto dal menzionato Consigliere regionale." Nell' apprezzare la tempestività del Presidente nell'esprimersi sulla vicenda in oggetto mi auguro che la Giunta, nella persona del Capo di Gabinetto, non voglia perseguire nella strada di un illegittimo, quanto defatigante, ostruzionismo alla attività dei Consiglieri radicali; ne va del rispetto della legalità e, prima ancora,  della leale collaborazione tra le istituzioni regionali, che, ogni giorno di più, questa Giunta mostra di tenere in minima considerazione con nefasti effetti sulla qualità della vita dei cittadini amministrati.

lunedì 28 maggio 2012

Rifiuti, Clini gestisca direttamente rifiuti Roma e Lazio.

Dichiarazione dei Consiglieri regionali Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo, Lista Bonino Pannella Federalisti Europei

Non possiamo che condividere l’odierno comunicato del Consiglio dei Ministri rispetto alle considerazioni fatte dal Ministro dell'Ambiente Corrado Clini il quale evidenzia la responsabilità cronica delle amministrazioni competenti. Per un lunghissimo periodo, infatti, hanno chiesto deroghe a leggi che imponevano precise percentuali di raccolta differenziata, per moltissimo tempo hanno preteso deroghe alla legge che impediva il conferimento di tal quale negli invasi, per svariati anni hanno prorogato la chiusura della discarica di Malagrotta.

Lo ripetiamo da tempo, la situazione dei rifiuti a Roma si risolve attraverso il rispetto delle leggi e delle direttive europee.

Le dimissioni di Pecoraro potrebbero a questo punto aiutare il Ministro Clini a perseguire un governo diverso della gestione dei rifiuti realizzando una vera raccolta differenziata spinta, verso, tendenzialmente, l'obiettivo di rifiuti zero.

Carceri, suicidio detenuto di 28 anni nel carcere di Latina.

Dichiarazione dei Consiglieri regionali Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo, Lista Bonino Pannella Federalisti Europei

Questa mattina i Consiglieri Regionali Radicali, il Capogruppo Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo, Lista Bonino Pannella, Federalisti Europei, hanno depositato una interrogazione urgente alla Presidente della Regione Lazio, Renata Polverini e all'Assessore ai  Rapporti con gli Enti Locali e Politiche per la sicurezza  Giuseppe Emanuele Cangemi riguardo il suicidio avvenuto ieri nel carcere di Latina di un detenuto italiano di 28 anni. La stessa interrogazione è stata depositata alla Camera dei deputati da Rita Bernardini, deputata Radicale-Pd.

Il giovane originario di Gaeta subito dopo il suo ingresso nel penitenziario aveva accusato dei dolori ad un fianco, era stato visitato e gli era stato somministrato un antidolorifico. Ad accorgersi del decesso, sarebbe stato il compagno di cella che rientrando dall'ora d'aria lo ha trovato esanime. Si tratta del settimo decesso dall'inizio dell'anno nelle carceri della Regione Lazio: prima di questo, cinque altri decessi erano stati registrati a Roma ed uno a Viterbo. Il carcere di Latina, con evidenti problemi strutturali, aggravati dalle carenze di organico della polizia penitenziaria, così come segnalato dal Garante dei detenuti della Regione Lazio, ha un sovraffollamento record: i detenuti sono 193 a fronte di una capienza regolamentare di 86 posti. Da mesi il saldo fra chi entra e chi esce dal carcere è negativo e, ormai da giorni, una ventina di detenuti devono dormire per terra per mancanza di spazi. In queste condizioni diventa problematico non solo salvare vite, ma anche garantire condizioni minime di vivibilità.

I Consiglieri della Lista Bonino Pannella, Federalisti Europei chiedono di sapere quali siano le cause che hanno provocato il decesso dell’uomo, con chi divideva la cella e di quanti metri quadrati disponesse il detenuto rinvenuto cadavere nella sua cella; se il detenuto morto fosse alloggiato all’interno di una cella rispondente a requisiti di sanità e igiene; se al momento del decesso all’interno del carcere fosse presente il medico di turno; quali provvedimenti urgenti intenda adottare al fine di contrastare il grave e preoccupante sovraffollamento che si registra nel carcere di Latina e quali segnalazioni sono state fatte finora al Governo rispetto a tali fatti.

venerdì 25 maggio 2012

Regione, Rossodivita: la Giunta nega ad un consigliere regionale l’accesso agli atti regolamentato dall’art. 30 dello statuto della Regione Lazio

Dichiarazione del Consigliere regionale Giuseppe Rossodivita, Capogruppo Lista Bonino Pannella, Federalisti Europei
Si rende nota, per il superiore interesse pubblico alla conoscenza degli atti e dei comportamenti di chi governa, la corrispondenza intercorsa tra il Capogruppo Rossodivita e la Presidenza della Regione Lazio in merito ad un’istanza di accesso agli atti da parte di un Consigliere – disciplinati dall’articolo 30 dello Statuto della Regione Lazio – nei confronti della Giunta.
Segue il testo integrale dell’istanza di accesso agli atti inviata dal Capogruppo Rossodivita alla Presidente Polverini il 27. 04. 12
“In data 18 aprile 2012 abbiamo depositato un'interrogazione a risposta immediata a Lei rivolta circa il protocollo d'intesa tra la Regione Lazio, l'Ares 118 e la Croce Rossa Italiana in cui chiedevamo conferma o meno se questo fosse stato siglato. Alla suddetta interrogazione non è pervenuta ancora risposta ed è ragionevolmente inutile attenderla a breve atteso che, dall' inizio della legislatura, Lei non ha fornito alcuna risposta agli atti di sindacato ispettivo. Nel frattempo, da notizie di stampa, risulta che tale accordo sia stato raggiunto con la Croce Rossa Italiana. Ai sensi dell' art. 30, comma 3 e 4 dello Statuto della Regione Lazio, nonché ai sensi dell' arto 328, comma 2, c.p., sono a inoltrare la presente istanza per avere trasmessa copia della convenzione o del protocollo d'intesa sottoscritti con avvertimento che, in difetto di positivo riscontro entro 30 giorni, mi vedrò costretto ad adire l'autorità giudiziaria depositando un esposto alla Procura della Repubblica per il delitto p. e p. dal citato arto 328 c.p.”
Segue la lettera di risposta del Capo di Gabinetto della Presidenza della Regione Lazio, Pietro Giovanni Zoroddu datata il 18.05.12 e pervenuta il 24.05.12

“Egregio Consigliere Avv. Rossodivita,
faccio riferimento alla sua richiesta di accesso al protocollo d’intesa Regione-Croce Rossa Italiana-Ares 118, pretestuosamente motivata imputando alla Presidente di questa Regione di non avere ancora risposto ad una recentissima interrogazione, presentata il 18 aprile scorso. Al riguardo, la informo che il relativo procedimento approvativo non si è ancora perfezionato. Per tale motivo non è possibile – pur nel massimo rispetto delle prerogative dei Consiglieri regionali – aderire, in questa fase, alla sua istanza di accesso. Ritengo infatti che per il documento richiesto – che ha natura di atto programmatorio – trovi applicazione l’art. 455, comma 4, del r.r. 6 settembre 2002, n. 1, a norma del quale “non è ammesso l’accesso agli atti preparati nel corso della formazione degli atti regolamentari, amministrativi generali, di pianificazione e di programmazione”. Ciò – evidentemente – in coerenza con quanto previsto dall’art. 24, comma 1, lett. c), della legge 7 agosto 1990, n. 241, il quale esclude il diritto di accesso “nei confronti delle attività della pubblica amministrazione diretta all’emanazione di atti normativi, amministrativi generali, di pianificazione e di programmazione”. Va altresì tenuto conto che il protocollo concernente i servizi di soccorso sanitario in emergenza, coinvolge soggetti diversi dalla Regione Lazio.

Considerato poi che tale documento concerne anche aspetti di carattere finanziario – il che, peraltro, escluderebbe del tutto l’accesso, ai sensi dell’art. 8, comma 5, lett. d), del D.P.R. 27 giugno 1992, n. 352 – risulta necessario tutelare il diritto alla riservatezza dei soggetti interessati. Per tali ragioni, si rende dunque opportuno il differimento dell’accoglimento della sua istanza ad un momento successivo al perfezionamento del procedimento, al fine di non compromettere il buon andamento dell’azione amministrativa, ai sensi dell’art. 456, comma 1, lett. c), del citato r.r. n. 1 del 2002. Sarà mia cura prontamente la richiesta documentazione non appena l’iter si sarà concluso.”

Segue la lettera di replica del Capogruppo Rossodivita del 24.05.12

“Egregio Capo di Gabinetto della Presidente della Regione Lazio,

faccio riferimento alla Sua nota N. 158-bis/SG – che accludo in copia per la migliore conoscenza del Presidente On. Mario Abbruzzese -con la quale riscontra negativamente, con argomenti totalmente infondati, la mia istanza di accesso agli atti avanzata a’sensi dell’art. 30 dello Statuto della Regione Lazio. Anzitutto mi preme precisare che la mia istanza – che Lei definisce “pretestuosamente motivata imputando alla Presidente di questa Regione di non aver ancora risposto ad una recentissima interrogazione presentata il 18 aprile scorso” – è stata motivata, come pure mi sembrava chiaramente risultasse dalle parole utilizzate, dall’allora ragionevole certezza -oggi assoluta- circa la mancata risposta, posto che la Presidente di questa Regione non ha MAI risposto a nessuna delle numerose interrogazioni che, in materia di sanità, Le sono state rivolte. Ma in realtà, Egregio Capo dell’Ufficio di Gabinetto della Presidente della Regione Lazio, le motivazioni del Consigliere devono essere, per il destinatario dell’atto ispettivo, assolutamente neutre. Con ciò vengo dunque a dirle che a mio avviso le argomentazioni da Lei utilizzate per negarmi la conoscenza dell’atto richiesto sono del tutto infondate e queste sì, mi consenta, chiaramente pretestuose. Invero il Regolamento Regionale del 06.09.2002, da Lei citato, all’art. 455, comma 4, dice altro da quel che Lei gli ha fatto dire poiché si riferisce all’inammissibilità di richieste di ostensione relative “ad intere categorie di documenti”. Debbo dunque ritenere, attesa la Sua citazione letterale della norma invocata, che volesse riferirsi al comma 3 del citato articolo. Ma anche questa disposizione – così come l’art. 24, comma 1, lett. C) della legge 241/90 - come è ben evidente a qualsiasi interprete, non si attaglia affatto alla fattispecie in argomento, poiché l’atto da me richiesto (la convenzione e/o il protocollo d’intesa sottoscritto tra CRI e Regione) non rientra nelle categorie elencate dalla norma non essendo né un atto regolamentare, né un atto amministrativo generale, né un atto di pianificazione o di programmazione. Ciò che però risulta francamente intollerabile è che Lei Voglia assimilare la legittimazione soggettiva del sottoscritto, che ha agito quale Consigliere Regionale in base ad una precisa e chiara norma statutaria che costituisce lex specialis e su cui si fonda una delle principali prerogative dei Consiglieri eletti – quella del sindacato ispettivo – a quella di un cittadino non Consigliere.

Sia la legge n.241/’90 sia il R.R. del 06.09.2002 – come fa chiaro l’articolo che precede quello da Lei citato, e cioè il 454 - forniscono una legittimazione “a chiunque vi abbia un interesse personale e concreto per la tutela di situazioni giuridicamente rilevanti”. E’ evidente che queste norme non si applicano all’azione ispettiva di un Consigliere – che certo non vanta interessi personali per la tutela di proprie situazioni giuridicamente rilevanti – per il quale l’art. 30 dello Statuto della Regione Lazio, proprio in ragione dell’interesse generale perseguito attraverso l’attività istituzionale, non pone i limiti e le condizioni dettati dalla disciplina comune per i cittadini non Consiglieri. Parimenti infondato – e, mi sia consentito, persino imbarazzante per i soggetti coinvolti – il riferimento alla necessità di tutelare la riservatezza di soggetti pubblici – quali sono la Regione e la CRI – poiché nel documento vi sono “aspetti di carattere finanziario” (questione peraltro già superata per l’accesso agli atti negoziali conclusi dalla Camera dei Deputati con i propri fornitori privati). Nel prendere atto che comunque un documento sottoscritto tra Regione e CRI c’è – questo debbo logicamente anche se implicitamente desumere dalla Sua risposta – con la presente ribadisco la precedente istanza, ivi da intendersi integralmente riportata e trascritta, con la diffida a fornirmi copia del documento senza ulteriori indugi finalizzati a frustrare del tutto l’azione di controllo di un Consigliere Regionale nei confronti della Giunta.

Nel chiedere un immediato ed urgente intervento del Presidente del Consiglio Regionale, quale garante dei diritti dei Consiglieri Regionali a’ sensi dell’art. 21, comma 1, dello Statuto della Regione Lazio, mi preme avvertirLa che in difetto di tempestivo riscontro provvederò ad interessare l’Autorità Giudiziaria Ordinaria con riferimento al delitto di cui all’art. 323 c.p. che sanziona la condotta del pubblico ufficiale che in violazione di legge o di regolamento cagiona intenzionalmente ad altri un danno ingiusto.”.

Dichiara il Capogruppo Rossodivita: “Altro che casa di vetro, altro che open data, altro che trasparenza; la Regione Lazio con la presidenza Polverini è diventata una casa buia e senza luce dove non è consentito vedere neppure ai consiglieri regionali eletti che ne fanno richiesta in base allo Statuto della Regione”.



Ares 118, Rossodivita: depositerò subito una querela nei confronti dell’ignoto operatore della CRI

Dichiarazione del Consigliere regionale Giuseppe Rossodivita, Capogruppo Lista Bonino Pannella Federalisti europei.




Apprendo da uno sgrammaticato comunicato, pubblicato sul blog fsiares118.blogspot.com a firma di un ignoto Operatore CRI che si guarda bene dal firmare con il suo nome e cognome, che ieri una delegazione di circa 60 operatori del servizio ambulanze avrebbe manifestato presso la sede del Consiglio Regionale, al fine di sostenere l’accordo tra Regione Lazio e Croce Rossa Italiana e di incontrare me, in ragione delle posizioni e dei conseguenti atti istituzionali da me posti in essere in relazione alla convenzione tra CRI e la Regione di cui a tutt’oggi non si conoscono i termini. L’ignoto operatore CRI scrive che “ovviamente” avrei evitato di incontrarli ed insinua, seppur ancora con grammatica perplessa: “Ci chiediamo se avrà la volontà di farlo a breve, o i suoi interventi a favore delle private devo essere interpretati in maniera ambigua”. Poiché la prima è una affermazione falsa, atteso che nella giornata di ieri mai nessun operatore CRI, individualmente o collettivamente, ha chiesto di incontrarmi e la seconda è una grave insinuazione, procederò immediatamente a depositare una querela contro l’ignoto operatore che nel frattempo invito a venir fuori dall’ombra.
Ricordo a tutti, anche all’ignoto operatore CRI, che gli atti istituzionali da me depositati ed i comunicati stampa diramati attestano l’esatto contrario di quanto falsamente dichiarato nel comunicato per cui l’autore sarà chiamato a rispondere in sede giudiziaria. La mia azione è volta esclusivamente a salvaguardare il servizio per i cittadini e la corretta gestione delle risorse derivanti dalle imposte che ciascuno paga ed è stata innanzi tutto esercitata chiedendo chiarimenti e spiegazioni alla Presidente Polverini, che è anche Assessore alla Salute ad interim, la quale proprio oggi, con riferimento all’accesso agli atti, mi ha fatto rispondere dal suo Capo Ufficio di Gabinetto, Pietro Giovanni Zoroddu, negandomi - con motivazioni pretestuose ed infondate – la conoscenza dell’atto richiesto. La Sanità è la prima fonte di sprechi nel Lazio ed in Italia, se qualcuno mi spiegherà che la CRI fornirà all’ARES 118, sia dal punto di vista quantitativo che dal punto di vista qualitativo, gli stessi servizi e con i medesimi costi a carico dei cittadini, ben venga la CRI. Ma se la CRI, come pare sia scritto nel fantomatico documento sottoscritto con la Regione, volesse fornire servizi quantitativamente inferiori, senza le medesime garanzie di qualità richieste ai privati, con costi a carico della collettività ben maggiori (circa 4/5 milioni di Euro in più per almeno 5 anni), farò di tutto per impedire questo sperpero di denaro pubblico. Se gli operatori della CRI avessero voluto incontrarmi ieri sarebbe bastato chiederlo, se gli operatori della CRI volessero ancora incontrarmi basterà loro chiederlo, li incontrerò come ho sempre incontrato chiunque me lo abbia chiesto. Con l’ignoto operatore invece ci si vedrà in Tribunale non appena gli inquirenti lo avranno identificato.



mercoledì 23 maggio 2012

Open Data, vittoria radicale sulla trasparenza nel Lazio

Dichiarazione dei Consiglieri regionali Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo, Lista Bonino Pannella Federalisti Europei
La legge sugli Open Data approvata oggi dal Consiglio regionale rappresenta una grande vittoria per tutti i cittadini del Lazio. Il nostro impegno per la trasparenza amministrativa ha raggiunto un importante obiettivo di riforma: l'approvazione di questa legge, infatti, non solo impone la digitalizzazione del lavoro svolto quotidianamente dalla Pubblica amministrazione, ma restituisce ai cittadini tutte le informazioni che la stessa produce.

Come Gruppo Radicale siamo stati i primi in Italia - grazie all’impulso dell'associazione Radicale "Agorà Digitale" e dell’Associazione Italiana per l'Open Government - a presentare e far approvare una legge sugli open data. Da oggi la Regione ha un dovere: rendere pubblici gratuitamente in formato aperto i dati che l'amministrazione produce. Mentre i cittadini hanno un diritto: pretendere che le informazioni siano disponibili online.

Saranno coinvolti in questa operazione gli enti dipendenti, le società partecipate, la sanità. I dirigenti saranno valutati per eventuali premi di produttività anche in base all'applicazione di queste norme.

I dati prodotti dalla PA saranno dunque disponibili, ma soprattutto i cittadini avranno diritto a conoscere tante informazioni che in termini di servizi offerti e da offrire potrebbero portare un importante sviluppo sociale e economico nella nostra Regione.
Inoltre sottolineiamo con soddisfazione l’approvazione all’unanimità del nostro Ordine del giorno con il quale si impegna la Giunta ad adottare, per la realizzazione del portale regionale di accesso ai dati, una delle soluzioni già sviluppate da altre regioni, massimizzando così economicità ed efficienza.

La legge c'è. Ora perché funzioni l'Assessore Cetica ha un importante responsabilità, quella di applicare quanto stabilito dalla legge. Vigileremo perché questo avvenga.



Forti dubbi su applicazione piano casa a riqualificazione ex Fiera di Roma. Depositata interrogazione urgente all’assessore Ciocchetti

E’ stata depositata dai Consiglieri regionali della Lista Bonino Pannella Federalisti Europei Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo un’interrogazione urgente all’Assessore alle Politiche del Territorio e dell'Urbanistica della Regione Lazio Luciano Ciocchetti riguardante il progetto di riqualificazione e rifunzionalizzazione del complesso immobiliare dell’ex Fiera di Roma in Via Cristoforo Colombo.
In occasione del recente convegno "Le grandi varianti: un Prg diverso per le periferie, il piano casa e la città policentrica" è stato annunciato che l’operazione di recupero dell’ ex Fiera di Roma verrà realizzata attraverso l’applicazione della l.r. 21/2009, il cosiddetto Piano Casa, e nello specifico dell’articolo 3ter. Tale articolo stabilisce che gli interventi possono cambiare la destinazione d’uso esistente in residenziale fino ad un massimo di 15.000 metri quadrati di superficie utile lorda esistente, da incrementare con l’ampliamento del 30 per cento, e che i medesimi interventi sono subordinati a riservare una quota della superficie complessiva oggetto di trasformazione alla locazione con canone calmierato per l’edilizia sociale, secondo quanto definito dalla Giunta regionale con regolamento di attuazione.
“Abbiamo forti dubbi sull’applicabilità dell’art. 3ter all’ex Fiera di Roma” dichiarano i Consiglieri Rossodivita e Berardo “poiché nell’area sono presenti numerosi immobili, con destinazione terziaria e allo stato attuale dismessi, la cui superficie utile lorda da trasformare supera il limite fissato dal Piano Casa.”

“Con la nostra interrogazione”, precisano i Consiglieri Radicali “vogliamo anzitutto avere chiarimenti sull’effettiva applicabilità dell’art. 3ter e, in particolare, vogliamo sapere se la trasformazione edilizia dei singoli edifici dell’ex Fiera di Roma attraverso distinti permessi di costruire non rappresenti un frazionamento artificioso dell’intervento di rinnovo e riqualificazione al fine di eludere i limiti di superficie stabiliti, appunto, da quel medesimo articolo del Piano Casa.”
“Inoltre”, aggiungono Rossodivita e Berardo “chiediamo di sapere se, rispetto a un’operazione di rinnovo e riqualificazione come quella prevista all’ex Fiera di Roma, possano trovare corretta applicazione le disposizioni dell’articolo 7 del Piano Casa - che prevedono il ricorso al cosiddetto programma integrato di riqualificazione urbana e ambientale - e non quelle dell’articolo 3ter.”



Ares 118, Rossodivita: servizi di emergenza sanitaria, convenzione CRI Ares 118. La convenzione che forse c’è, ma sicuramente non si vede

Dichiarazione del Consigliere regionale Giuseppe Rossodivita, Capogruppo Lista Bonino Pannella Federalisti europei.



In relazione all’accordo, convenzione o protocollo d’intesa, che sarebbe stato sottoscritto dalla Regione Lazio con la Croce Rossa italiana e per il quale, nel silenzio della Regione e della CRI, continuano a mancare conferme ufficiali - nonostante il deposito lo scorso 18 aprile di una nostra interrogazione a risposta immediata e l’istanza di accesso agli atti, per averne copia, inoltrata in data 27 aprile – questa mattina ho incontrato una rappresentanza della Croce Blu di Guidonia Montecelio.

Dall’incontro è emersa la preoccupazione per il destino delle aziende e degli operatori attualmente impegnati in tale servizio. La vicenda è risalente e come al solito, diciamo che potrebbe non emanare proprio un buon profumo. Sei anni fa la CRI, per assolvere al servizio demandatogli dall'ARES 118, assunse circa un centinaio di persone tramite l'intermediazione di una nota agenzia interinale e sembra che tra gli assunti vi fossero parecchi parenti e affini di dipendenti e dirigenti dell'Ares 118. Alla fine di settembre 2011, quando la Croce Rossa decise di non proseguire nel servizio erogato per l'Ares 118, quest'ultimo dovette rivolgersi ai privati, ai quali fu chiesto di assumere il personale della CRI a quel punto in esubero. I privati così fecero, assumendo con contratti a tempo indeterminato il personale, sopportando ingenti costi e fiduciosi nel fatto che da li a poco sarebbe stata bandita la gara per l'aggiudicazione del servizio.

Ad oggi però, se quanto trapelato circa i contenuti del recente protocollo d'intesa sottoscritto dalla CRI e dalla Regione fosse vero, questo personale rimarrebbe in carico ai privati, posto che a quanto consta la CRI non intenderebbe riassumere nessuno volendo nuovamente rivolgersi a note società di lavoro interinale. E d'altra parte perché mai un dipendente con contratto a tempo indeterminato dovrebbe tornare a fare l'interinale?

Quel che si profila dunque come probabile sono i licenziamenti collettivi o il ricorso alla cassa integrazione; solo così i privati, esclusi dal servizio in ragione dell'improvviso rientro della CRI nella partita Ares 118, potranno evitare la bancarotta. Davvero una gran bella gestione della vicenda che, nella migliore delle ipotesi vedrà ulteriori costi a carico della collettività in forza del ricorso alla cassa integrazione, senza contare i già evidenziati maggiori costi della convenzione con la CRI. In periodo di spending review sulla spesa sanitaria quanto si sta consumando intorno ad un servizio essenziale dal costo complessivo di circa 120milioni di euro in sei anni è da premio Oscar.

E il silenzio assordante dei sindacati – eccetto F.S.I. Ares 118 - anche in relazione alla sorte di questi lavoratori, è da premio Grammy. Spiace dirlo, ma ancora una volta - sperando che la nuova guida della Procura di Roma affidata al dr. Pignatone possa contribuire a diradare qualche nebbia - qualora l'Assessorato alla Sanità non renda pubblico l'atto sottoscritto con la CRI temo sarà necessario interessare l'Autorità Giudiziaria affinché si faccia luce sui troppi punti ancora oscuri.



venerdì 18 maggio 2012

PA, Berardo: "oggi passo importante per Open Data e trasparenza"

Dichiarazione del Consigliere regionale Radicale Rocco Berardo, primo firmatario insieme al Capogruppo Giuseppe Rossodivita, Lista Bonino Pannella Federalisti Europei, della proposta di legge sugli open data in esame oggi in Aula.




Finalmente oggi potrà diventare legge nella Regione Lazio una proposta che, come Radicali, insieme all'associazione "Agorà digitale" e all'"Associazione Italiana per l'Open Government" stiamo tentando di far approvare in ogni regione italiana: la legge sugli open data. Questa rappresenta per noi uno degli obiettivi politici principali di riforma indicati sin dall'inizio della legislatura e nel nostro programma. La proposta, che per primi abbiamo depositato in questa materia, ha l'ambizione di rivoluzionare quello che fino a oggi è stato il rapporto tra cittadino e Pubblica Amministrazione: sancire il dovere da parte della Regione di rendere aperti i dati che la Pubblica Amministrazione stessa detiene. Il testo si propone di consentire non solo una maggiore partecipazione e conoscenza ma anche di promuovere la cosiddetta economia immateriale. La prima realizzazione di un portale unico di accesso ai dati pubblici è rappresentata dal portale americano «Data.gov», il cui esempio - all’estero - è stato già seguito da numerosi altre Amministrazioni statali e territoriali. La rivoluzione sarà: culturale, ponendo al centro il cittadino e non le procedure; dei processi, modificando o eliminando i processi che non rispondono alle esigenze dell'utenza; dell'organizzazione, abbandonando il modello gerarchico - spesso non orientato all'efficienza - in cui il cittadino subisce passivamente le decisioni assunte dalle istituzioni; della forma di relazione con l'utenza, passando dalla logica dei certificati a quella della disintermediazione, dalle code alle comunicazioni on line. La proposta di legge che verrà presentata domani in Aula è il prodotto di due testi: il nostro, Radicale a firma Berardo e Rossodivita, e quello presentato dalla maggioranza, a firma Bernaudo e De Romanis. Auspicando che l'intesa raggiunta in commissione possa prendere forma domani in Aula - e dunque se verranno approvati gli emendamenti che la stessa maggioranza ha condiviso con il Presidente Giancarlo Miele, che ha svolto un importante lavoro di mediazione -, nonostante la legge non corrisponda esattamente a quello che avremmo voluto, si realizzerà comunque un importante passo in avanti per la trasparenza e il diritto ai dati aperti nella nostra Regione.



Sanità, cronaca dell’inefficienza del servizio sanitario nella Regione Lazio

Dichiarazione dei Consiglieri regionali Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo Lista Bonino Pannella, Federalisti Europei



Abbiamo presentato l’ennesima interrogazione sulla sanità nel Lazio nella speranza che la Polverini, Governatrice di questa Regione nonché Assessore alla Salute ad interim , decida sia di rispettare lo Statuto e il Regolamento rispondendo agli atti di sindaco ispettivo come invece non fa fin dall’inizio della legislatura, sia di intervenire sulle tante, troppe, carenze del servizio sanitario. Questa interrogazione evidenzia, a partire da un caso individuale, quello con cui i cittadini laziali devono scontrarsi nel caso debbano ricorrere al servizio sanitario e nello specifico nell’ambito dell’allergologia.
Accedere a questo servizio risulta assai difficile sia in termini di possibilità di contatto con le strutture essendo materia estranea di fatto al ReCUP, sia per quanto attiene ai tempi di attesa pari a tre anni, per superare i quali occorrono risorse economiche personali - 700 euro - che non sono nella disponibilità dei più. Riportando la cronaca di quanto è stato necessario fare per ottenere una visita e i costi che si sono dovuti sostenere, abbiamo chiesto alla Presidente Polverini se esistono percorsi alternativi e come è possibile raggiungerli o, viceversa, come intende agire per sanare tali carenze del servizio sanitario.
Segue il testo dell’interrogazione:


“Premesso che:
- in relazione ad una paziente di soli 7 anni, a fronte di continui problemi di salute di cui risulta difficile la diagnosi si ipotizza da parte dei medici il ricorso a visite e test specialistici in relazione a patologie afferenti alle allergie;

- viene indicata dagli stessi medici la struttura del Policlinico Umberto I;

- all’ambulatorio di Allergologia e immunologia pediatrica del Policlinico Umberto I vengono effettuate visite e test solo in relazione alle allergie alimentari e cutanee con tempi di attesa di un mese;

- si rende necessaria ulteriore visita e test allergologici per le allergie da farmaci, si consiglia la struttura del Policlinico Gemelli;

- al numero verde 80 33 33 del ReCUP non si effettuano prenotazioni di alcun tipo per il Policlinico Gemelli e non sanno dare informazioni su strutture che effettuano prestazioni in relazione alle allergie da farmaci;

- al CUP del Policlinico Gemelli, servizio prenotazioni 0630157000, effettuano prenotazioni per tutte le tipologie eccetto l’allergologia per la quale rimandano al numero verde 800 26 22 72 ove indicano nel 2015 - 3 anni di attesa - le prime disponibilità per gli appuntamenti per la visita, mentre non è possibile fissare l’appuntamento per i test se prima non si è passata la visita, senza fornire spontaneamente alcuna informazione su eventuali possibili altre vie da percorrere; solo dopo pressanti insistenze si fa presente che chiamando il primo del mese si può avere la fortuna di essere inseriti al posto di coloro che nel corso del mese trascorso possono aver disdetto un appuntamento precedentemente fissato. Chiedendo espressamente se vi è la possibilità di effettuare gli accertamenti in intramoenia viene riferito che per l’allergologia l’intramoenia viene effettuata attraverso la Casa di cura privata Villa Benedetta (struttura sanitaria privata, di proprietà della Congregazione delle Suore di S. Giovanni Battista, Ente di Culto e di Religione, giuridicamente riconosciuto con R.D. 26/5/32 n°737 ) per le cui prenotazioni è necessario contattare lo 066630497, numero al quale risponde l’Università popolare di Roma. Richiamati per la verifica del numero, lo stesso viene confermato;

- recuperato in modo autonomo il numero della Casa di cura Villa Benedetta viene fissata la visita per la settimana successiva al costo di 193,50 euro;

- nel corso della visita si consiglia di effettuare i test allergologici, presso la medesima struttura Casa di cura Villa Benedetta, al costo di circa 500 euro.

Considerato che:

- l’articolo 32 della Costituzione della Repubblica italiana sancisce “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.” ;

- l’articolo 7 dello Statuto della Regione Lazio sancisce al comma 1 “La Regione, … Promuove come
obiettivi prioritari la salvaguardia della salute …”, al comma 2 “Per il raggiungimento dei propri fini di sviluppo civile e sociale, la Regione, tra l’altro: a) promuove ogni iniziativa per garantire ai bambini la protezione e le cure necessarie per il loro benessere; … f) opera per realizzare un sistema integrato di interventi e servizi di prevenzione, cura e assistenza socio-sanitaria adeguato alle esigenze della popolazione e informato al principio del pieno rispetto della dignità della persona e, in particolare, dei minori, degli anziani e dei disabili.Atteso che:

- quanto accade nella quotidianità ai cittadini del Lazio bisognosi di cure ha più della farsa che dell’assistenza;

- quanto stabilito nell’articolo 32 della Costituzione e nell’articolo 7 dello Statuto della Regione Lazio viene palesemente e oggettivamente violato nella nostra regione;- non tutti i cittadini conoscono la possibilità di accedere a soluzioni diverse dal far riferimento al ReCUP e tantomeno tutti hanno la facoltà economica per sostenere oneri così ingenti per una “prima visita”INTERROGANO
La Presidente della Giunta Regionale, On. Renata Polverini

Per sapere:

- se esistono altri percorsi tra aspettare tre anni per una visita e pagare 700 euro;

- nel caso di risposta positiva al primo quesito come fa un cittadino a venirne a conoscenza;- nel caso di risposta negativa al primo quesito come intende sanare tale carenza del servizio sanitario regionale.”



venerdì 11 maggio 2012

Roma-Lido, barriera antirumore per soddisfare l’esigenza di chi?

Dichiarazione dei Consiglieri regionali Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo Lista Bonino Pannella, Federalisti Europei
Abbiamo depositato questa mattina una interrogazione per conoscere le ragioni che hanno portato a decidere di investire fondi regionali per costruire una barriera antirumore ad Ostia lungo la linea ferroviaria Roma-Lido.
Tale opera si concretizza erigendo una barriera in cemento con pannelli fonoassorbenti abbattendo i pini e gli oleandri oggi presenti, per soddisfare un’esigenza che non risulta essere quella della popolazione locale. Quindi, qual è l’esigenza da soddisfare o meglio chi va accontentato?

Un’esigenza concreta che hanno gli utenti del servizio ferroviario Roma-Lido è il potenziamento del servizio e il completamento della sostituzione dei vecchi convogli con quelli di nuova generazione.

Agli Assessori competenti è stato chiesto, inoltre, nel caso ci fossero comprovate esigenze di realizzare tale intervento la disponibilità a valutare soluzioni alternative di minor impatto ambientale o, viceversa, di destinare quei fondi per il miglioramento del servizio ferroviario.

Segue il testo dell’interrogazione depositata

“Premesso che:

- è prevista la costruzione di una barriera con pannelli fonoassorbenti lungo la linea ferroviaria Roma-Lido;
- è previsto l’impegno di fondi regionali per la costruzione di tale barriera;
- è previsto che la barriera venga costruita in cemento la cui allocazione sarà in sostituzione della vegetazione ora presente, principalmente costituita da pini ed oleandri;
- non risultano richieste, da parte della popolazione locale, di interventi per la salvaguardia dal rumore, né tantomeno risulta che su questo vi sia stata una consultazione dei cittadini per iniziativa delle istituzioni;
- sulla linea ferroviaria Roma-Lido transitano convogli a velocità ridotta e a modesto impatto sonoro.

Considerato che:

- i pendolari, che utilizzano quotidianamente quel servizio ferroviario, lamentano il perdurare dell’utilizzo di vecchi convogli, per almeno la metà dei treni a disposizione su quella tratta;
- anche da un punto di vista turistico sarebbero necessari potenziamenti di questo servizio ferroviario
I sottoscritti consiglieri

INTERROGANO
L’Assessore all'Ambiente e Sviluppo sostenibile, l’Assessore alle Politiche del Territorio e dell'Urbanistica, l’Assessore alle Politiche della Mobilità e del Trasporto Pubblico Locale, l’Assessore alle Infrastrutture e Lavori Pubblici, l’ Assessore al Turismo e Marketing del 'Made in Lazio'
Per sapere:
- le ragioni che sono a monte della decisione di erigere la barriera antirumore con pannelli fonoassorbenti;
- nel caso di comprovata necessità, se vi è la disponibilità a valutare altre tipologie di intervento di minore impatto ambientale e a salvaguardia della vegetazione esistente;
- nel caso di mancata necessità, se vi è la propensione a destinare i fondi disponibili per tale opera al miglioramento del servizio ferroviario della Roma-Lido.



mercoledì 9 maggio 2012

Rossodivita: valorizzare il mondo equestre laziale, come risorsa culturale, economica e occupazionale al di là della mera e spesso deludente partecipazione all’attività fieristica

Dichiarazione del Consigliere regionale Giuseppe Rossodivita, Capogruppo Lista Bonino Pannella, Federalisti Europei




Raccogliendo l’appello lanciato dalla Società Italiana del Cavallo e dell’Ambiente onlus, per salvare e tutelare l’immenso patrimonio umano, culturale ed economico che nel Lazio ruota attorno al mondo del cavallo ed alle sue tradizioni, come gruppo consiliare della Lista Bonino Pannella – Federalisti Europei abbiamo deciso di incontrare il Sig. Lorenzini, Presidente della Società Italiana del Cavallo, per approfondire la conoscenza di questa realtà che vede coinvolte nel Lazio circa 6.700 aziende e 40 mila operatori.

Abbiamo ascoltato le istanze e le criticità che ci sono state evidenziate e condividiamo la necessità che su questo fronte si ponga attenzione, a partire dalla ricognizione della realtà esistente - dando ad esempio vita a degli Stati Generali sul mondo equestre nel Lazio con la partecipazione di allevatori ed associazioni - per meglio comprendere come riorganizzare o meglio organizzare e gestire il “mondo del cavallo” nelle diverse sfaccettature che esso pone.

E’, infatti, urgente superare l’attuale situazione che vede questa realtà spesso limitata all’attività fieristica in termini di conoscenza e alla produzione alimentare in termini di attività economica. Molto può essere fatto, sicuramente molto può essere fatto con maggiore trasparenza, con il coinvolgimento di soggetti competenti e preparati nel settore e con una gestione complessiva volta a valorizzare aspetti tanto culturali quanto sociosanitari, si pensi all’utilità scientificamente riconosciuta dell’ippoterapia, alla valorizzazione di particolari razze presenti nel nostro territorio regionale e a tutto l’indotto economico che può ruotare intorno a questo filone, anche da un punto di vista turistico. Sarà nostra cura dare seguito a questo appello cercando di coinvolgere anche consiglieri regionali di altri gruppi certi di riscontrare anche la loro sensibilità.



Dopo la sanità, va commissariata anche la Polverini

Dichiarazione dei Consiglieri regionali Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo Lista Bonino Pannella, Federalisti Europei


La bocciatura da parte del Governo inflitta alla Sanità nel Lazio e a chi la Governa, ovvero Renata Polverini nel suo triplice ruolo di Commissario di Governo alla Sanità, Presidente della Regione Lazio e Assessore alla Sanità è la prova finale di quanto da noi denunciato in questi mesi. A fronte di questa bocciatura chiediamo a questo punto un'unica semplice azione: il cambio del Commissario alla Sanità, con un vero e proprio Commissario di Governo, svincolato da quella commistione tra sanità e politica che ha portato il Lazio ad essere in cima alla classifica delle Regioni più indebitate. La Polverini come capo della Regione e della sua maggioranza in questi mesi: 1) non ha risposto a nessuna interrogazione e denuncia fatta dai Consiglieri regionali in materia di sanità; 2) ha ridotto e costretto la Commissione Sanità ad essere l'ennesimo inutile spreco, visto che le riunioni in cui si decide qualcosa si contano da inizio legislatura sulle dita di una mano.
A fronte della richiesta avanzata da noi Radicali insieme agli altri gruppi di opposizione di un'audizione dei subcommissari alla sanità per conoscere la situazione del piano di rientro e di riorganizzazione della sanità in base ai decreti commissariali, la Presidente della Commissione non ha ad oggi, dopo parecchie settimane dalla richiesta, neanche risposto.
Questa è il governo dissennato della sanità nella Regione Lazio.



lunedì 7 maggio 2012

Rifiuti, a Malagrotta hanno "gassificato" il gassificatore, e anche gli ammortizzatori sociali

Dichiarazione dei Consigliere regionali Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo Lista Bonino Pannella, Federalisti Europei




Il gassificatore di Malagrotta è fermo dal 10 ottobre 2011. Le 60 persone che lavoravano al funzionamento della prima linea di gassificazione sono da allora senza lavoro. Nel marasma che ha investito Malagrotta nessuno, né i media e né le Istituzioni, ha portato in evidenza la situazione paradossale per cui da una parte si vuole costruire un nuovo impianto, ad Albano, mentre dall'altro si manda in malora l'impianto più nuovo fra quelli presenti nel Lazio, quello di Malagrotta, al tempo stesso disperdendo le capacità acquisite negli anni da questi 60 operatori, che, nel momento in cui il gestore ha fermato l’impianto, sono stati messi sotto cassa integrazione. Ma a questo punto la realtà supera qualsiasi fantasia: infatti l’INPS non avrebbe ricevuto nessuna comunicazione per garantire loro gli ammortizzatori sociali. Quindi, mentre il gestore dell’impianto, il proprietario di Malagrotta e la Presidente della Regione Lazio litigano e si contendono l’affaire rifiuti, vi sono persone che vivono da mesi senza stipendio e senza ammortizzatori sociali. Abbiamo presentato dunque un'ulteriore interrogazione su questa incredibile vicenda: chiediamo all’Assessore dei Rifiuti Pietro Di Paolo e all’Assessore al Lavoro e Formazione Mariella Zezza, il motivo del mancato funzionamento della prima, ed unica, linea di gassificazione a Malagrotta, il perché si è pronti a costruire un impianto di gassificazione ad Albano quando, ad oggi, quello di Malagrotta non è funzionante, ma soprattutto chiediamo cosa si intenda fare rispetto alla grave situazione dei sessanta lavoratori che, ad oggi, non usufruiscono di nessun ammortizzatore sociale.



venerdì 4 maggio 2012

Cannabis terapeutica, bene Toscana. Nel Lazio nostra pdl giace da due anni nei cassetti della Pisana contro la salute dei malati

Dichiarazione dei Consigliere regionali Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo Lista Bonino Pannella, Federalisti Europei



Apprendiamo, con soddisfazione, dell'avvenuta approvazione da parte del Consiglio regionale della Toscana della prima legge regionale d’Italia volta a facilitare l'accesso per uso terapeutico ai farmaci cannabinoidi. Infatti numerosi derivati naturali o di sintesi della cannabis hanno proprietà terapeutiche riconosciute per molte patologie tanto da risultare inseriti, fin dal 2007, nella tabella ministeriale che ne consente la prescrizione con ricetta medica. Tuttavia, nella pratica quotidiana, l’assenza di protocolli attuativi regionali rende di fatto quasi impossibile per i pazienti accedere a tali farmaci, negando così a molti malati il legittimo diritto alla cura. Per far fronte a questo vuoto normativo fin dal 2010 è stato redatto un progetto di legge scritto in collaborazione con le associazioni Pazienti impazienti cannabis, Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica e Cannabis terapeutica che è stato depositato presso i consigli, oltre alla toscana, dell' Emilia Romagna, del Lazio, della Liguria, della Lombardia, del Piemonte e del Veneto.
Come Consiglieri radicali del Lazio siamo stati i primi, con Sel, a depositare il progetto di legge oggetto dell’iniziativa presso il consiglio regionale del Lazio; era il novembre 2010, da allora un ulteriore testo è stato presentato da Federazione della Sinistra, entrambi sono lettera morta e giacciono nei cassetti del Consiglio regionale.

La Regione Lazio avrebbe potuto fare da apripista sul tema, la prima a farsi carico delle difficoltà dei malati che cercano di alleviare le proprie sofferenze con i cannabinoidi; ma, evidentemente, non è un tema che sta a cuore alla maggioranza della Polverini che peraltro in Commissione sanità non produce nulla da inizio legislatura.


Ci congratuliamo con i colleghi toscani per la scelta legislativa operata e confidiamo che questa conquista di civiltà possa presto essere patrimonio comune anche dei malati del Lazio, Polverini permettendo, al di fuori di ogni pregiudizio ideologico.



Il cittadino torni al centro della politica

Intervista a Giuseppe Rossodivita, Capogruppo in Consiglio Regionale del Lazio della Lista Bonino-Pannella, Federalisti Europei.
Finanziamento pubblico ai partiti, Malagrotta, sanità e Open Data, Guardando al 2013


di Marco Ruggeri, Italia Sera, 28 aprile 2012, pag. 7



On. Rossodivita, i Radicali si sono apertamente schierati contro il finanziamento pubblico ai partiti, e lei stesso ha dichiarato che basterebbe "mettere una norma, piccola piccola, che vieta alle imprese vincitrici di appalti pubblici o che comunque erogano servizi alla pubblica amministrazione di finanziare, anche in chiaro, i partiti politici." Un piano che non farebbe una piega, pensa che il Governo le darà ascolto?
"Apertamente schierati"? Noi siamo stati gli unici promotori dei due referendum per abolire il finanziamento pubblico ai partiti.
Siamo stati gli unici a fare i fatti. Nel `93 abbiamo anche vinto il referendum, 31 milioni di italiani hanno detto basta al finanziamento pubblico ai partiti. Ma i partiti tutti, di destra, centro e sinistra, quelli associati nella partitocrazia, se ne sono fregati e, quelli che oggi si dicono contro, hanno approvato subito dopo una legge truffa con la quale si sono riempiti le tasche di miliardi di euro.

Quanto al divieto di finanziare i partiti da parte di aziende vincitrici di appalti pubblici non penso che il Governo ci darà ascolto. Il Governo ha bisogno della maggioranza parlamentare, cioè dei partiti che con quei finanziamenti si riempiono le tasche.

In merito al regolamento "salvaspesa", per lo scioglimento dei monogruppi consiliari, rimasto però inapplicato, lei ha chiesto "la restituzione da parte di ciascun monogruppo dei fondi erogati per il funzionamento dalla data di entrata in vigore del nuovo testo".
Una richiesta legittima quanto ardua. Quali sono gli ostacoli da superare?

L`ostacolo è sempre uno: l`associazione partitocratica. Le interpretazioni distorte di norme assai chiare - approvate solo per gettare fumo negli occhi dei cittadini/sudditi - sono difatti fornite da persone che, benché ricoprano incarichi istituzionali, fanno gli interessi non delle istituzioni, ma appunto, sempre e comunque dei partiti, d i destra, di centro e di sinistra, che sono tra loro associati per conservare il potere che solo l`attuale regime partitocratico gli garantisce.
Passiamo a Malagrotta. Lei ha inviato tempo fa un`interrogazione all`Assessore alle Attività Produttive e Politiche dei rifiuti Pietro di Paolo, riguardo alla linea di gassificazione per lo smaltimento di combustibile derivato da rifiuti, la quale risulterebbe inattiva dal 10 ottobre 2011. Lei ha ragionevolmente chiesto dove sono state bruciate le tonnellate di combustibile da rifiuti prodotte dagli impianti di Malagrotta 1 e 2.
Avete ottenuto una risposta? Cosa ne pensano i Radicali?
Ancora non è pervenuta alcuna risposta perché i tempi stabiliti dal Regolamento per le risposte agli atti di sindacato ispettivo non vengono assolutamente rispettati da questa Giunta regionale. Nella interrogazione abbiamo chiesto se corrisponde al vero che la linea di gassificazione è ferma da quasi un anno e se così fosse, dove sono state bruciate, da novembre 2011 ad oggi, le tonnellate di combustibile da rifiuti prodotte dagli impianti di Malagrotta 1 e Malagrotta 2 e quale sia la loro percentuale di esercizio reale rispetto alla portata massima dei due impianti.

Inoltre abbiamo chiesto all`Assessore Di Paolo se è in grado di fornirci una data di inizio dei lavori ed i tempi previsti per la messa a regime della seconda e terza linea di gassificazione, per gli anni 2010, 2011 ed inizio 2012, a quanto ammonta la quantà di RSU indifferenziato trattato dai quattro impianti di
TMB di Roma (Rocca Cencia, via Salaria, Malagrotta 1 e Malagrotta 2).

I governi susseguitisi in questa regione non hanno mai affrontato la questiono rifiuti nell`ottica di risolvere un problema della collettività e infatti siamo - ormai da anni - in continua emergenza
e la Polverini che doveva metterci la faccia secondo gli impegni presi in campagna elettorale ha pensato bene di chiedere invece al Governo la nomina di un Commissario.

E` necessario operare sull`intero ciclo dei rifiuti, noi abbiamo depositato sia una proposta di legge organica sulla gestione dei rifiuti sia una sulla trasparenza del ciclo.

Infatti, uno dei più gravi problemi in relazione all`intero ciclo dei rifiuti soldi urbani è la mancanza di trasparenza e di controlli. La questione è stata sollevata anche dalla Commissione bicamerale di inchiesta sui rifiuti che -nella relazione conclusiva sul Lazio - ha denunciato queste due gravi mancanze.

Il ciclo completo dell`RSU della nostra regione non è facilmente intelligibile in quanto non sono disponibili i dati sensibili e lì dove ci sono risaltano vecchi. La Regione Lazio impegna ingenti risorse finanziarie per il riciclo e per il trattamento negli impianti, ma nessuno sa bene dove vanno a finire
questi prodotti finali.

La nostra proposta di legge regionale ha come scopo quello di rendere pubblici e consultabili i dati dell`intera filiera, con particolare attenzione agli impianti di incenerimento/gassificazione, alle discariche e alle questioni economiche che, in termini determinanti rispetto alle scelte adottate, sono dietro al ciclo completo o presunto tale.

Lei, insieme all`altro consigliere regionale Rocco Berardo, avete presentato una proposta alla commissione Sviluppo economico, innovazione, ricerca e turismo, presieduta da Giancarlo Miele, riguardo "disposizioni in materia di riutilizzo delle informazioni e dei dati pubblici e iniziative connesse".
Può spiegarci meglio di cosa si tratta? E qual è stata la vostra proposta?
Un`Amministrazione è aperta quando i cittadini possono conoscere tutti gli atti, le decisioni e i dati dell`Ente. Questo, che era già auspicabile per un`Amministrazione tradizionale (analogica), diventa
oggi possibile grazie all`uso delle tecnologie info-telematiche, ciò può essere realizzato efficacemente e con costi sostenibili.

Un`Amministrazione che intenda essere davvero aperta deve realizzare un cambiamento su diversi livelli: - cambio culturale, ponendo al centro il cittadino e non le procedure; - cambio dei processi, modificando o eliminando i processi che non rispondono alle esigenze dell`utenza; cambio dell`organizzazione, abbandonando il modello gerarchico spesso non orientato all`efficienza - in cui il cittadino subisce passivamente le decisioni assunte dalle istituzioni; - cambio della forma di relazione con l`utenza, passando dalla logica dei certificati a quella della disintermediazione, dalle code alle comunicazioni on line.

In quest`ottica, l`azione di ogni Ente deve essere improntata essenzialmente a tre principi: trasparenza, partecipazione, collaborazione. La crisi economica e i tagli alla finanza pubblica inducono a riflettere con maggiore attenzione sull`assetto organizzativo, sul ruolo degli Enti e sul rapporto con i cittadini, quindi sul modello amministrativo, specie per le Amministrazioni regionali e locali, il cui ruolo è divenuto di cruciale importanza.

L`intervento normativo che abbiamo proposto risponde, in primo luogo, all`esigenza di trasformare la trasparenza in effettivo accesso da parte dell`intera collettività a tutte le informazioni pubbliche.

Le informazioni del settore pubblico, infatti, sono un`importante materia prima per i prodotti e i servizi basati su contenuti digitali; esse diventano una risorsa contenutistica ancora più importante con lo sviluppo dei servizi fruibili mediante dispositivi mobili. Pertanto più ampie possibilità di riutilizzo delle informazioni del settore pubblico possono - tra l`altro - consentire alle imprese di sfruttarne il potenziale e contribuire alla crescita economica e alla creazione di posti di lavoro.

Nell`ultimo mese si è gridato spesso alla malasanità, dal San Filippo Neri al Santa Lucia, che sia per motivi diversi restano comunque disagi e perplessità. Come affrontano i Radicali questo delicatissimo tema?
Anche su questo fin tanto che le nomine continueranno ad essere di natura clientelare e partitocratica non sarà possibile garantire all`utenza l`efficienza e l`efficacia cui la spesa pubblica deve tendere. In occasione della discussione della legge relativa all`accreditamento delle strutture sanitarie private abbiamo avuto modo di denunciare come in questa regione governi la "Sanitocrazia" privata, dagli Angelucci al Vaticano, e come anche quella proposta di legge fosse a misura delle strutture private e non dei cittadini. Sapendo dell'urgenza con la quale il Governo della Regione doveva approvare questa legge, abbiamo presentato centinaia di emendamenti ostruzionistici volti a costringere il consiglio e la Giunta Polverini a parlare di politica e non solo di favori, sanatorie e condoni. Abbiamo votato contro questo provvedimento, ma siamo riusciti a imporre per legge quel che tutti hanno sempre raccontato nelle loro campagne elettorali, ma che mai hanno realizzato.

Gli emendameti approvati prevedono che la Giunta regionale, entro un anno dall`approvazione della legge, stabilisca i tempi e i modi per introdurre, nelle strutture, un sistema elettronico che consenta ai cittadini, nel rispetto della privacy, di compilare schede di valutazione sui servizi erogati. Finalmente i cittadini possono dire la loro sulla qualità dei servizi come avviene nei paesi più avanzati; che siano pubblicati sul sito web della Giunta l`elenco dei soggetti accreditati, distinti per classe di appartenenza della struttura e per tipologia di prestazioni erogabili, nonché puntuali informazioni sulle attività di verifica effettuate, dati fino ad oggi parzialmente reperibili solo sul bollettino ufficiale della Regione ed infine, il provvedimento più rivoluzionario, perché interviene sull`erogazione del servizio pubblico da parte dei privati - punta a ridurre i tempi di attesa e rendere efficace il controllo e la trasparenza nell`erogazione dei servizi per le strutture accreditate prevedendo che siano obbligate a mettere a disposizione le agende delle prestazioni al servizio di prenotazione unificato RECUP entro il 31 dicembre 2011.

La mancata messa a disposizione delle agende delle prestazioni al RECUP regionale inciderà nella valutazione per la conferma dell`accreditamento. Abbiamo cercato di fermare i privilegi della sanità privata restituendo ai cittadini i loro diritti. Ora si tratta di vigilare affinché queste importanti nuove norme siano effettivamente applicate.

Cosa ci può dire in merito alla sua dichiarazione, per la quale la strage di embrioni del San Filippo Neri sarebbe stata evitabile con i controlli? Cosa risponde la Regione?


Circa un anno fa, chiedemmo con un`interrogazione alla Presidente Polverini, come mai non fossero state svolte le ispezioni e rilasciate le relative autorizzazioni ai 51 centri di Procreazione medicalmente Assistita nel Lazio, dato che la legge 40 del 2004 questo prevede. Ma la Presidente Polverini, che aveva detto di voler fare della Regione una casa di vetro, è in realtà un muro di gomma. Anche a questa interrogazione, come alle altre, non è mai stata fornita alcuna risposta.

Certo è che controlli e ispezioni non sono mai stati fatti e ritengo sia del tutto lecito chiedersi se, ove fossero state rispettate da parte della Regione le previsioni della legge 40 in materia di ispezioni e controlli, si sarebbe potuto evitare l`incidente al San Filippo Neri. Solo lo scorso 31 marzo, a danno fatto, la Presidente Polverini ha annunciato, con 8 anni di ritardo rispetto all`entrata in vigore della legge 40 del 2004, l`invio degli ispettori nei 51 centri di Procreazione assistita nel Lazio. Proprio su questo abbiamo depositato un`ulteriore interrogazione per conoscere le motivazioni di questo ritardo e come sono statiutilizzati i soldi destinati alla Regione Lazio annualmente dalla Legge 40/04 per le tecniche di PMA, nonché per sapere come si intende intervenire per il risarcimento del danno causato alle coppie che si erano rivolte al S. Filippo Neri e hanno perso gameti e embrioni anche a causa delle inadempienze della Regione Lazio.
Come si pone il suo partito di fronte all`emergenza casa che sta logorando la regione?

Questa Giunta e questa maggioranza hanno approvato un "piano casa" che, presentato falsamente come semplice aiuto ai cittadini per ampliare magari di una stanza la propria abitazione, nasconde norme che di fatto rappresentano l`ennesimo dazio pagato dai partiti ai costruttori da sempre amici in campagna elettorale.

Il dazio però non lo pagheranno i partiti ma il nostro territorio -usato come merce di scambio - che sarà irreversibilmente sfregiato da speculazioni e milioni di metri cubi di cemento. Noi ci siamo posti e ci poniamo semplicemente in termini radicalmente opposti a quelli dei partiti che formano questa maggioranza che sostiene questa giunta.
L`appuntamento alle urne è vicino. Quali sono gli obiettivi dei Radicali proiettati al 2013?

Per noi è obiettivo ambizioso già quello di far conoscere le nostre proposte, le nostre attività, le nostre iniziative. Le componenti del regime partitocratico stanno scricchiolando sotto i colpi di una crisi
che loro stessi, in 60 anni di regime, hanno determinato con politiche scellerate sul debito pubblico utilizzato come provvista per conservare il potere a colpi di regalie e sprechi finalizzate ad acquisire
clientele stabili tra le mille coorporazioni che formano il tessuto sociale.

E` così che alcuni, anche a sinistra, stanno compiendo operazioni di pure immagine, in stile Berlusconiano, magari proponendo volti nuovi e giovani perché dei loro volti vecchi debbono solo vergognarsi.

Altri, tipo il movimento di Grillo, debbono ancora dimostrare di saper stare dentro le istituzioni senza esserne corrotti. Noi abbiamo un problema diverso, Marco Pannella ed Emma Bonino,
da lustri sulla scena politica hanno sempre dimostrato, con gli altri Radicali, di saper cambiare le istituzioni, magari anche di poco, di un millimetro al giorno, e non di esserne cambiati. E`per questo che già solo il far riflettere gli Italiani su questo punto potrebbe essere rivoluzionario
e perciò troppo pericoloso.

Convenzione tra Regione Lazio, Croce Rossa Italiana e Ares 118, depositata istanza di accesso agli atti

Dichiarazione del Capogruppo della Lista Bonino Pannella- Federalisti Europei, Giuseppe Rossodivita
Si rende pubblica l’istanza di accesso agli atti inviata oggi alla Presidente Polverini in relazione alla convenzione tra la Regione Lazio, la Croce Rossa Italiana e l’Ares 118 che di seguito si trascrive:
“In data 18 aprile 2012 abbiamo depositato un’interrogazione a risposta immediata a Lei rivolta circa il protocollo d’intesa tra la Regione Lazio, l’Ares 118 e la Croce Rossa Italiana in cui chiedevamo conferma o meno se questo fosse stato siglato.

Alla suddetta interrogazione non è pervenuta ancora risposta ed è ragionevolmente inutile attenderla a breve atteso che, dall’inizio della legislatura, Lei non ha fornito alcuna risposta agli atti di sindacato ispettivo.
Nel frattempo, da notizie di stampa, risulta che tale accordo sia stato raggiunto con la Croce Rossa Italiana.
Ai sensi dell’art. 30, comma 3 e 4 dello Statuto della Regione Lazio, nonché ai sensi dell’art. 328, comma 2, c.p., sono a inoltrare la presente istanza per avere trasmessa copia della convenzione o del protocollo d’intesa sottoscritti, con avvertimento che, in difetto di positivo riscontro entro 30 giorni, mi vedrò costretto ad adire l’autorità giudiziaria depositando un esposto alla Procura della Repubblica per il delitto p. e p. dal citato art. 328 c.p.. “